Si registra un primo parziale miglioramento della situazione generale del maltempo nel territorio della provincia di Macerata, dove stanno lentamente rientrando alcune situazioni di emergenza, in particolare per quanto riguarda le zone alluvionate che, tra le due vallate del Potenza e del Chienti, sono attualmente otto. Anche l’energia elettrica è stata ripristinata quasi ovunque e non ci sono più Comuni completamente privi di corrente. Rimangono, però, ancora 45 persone evacuate dalla loro abitazioni ed 11 strade interrotte, di cui cinque della rete provinciale ed altrettante strade comunali.
Questa mattina alla 11, nella Sala operativa provinciale della protezione civile, alla quale sovrintende il vice commissario prefettizio, Sante Copponi, si è svolto un nuovo “summit” di tutti i rappresentanti dei servizi preposti per fare il punto della situazione.
Le zone ancora allagate dalle esondazioni dei fiumi sono la zona industriale di Porto Recanati, dove è allagata anche un a vasta area residenziale, le zone “Torresi” e “Molino Vecchio” in territorio di Potenza Picena, la frazione di San Firmano a Montelupone, inoltre vaste aree a Sambucheto di Montecassiano, Montecosaro Scalo e Trodica di Morrovalle.
Non ci sono più Comuni totalmente privi di energia elettrica. Questa mattina risultano distacchi parziali della fornitura di alta tensione solamente a San Ginesio, Caldarola e Cessapalombo. In due frazioni di quest’ultimo Comune, Montalto e Monastero, la corrente elettrica viene parzialmente garantita con l’ausilio di generatori.
Viabilità
Risolta la situazione sul tratto terminale della 77 Val di Chienti e in prossimità dello svincolo autostradale di Civitanova Marche, rimangono interrotte: la statale 16 tra l’Hotel House e il semaforo nei presso del Green Leavis; le provinciali 10 nel centro urbano di Morrovalle (Mura castellane), la 28 Corridonia-Colbuccaro in corrispondenza del ponte sul Fiastra gravemente lesionato dal cedimento di un pilone, la 100 Porto-Recanati – Numana in località Scossicci a causa della mareggiata, la 127 Tolentino-San Severino per una frana in prossimità delle Terme di Santa Lucia, la 144 “Corta” per Recanati. Inoltre le strade comunali: Macerata – Madonna del Monte – Sambucheto, Urbisaglia-Montedoro, Corridonia-Cigliano- Monte San Giusto (via Madonna di Loreto), Casette d’Ete – Villa San Filippo.
Sempre più diffusi gli smottamenti su tutto il territorio, anche quello medio collinare dove inizia a sciogliersi la neve caduta nei giorni scorsi. Alle decine e decine di segnalazioni che riguardano in pratica la quasi generalità delle strade, la scorsa notte si sono verificate nuove frane lungo la provinciale 88 “Passo Morico – Pintura del Grillo, tra i territori di Cessapalombo e San Ginesio, e lungo la provinciale 10 Montecosaro – Civitanova Alta. In entrambi i casi non è stato necessario interrompere la circolazione che viene regolata, nei tratti interessati, a senso unico alternato. Altra frana si è verificata lungo la strada comunale in contrada Picaddi di Gualdo.
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RISCHIO FRANE
La Protezione civile regionale e il Corpo forestale dello Stato, impegnato nel monitoraggio idrogeologico delle aree interne e lungo gli alvei dei fiumi, hanno messo in guardia i Comuni sul rischio che nuove frane si verifichino ancora per almeno un mese.
Intanto diminuiscono le richieste di intervento ai vigili del fuoco (800 quelli assicurati in 3 giorni), e le sezioni operative arrivate in supporto da Toscana, Campania e Lazio rientrano alla base. Nella zona più colpita, fra Sant’Elpidio a Mare, Fermo e Ascoli Piceno, la priorità è lo smaltimento dei fanghi e dei rifiuti prodotti dall’alluvione, che intasano il flusso dei corsi d’acqua e sono il principale ostacolo alla ripresa della vita quotidiana dei cittadini e di molte attività produttive.
Si prospettano ingenti i danni ai collegamenti ferroviari causati da una decina di smottamenti. Il punto è stato fatto stamani in in una riunione presso la Sala operativa unificata della Protezione civile regionale, cui hanno preso parte Vvf, Corpo forestale dello Stato, Polizia stradale, Ferrovie, Enel, Autorità di Bacino e Regione.
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Ho un solo commento, temo retorico: quando si convinceranno, comune ed enti vari che é ora di ricominciare a tenere pulito l´alveo dei fiumi, dei fossi e dei rigagnoli?? Per non parlare dei campi coltivati senza fossetti di drenaggio??
In mezzo al Potenza ci sono alberi con piú di dieci centimetri di diametro!!!!
Poi ci lamentiamo per le esondazioni? Quello che si poteva fare per prevenire, non é stato fatto da almeno dieci anni!!!
Ricordo un mio precedente articolo su come intervenire per prevenire le esondazioni:
https://www.cronachemaceratesi.it/2010/12/04/esondazioni-come-intervenire/#comments
Se non si attua una seria politica di riqualificazione fluviale, più in sintonia con il rispetto dei corsi d’acqua, si andrà incontro ad un aumento di frequenza di tali disastri. Le professionalità ci sono, basta coinvolgerle nelle decisioni ed aprire gli orizzonti a nuove pratiche di gestione dei fiumi, che in Inghilterra, ad esempio, sono ormai pratica comune.