di Alessandra Pierini
Mentre l’area a ovest della storica Abbazia di San Claudio minacciata dalla costruzione di 80.000 metri cubi per l’insediamento dell’industria insalubre Giorgini sembra essere ormai salva, ora preoccupa invece la situazione dell’area ad est, in direzione Morrovalle.
Fa discutere infatti il progetto di un grosso impianto fotovoltaico progettato per sorgere nella zona di Sarrocciano al limite del Comune di Corridonia . Si è costituito un Comitato di cittadini “Territorio verde, naturale e libero” i quali si oppongono, non allo sfruttamento dell’energia solare, ma alla mancanza di regole che disciplinano la realizzazione degli impianti. Al loro fianco anche il Fronte Verde Marche e il suo coordinatore regionale Tonino Quattrini, da sempre attento alle questioni ambientali.
L’impianto fotovoltaico di 6.039,00 kWp infatti occuperà ben 12 ettari, superficie per intenderci equivalente a 12 campi da calcio, con pannelli alti circa 4 metri, modificando inevitabilmente il paesaggio e la vocazione agricola dell’area. L’area in oggetto è una pianura alluvionale, limitrofa all’asse dove scorre il fiume Chienti, nelle immediate vicinanze dell’abitato di Trodica di Morrovalle, del quale costituisce l’estensione lungo la strada provinciale SP 485. Il Piano Regolatore di Corridonia adeguato al P.T.C. la individua come una zona agricola con apposizione di un vincolo derivante da una tutela provvisoria di PTC. Il Piano Territoriale di Coordinamento della Provincia di Macerata inquadra l’area all’interno del territorio agricolo vallivo degli ambiti definiti “parchi fluviali” per i quali definisce un regime provvisorio di tutela.
La Novapower, azienda di Fabriano che intende realizzare l’impianto, ha già ottenuto dalla Regione Marche la necessaria autorizzazione con il permesso della Provincia di Macerata. Ora la palla è passata al Comune di Corridonia che dovrà prendere la decisione finale sulla costruzione. Intanto nel corso dell’ultimo consiglio comunale è stata approvata la compatibilita’ ambientale e conformita’ ambito di tutela art. 27.5 delle NTA del PRG adeguato al ptc e agli artt. 23.10 e 23.10 bis del ptc.
Il Comitato di cittadini si è costituito per avviare la raccolta di firme contro la realizzazione del progetto a difesa della natura agricola contro l’erosione del territorio.
“Il nostro territorio viene sempre più saccheggiato dalle speculazioni finanziarie – denunciano i membri del Comitato – un territorio con migliaia di ettari tolti alla loro vocazione, alle colture agricole al loro naturale sviluppo rurale per fare spazio a cemento e speculazioni edilizie, non bastavano le oramai faraoniche costruzioni industriali e i grandi centri commerciali, oramai anche centinaia di ettari vengono ingoiati da ingenti costruzioni che ne stravolgono l’assetto naturale destinati al fotovoltaico. Siamo in presenza di uno sviluppo dissennato senza un progetto organico di crescita, non abbiamo più e solo l’assalto delle multinazionali economiche che stravolgono ed inquinano un territorio e lo stravolgono con la creazione di industrie insalubri, ne è esempio la “Giorgini”, speculazione Valverde in zona San Claudio, o la EuroInga di Morrovalle, o i Centri commerciali (zona Aurora o Ceccotti) di Civitanova Marche, Tolentino, Piediripa e Corridonia, ora anche enormi distese di bel territorio sono invasi da impianti Fotovoltaici e non si tratta più e solo di impianti di piccole dimensioni ma vere e proprie distese di terre.”
Nello specifico il comitato contesta la distruzione del terreno più bello e produttivo della vallata del Chienti, la costruzione dell’impianto a meno di 500 metri dal Borgo Antico di Sarrocciano e dalla chiesetta e in zona adiacente all’Avio Club, la grandezza dell’impianto e l’altezza della struttura dei pannelli.
“La materia deve essere affrontata urgentemente dagli organi politici – continua il Comitato – le amministrazioni locali devono stabilire i criteri attuativi e regolarizzare la materia. Alcune amministrazioni, come Civitanova e Morrovalle hanno già realizzato un regolamento comunale che stabilisce alcuni criteri di attazione ben chiari e precisi; la distanza dalle costruzioni, l’altezza della struttura e l’estensione degli impianti, molti comuni fra i quali Corridonia, dove viene realizzato il progetto, sono ancora assenti in materia. L’impianto di Corridonia, oltre ad una vasta ed enorme estensione presenta un’alta misura dell’impianto, circa quattro metri di altezza, determinando un alto impatto visivo che andrebbe a deformare gravemente l’aspetto naturale del territorio.”
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Ben venga l’energia solare, ma bisogna regolamentare il settore.
Sarebbe meglio sfruttare i tetti dei capannoni, in modo da non disturbare l’ambiente e preservare la fertilità della zona.
Ma perché invece di compromettere i terreni agricoli non si sostituiscono gli ombrelloni al mare con pannelli fotovoltaici? Perché non si mettono sui tetti di tutte le abitazioni?
E sui tetti di tutti i parcheggi?
Come pensate di sviluppare la provincia e leconomia se tutto e` vietato?
Macerata ha bisogno di grandi cambiuamenti a lvello amministrativo ma la gente e` troppo retrograda e chusa per capire tali necessita quindi restera` per sempre una piccola provincia addormentata tra le braccia dela Chiesa e dei quei quattro amministratori strappati all`gricoltura.
aspettiamo tutti con anzia i grandi ILLUMINATI…..PREFERIBILMENTE SE SONO DELLA CASA DELLE LIBERTA’!!!!
ANSIA, non anZia!!
@axel
in questo utilissimo (direi quasi vitale) spazio democratico di cronache maceratesi vige una sanatoria perpetua nei confronti delle strette regole grammaticali, sintattiche, lessicali, etc…e penso ne guadagni la spontaneità
@dott. munthe
non rimanga accecato dal riverbero dei pannelli solari: non siamo a capri…:-)
saluti antonio
@ Antonio Vit
purtroppo non siamo a Capri. Comunque mi complimento con lei, il primo e forse l’unico tra i lettori di CM a conoscere chi era Axel Munthe.
Dico solo che comprò l’intero monte Solaro, sopra Anacapri, per preservarlo dalla cattura degli uccelli selvatici con le reti, che gli abitanti dell’epoca usavano fare, e che stava portando all’estinzione di alcune specie ornitiche.
Ci vorrebbe un pò della sua sensibilità in ognuno di noi, per vivere meglio tutti.
Saluti
@axel
grazie per i complimenti ma è solo casualità: conosco bene capri (sono mezzo sud…icio) e mi ricordavo di munthe da vecchi studi sulle ville degli stranieri in italia. è stato lei a darmi l’opportunità di rinfrescarmi la memoria piacevolmente.
saluti
@ Fabio Marcelli
Forse retrogrado è chi crede ancora che lo sfruttamento ed il deturpamento del territorio siano sinonimi di sviluppo. Ormai fortunatamente tanti occhi (e tante menti) si sono aperti favorendo uno sviluppo più sostenibile. Essere contro chi esercita una rapina sul territorio e sull’ambiente non significa quindi essere contro lo sviluppo ma essere invece alla ricerca di una crescita sostenibile anche a livello paesaggistico, grande ricchezza ancora poco sfruttata ma che, di questo passo, rischia di essere definitivamente compromessa. E’ ora di dire basta allo sfruttamento selvaggio di questa immensa risorsa che abbiamo avuto in eredità dai nostr progenitori ma che rischia di non poter essere tramandata ai nostri figli.
Rinnovabili: basta ipocrisie, basta milioni di euro alla speculazione !
Il FarWest energetico continua a ipotecare migliaia di ettari di territorio senza alcuna sostenibilità ambientale.
http://www.stopalconsumoditerritorio.it/index.php?option=com_content&task=blogcategory&id=34&Itemid=90
TERRA RUBATA ALLA TERRA : ALCUNE CIFRE DEL SACCHEGGIO
http://www.stopalconsumoditerritorio.it/index.php?option=com_content&task=view&id=293&Itemid=90
L’Italia, ricca di bellezze artistiche, ha ENORMI potenzialità per sviluppare l’industria turistica che assorbe circa il 10% della forza lavoro nazionale. Nonostante la crisi, non a caso, nel 2008 sono arrivate dall’estero ben 924 milioni di persone che nel 2020 saliranno a 1,5 miliardi, che saranno in grado di generare, su scala mondiale, uni giro d’affari annuo pari a ben 1.300 miliardi di euro!!!
Il nostro Paese necessità, però, della condivisione di un PATTO POLITICO per il rilancio del turismo e dell’immagine del nostro Paese all’estero; questo perchè, tra l’altro, l’Italia è solo al 28-esimo posto nel mondo in fatto di competitività turistica, mentre Paesi come la Francia, la Spagna e la Germania sono, rispettivamente, al decimo, quarto e terzo posto.
La recessione mondiale, a conti fatti, può rappresentare un’opportunità per mettere il turismo al centro degli obiettivi per il rilancio del nostro sistema economico grazie anche alle RISORSE ARTISTICHE E CULTURALI di cui l’Italia dispone e che tante nazioni del mondo ci invidiano.
Bisogna perciò mettere da parte una volta per tutte, i modelli di sviluppo anacronistici, improduttivi e irreversibilmente dannosi, come quello che la speculazione privato-politico si ostina a mantenere in vita, ad esclusivo vantaggio dei soliti noti.
Una generazione di governanti vecchia, obsoleta, clientelare e pseudo-mafiosa sta affossando il paese, mettendo a repentaglio il futuro dei suoi stessi figli, per cui spetta a noi giovani farci largo e costruire insieme il nostro avvenire.
Come sempre in Italia il rimedio è peggiore del male. Si contrabbanda per energia pulita un’energia che inquina pesantemente il territorio: togliendo spazi all’agricoltura di qualità, impermeabilizzando il terreno che ormai non è più in grado di accogliere un normale acquazzone, minando l’autosufficienza alimentare…
Per il fotovoltaico ci sono i tetti degli immobili pubblici (ospedali, scuole, palestre) o dei capannoni industriali e dei centri commerciali) !
il discorso sui pannelli fotovoltaici (come su altre fonti di energia alternativa come biomasse ed eolico ma anche come sui ripetitori di telefonia) è sicuramente complesso. così come è molto complesso il discorso sul paesaggio, in special modo sul paesaggio agrario.
penso che la politica energetica portata avanti dalla regione marche abbia mancato una grande occasione di riorganizzazione del sistema produttivo agricolo e di trasformazione del paesaggio: una pletora di piani e protocolli (PEAR, PTC, PAC, ITACA, etc…) che risultano ottimi esercizi di studio ma che difficilmente trovano spazi di applicazione se non in forma coercitiva o di divieto (quando non sono in contrasto l’un con l’altro).
gli imprenditori agricoli da tempo avvertono l’esigenza di riconvertire le colture a seminativo classiche perché non possono più usufruire dei contributi comunitari che inevitabilmente stanno defluendo verso i cosiddetti paesi europei emergenti; non tutti, sia per estensione di terreno che per investimenti strutturali, possono rapidamente passare da colture estensive ad una agricoltura “di qualità” più redditizia (biologica o orto). l’agricoltore si trova quindi oggetto di attenzioni da parte di coloro che gli propongono o di vendere grano per la produzione di energia (le grosse compagnie petrolifere hanno interesse ad ottenere una determinata percentuale di energia verde) o di installare pannelli fotovoltaici o pale eoliche, snaturando evidentemente non solo il paesaggio ma anche il senso stesso del lavoro agricolo.
in una regione profondamente agricola non si è avuto il coraggio di aprire la strada alle biomasse per produzione termica ed elettrica, cosa che avrebbe permesso anche una riconversione dell’intero settore agricolo e avrebbe favorito una trasformazione sostenibile del paesaggio.
E si…….. poi per smaltirli questi tanto amati pannelli chi ci penserà??????
Rendono di più 12 ettari coltivati a grano o 12 ettari “coltivati” a fotovoltaico ?
Il problema è anche questo…in altre zone alcuni agricoltori di fronte ad allettanti offerte in denaro hanno preferito sacrificare l’agricoltura per assicurarsi un discreto gruzzoletto affittando i propri terreni alle imprese che si occupano di fotovoltaico…altri hanno fatto installare i pannelli tra alberi d’ulivo o in mezzo alle vigne…due piccioni con una fava…
Egr. sig. Giglioni
Non so se esistono impianti fra gli ulivi o in mezzo alle vigne, anche se la cosa mi sempra impossibile. Gli ulivi rientrano fra le piante protette e le vigne sono troppo strette per permettere la posa di pannelli fotovoltaici. I pannelli dovrebbero essere più altri per l’esposizione al sole e allora addio alla naturale maturazione dell’uva.
Ma il problema non è questo, almeno nel caso di Sarrocciano.
Giusta è invece la sua considerazione sulla opportunità economica e sul guadagno più alto con l’affitto al Fotovoltaico che con la reddita agricola. Ma il problema è la politica economica che colpisce l’agricoltura, vale meno (o meglio viene valutato meno) il lavoro di chi da il “pane” alla gente, mentre per far funzionare i condizionatori permette lauti guadagni ai promotori di energia.
Ma non possiamo per il “dio denaro” distruggere la natura e la vita dove viviamo.
Vede sig. Giglioni, in quella zona già esiste un impianto Fotovoltaico, un impianto di circa 2 ettari con pannelli alti max 2 metri, Non è un bel vedere o il massimo per la natura agricola, ma nessuno ha contestato l’opera, anche in rapporto alle sue stesse considerazioni esposte.
12 ettari, pannelli di 4 metri di altezza, in una terra pianeggiante e fornita di acqua è cosa ben diversa da zone in collina.
Ma la cosa che più interessa è le regole. Vogliamo che tutti i comuni siano forniti di un regolamento, che si stabilisca la grandezza, l’altezza e la potenza max altrimenti la “giungla” crea le strane speculazioni e incomprensibili contrasti fra le persone (es. Giorgini, EuroInga ecc.)
Mi scuso e la ringrazio
Tonino Quattrini
Egr. sig Giglioni
Non so degli impianti realizzati fra gli ulivi e le vigne, ma mi sembra improbabile,
Gli ulivi rientrano fra le piantagioni protette e le vigne sono troppo strette per impiantarci i pannelli, è anche impossibile realizzare pannelli sopra le piante mancherebbe la pioggia e il sole per la maturazione dei frutti.
Comunque hai ragione sul discorso economico e sulla resa economica.
Oggi, purtroppo, vale molto meno il lavoro di chi dà il “pane” a chi fa funzionare i climatizzatori. Ma questa deve essere un’accusa contro il sistema NON una giustificazione.
Nella stessa zona è stato realizzato un impianto fotovoltaico di 2 ettari con pannelli alti meno di 2 metri, Non sono belli da vedere ma nessuno si è opposto.
Poi non parliamo di zone collinose o di scarsa coltura, ma della zona più fertile, con acqua e superproduttiva.
12 ettari con pannelli alti 4 metri, questo è quello che si contesta in primo luogo, NON possiamo giustificare tutto con il “dio denaro”, altrimenti rende più 7 ettari di fotovoltaico, 7 ettari di agricoltura o la GIORGINI?
Se seguiamo la sua giustificazione il risultato qualle sarebbe la Giorgini?
Poi le chiedo scusa, ma lei pensa che il proprietario dei terreni (12 ettari) di Sarrocciano ha fatto il calcolo con il reddito agrario? è più importante ed è con altri interessi che vive e bene.
Ma questo non è e non deve essere una discriminante. Guardiamo solo l’opera e l’impatto ambientale.
Egr. sig. Quattrini,
le allego dei link per poter verificare, in parte, quanto ho scritto….
http://www.enipower.eni.it/it/attachments/attivita-fotovoltaiche/applicazioni/connessioni-rete/galleria/zoom/2.jpg
http://www.agsenergy.it/Media/immagini/grafica-sito/impianti-a-terra.png
http://www.confimpresarezzo.it/home/images/stories/tregozzano%201.jpg
http://static.blogo.it/ecoblog/vinofotovoltaico.jpg
Io non voglio giustificare tutto con il Dio denaro ma ho solo esposto una situazione che purtroppo sta prendendo sempre più piede…se fa una breve ricerca troverà numerose aziende che scrivono “VUOI INVESTIRE NEL FOTOVOLTAICO ? CHIAMACI, RENDEREMO PRODUTTIVI I TUOI TERRENI CHE NON UTILIZZI”…
Sul fatto che sia una cosa devastante da un punto di vista d’impatto ambientale sono assolutamente d’accordo con lei
http://static.blogo.it/ecoblog/vinofotovoltaico.jpg
questo link fa vedere un impianto costruito sopra un vigneto…SI, AVETE LETTO BENE, SOPRA….
Grazie sig. Giglioni per la documentazione, non voglio sapere come sarà quel vino anche se i pannelli sono alti ma molto stretti e più radi della norma per permettere l’entrata della pioggia e del sole. Speriamo almeno che quel vino prodotto non abbia anche la denominazione DOC. Quelli fra gli ulivi sono piccoli impianti forse, sicuramenti per uso privato. Come si utilizzasse i tetti di casa per il fabbisogno personale. (è cosa ben diversa dai 12 ettari e 4 metri di altezza di Sarrocciano)
Sulla pubblicità c’è anche molto di peggio ed è anche per questo che non possiamo stare zitti e accettare tutto e il contrario. Sui grandi impianti a scopo speculativo, anche se i committenti si chiamano Berlusconi, Agnelli o come nel caso specifico Merloni.
Almeno per quando riguarda il sottoscritto, non starò mai zitto, poi non conterò niente, non otteremo niente, ma il silenzio non mi è possibile. Volenti o nolenti son fatto così (per fortuna)
Grazie di nuovo per i link mi serviranno molto, grazie.
Tonino Quattrini
Capisco che la resa di un terreno agricolo può essere non molto alta e necessita di una cura maggiore rispetto a un capo con pannelli solari necessitano solo di controlli mensili sull’efficenza e una buona vigilanza per evitare furti. E’ anche vero che si tendono a fare impianti su larga scala e non frazionati per risparmiare sull’acquisto dei pannelli e di inverter, per razzionalizzare le spese e per avere un ritorno del capitale in minor tempo. Ma non possiamo cmq peccare di immobilismo e dire solamente no a tutto. Lanciamo idee..dovremmo essere più propositivi. Io non so bene come si sta muovendo questa azienda che intende fare questo campo fotovoltaico ma…di sicuro tutto quello che produce in termini di Kw verrà venduto al gestore…quindi questi sono gli introiti. Ma ha la spesa per l’affitto del campo e per la vigilanza. A questo punto si potrebbe fare avanti la provincia.. mettendo a disposizione gratuitamente i tetti di sua “gestione” e chiedendo come “pagamento” solo l’energia prodotta in modo da “autocosumarla” ed effettuare solamente scambio sul posto come si fa negli impianti di piccola taglia?
Grazie sig, Nardi per le idee proposte, invito i lettori a suggerire proposte abbiamo bisogno di idee, anche le più strambalate non abbiate timore, in ogni opinione si può cogliere cose positive.
Per il sottoscritto e l’associazione che ho l’onore di dirigere, è per le energie alternative in principal modo il Fotovoltaico.
Prima le case, i capannoni industriali, gli edifici pubblici, le zone agricole meno produttive ecc. ecc.
Nel progetto specifico chiediamo che non siano modificati i vincoli, fluviali (Chienti), le zone storico culturali (la piccola abbazia di Sarrociano), e quello stradale (Statle Macerata-Civitanova). Già non modificando i vincoli esistenti limpianto avrebbe una buona riduzione di estensione.
Altra richiesta i pannelli max 1- 1,30 di altezza contro i quasi 4 metri proposti ( -impatto visivo) non mi sembra che poi la gente chieda la luna.
Ringrazio tutti quelli che vogliano dare idee e consigli.
Grazie
Tonino Quattrini Fronte Verde
Sig. Quattrini in bocca al lupo per le sue lotte
Sig. Nardi mi sembra un’ottima idea, già come diceva Simone Cicconi…meglio utilizzare spazi pubblici…