di Alessandra Pierini
“Io sto con Fini, lo stimo politicamente e programmaticamente” così Giulio Conti inizia la conferenza stampa che lo vede da solo al tavolo dei relatori. Al suo fianco esponenti del Pdl civitanovese e del Fronte Verde ma Conti dichiara di parlare a nomi di molti che stanno costituendo dei gruppi spontanei di cui lui si prende la responsabilità. Dopo aver criticato la situazione nazionale “non ci pacciono i continui attacchi che i giornali di Berlusconi riservano a Fini nè alcune questioni quali il tricolore in cui la Lega non si riconosce, la legalità, Scajola e Dell’Utri”, Giulio Conti passa a parlare della situazione locale in particolare facendo riferimento al Pdl, partito di cui mostra orgoglioso la tessera: “Sono iscritto al Pdl e ho fatto il deputato per 17 anni e non mi piace il modo di lavorare del mio partito. E’ necessaria una maggiore democrazia all’interno del Pdl, non è giusto che le cariche si scelgano in Ancona. A Civitanova Marche è una continua zuffa tra i consiglieri perchè non si è mai fatta una votazione per scegliere il capo gruppo comunale. Un gruppo che vince deve coinvolgere tutti i candidati a prendere parte alla vita di partito anche per riossigenare la classe dirigente. Nel Pdl questo non viene fatto.”
Conti passa poi a parlare dell’annullamento delle elezioni provinciali e del prossimo turno elettorale: “Non credo sia giusto chiedere i danni a qualcuno per quanto accaduto. In ogni caso, dopo l’annullamento delle elezioni, il Pdl ha organizzato una sola riunione di confronto terminata alle 20,30 per andare a vedere la partita dei mondiali e mai ripresa. In vista delle prossime elezioni sarebbe bene organizzare riunioni interne, verificare la disponibilità degli alleati, devo essere io a chiedere alla Lista Corvatta se si ripresenterà o qual è la posizione dell’Udc nei nostri confronti?”
Cosa farà invece Giulio Conti alle provinciali? Seguirà la strada presa alle comunali alle quali ha partecipato con una lista che porta il suo nome ma nella quale non si è candidato? “Sono dell’opinione che se mi fossi candidato alle comunali avrei vinto ma ho accettato le decisioni del Pdl per battere la sinistra unita. Ora il problema è diverso, vogliamo vincere dall’interno di un partito che scelga attraverso consultazioni interne in un’ottica di convergenza di valori politici e ideologici.”
Per domani sera il Gruppo Consiliare della Regione Marche e il Comitato Provinciale di Macerata del Popolo delle Libertà hanno organizzato un dibattito dal titolo “Risultato – organizzazioni – prospettive” al quale interverranno Mario Lattanzi, Fabio Pistarelli, Francesco Massi, Francesco Acquaroli, Erminio Marinelli, Franco Capponi e i parlamentari del Pdl per le Marche. “Non è ufficialmente una riunione di partito – sottolinea a proposito Conti e non siamo stati invitati nè io nè Brini. Io comunque andrò lo stesso.” Eppure sulla sua bacheca di Facebook, l’ex Presidente della Provincia Franco Capponi ha scritto : “Giovedi prossimo 8 Luglio, ore 21,00, all’Abbadia di Fiastra grande incontro sulle prospettive del nostro territorio. Incontro con amici, amministratori, referenti e giovani intorno all’organizzazione e alle strategie del PDL della provincia di Macerata. Siete tutti invitati.” Peccato che Giulio Conti non abbia un account.
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Se un esponente politico cerca la democrazia all’interno del partito non capisco come faccia ad iscriversi al PDL.
…Questi hanno solo sentito puzza di bruciato, punto e basta!
A quanto pare sia nel PD, che nel PDL c’è poca democrazia.
E questi sarebbero i grandi partiti popolari?
il PDL deve essere un partito liberale moderno e quindi non ci dovrebbe essere spazio per personaggi come Conti che di liberale non ha nulla . Le conventicole degli ex di AN e di tutti gli ex di qualche partito anacronistico cercano di dare il colpo di coda per allargare il club delle “volpi argentate” .
Ci rendiamo conto dello squallore della politica politicante locale ?
Gente che mischia teorie economiche desuete glissando sulla necessità di una vera e propria rivoluzione liberale che faccia piazza pulita di potentati locali e viscidi accoliti dediti esclusivamente all’affarismo
D’accordissimo con Paolo. Non ci si può definire liberali e poi farsi guidare da un monopolista anti-mercato e anti-concorrenza come Berlusconi. Non ci si può definire liberali e poi seguire le logiche partitocratiche, clericali, razziste e comunitariste della Lega Nord. Purtroppo nel Pdl la voce di liberali veri come Antonio Martino è stata silenziata. D’altronde ormai è chiaro che questo governo di liberale non ha prodotto assolutamente nulla: la pressione fiscale è aumentata, così come la spesa pubblica. Per non parlare dei diritti civili e delle libertà individuali: stiamo facendo passi indietro clamorosi che ci stanno portando ai livelli dei paesi più retrogradi. Questa non è una destra liberale di stampo europeo. E’ solo una misera destra populista incapace di risolvere i problemi.
oddio io ed il sig. simone menghini siamo liberali in solitudine….
eppure in giro ce ne dovrebbero stare….Oppure come al solito ci si dichiara liberali per poi guardarsi bene dal criticare un esponente dell’armata Brancaleone del Pdl ?
Giorni fa ho letto su un quotidiano ( credo il Giornale ) un articolo nel quale si faceva la lista dei principali intellettuali ed economisti del 900′ e del conseguente distacco dalla pratica politica italiana.
Eppure personalmente credo che basterebbe dall’oggi al domani una bella cura di cavallo stile anglosassone per raddrizzare questo nostro bel paese molliccio ed inconcludente oppure utilizzare il metodo francese ( io lavoro per una azienda francese) ovvero basare ogni atto socio-amministrativo sul valore meritocratico come unico parametro da giudicare.
In Italia come a Macerata troppe cricche ( per usare un termine alla moda) campano alle spalle della politica, troppi codazzi …..
Qualche giorno fa stavo in un caffè maceratese . Premesso che frequento pochissimo il centro storico ma ho avuto la netta impressione che la classe dirigente locale in connubio con i vari codazzi di giornalisti, portaborse, avvocaticchi arrembanti abbia ben poco da dire e da proporre : le solite liti nel pollaio, i soliti salamelecchi , i falsi gentlemen’s agreement (accordi tra gentiluomini [ presunti ]
qualche politico trombato in cerca di certezze ( in giro con 35 gradi all’ombra..)
una truppa di intellettualoidi legati alla stagione lirica (baraccone perennemente in deficit che rimette dati alla mano 1,7 milioni di euro all’anno )
Scene da far accaponare la pelle…..Una tristezza desolante….Macerata anche d’estate diventa lugubre e spettrale grazie alle elitès circolanti – come ebbe a definirle il buon Vilfredo Pareto – peccato che il grande economista ed intellettuale
italo-francese sperava nella intelligenza di tali elitès non nella sub-cultura raffazzonata figlia dello scellerato connubio tra il volgo campestre ed i residui di un catto-comunismo di periferia .
Con viva cordialità