di Roberto Scorcella
Un preoccupante fatto di sangue si è verificato la notte scorsa intorno all’1 e mezza a Macerata. Quando mancavano pochi minuti alle 2, infatti, la “Volante” dell’Ufficio Prevenzione generale e Soccorso Pubblico della Questura di Macerata è stata chiamata ad intervenire al pronto soccorso dell’Ospedale Civile del capoluogo dove poco prima era arrivato un giovane con una ferita da arma da taglio al braccio sinistro.
Dai primi accertamenti svolti dagli agenti della Questura è emerso che l’accoltellamento è avvenuto in vicolo dell’Abbondanza a Macerata (nei pressi di via Mozzi, in pieno centro storico), dove è stato ritrovato anche un coltello a serramanico con una lama di circa 10 centimetri.
Il giovane accoltellato ha 25 anni, è un cittadino italiano e risiede in provincia di Macerata. In nottata è stato sottoposto ad intervento chirurgico e gli è stato rilasciato un referto medico con una prognosi di 15 giorni per “ampia ferita da taglio braccio sinistro”. La vicenda è avvolta da un fitto mistero. Perchè il giovane è stato accoltellato? E, soprattutto, da chi? Un altro ragazzo è rimasto ferito in modo lieve, tanto che non si è neppure rivolto al pronto soccorso. La Squadra Mobile della Questura di Macerata ha individuato 5-6 giovani che avrebbero partecipato alla rissa e che ora sono sottoposti ad interrogatorio. Secondo le prime indiscrezioni, la lite sarebbe avvenuta verso l’una e mezza in un locale del centro storico e poi proseguita fuori, quando il titolare ha cacciato tutti dall’esercizio. I giovani sono tutti italiani (maceratesi e ascolani) che sono venuti a diverbio per “motivi banalissimi”, hanno precisato alcuni dei protagonisti.
L’episodio desta preoccupazione perchè si tratta del quarto accoltellamento in provincia nell’arco di pochi giorni. Prima i due fratelli di Collevario, poi il parrucchiere di via Roma ferito nella sua abitazione di Corridonia, quindi il giovane colpito da un albanese a Tolentino e, infine, la vicenda della notte scorsa.
Casi che creano inevitabilmente preoccupazione per la loro frequenza e che, casomai ce ne fosse stato ulteriormente bisogno, confermano che le “isole felici” non esistono più da tempo.
Nelle foto di Guido Picchio le evidenti tracce di sangue presenti questa mattina in vicolo dell’Abbondanza.
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L’ho riconosciuto il posto perché sono cresciuto e vivo a due metri da lì. Terribile, davvero. Al Sig. Scorcella autore dell’articolo suggerisco di evitare chiuse del genere perché tanto Macerata sarà sempre un’isola felice rispetto a Napoli, Palermo, Tijuana. Mettiamocelo in testa, questa dell’isola felice è la prima cosa che dicono TUTTI quelli che vengono mandati qui. Purtroppo la realtà è ben altra, ma a Macerata si interviene solo quando ci scappa il morto o ci si va molto vicini. Faccio un esempio e se mi sbaglio spero di venire corretto immediatamente; quante ore ci sono volute perché arrestassero quelli che avevano venduto la dose letale al figlio dell’Avv. Bommarito? Un episodio terribile, una testimonianza, la sua, struggente e che ha fatto riflettere la città. Credo ci sia voluto meno di mezza giornata per prenderli. Da profano penso che gli spacciatori fossero ben conosciuti, che le forze dell’ordine sapessero….ma doveva scapparci il morto perché si facesse qualcosa.
Perché?
Vogliamo far finta di non sapere cosa succede a Macerata?
Il consumo e lo spaccio di droga aumentano. Accoltellamenti in centro e sparatorie a Sforzacosta non erano registrati da un bel po’ di tempo, credo. A Tolentino si dice sia arrivata da un bel po’ la ‘ndrangheta. Che dobbiamo aspettare di peggio ancora?
@Ciccarelli: quindi, secondo lei ,poiche i reati sono minori che nelle citta da lei citatate ,macerata e` un isola felice.Macerata non e` un`isola felice e` la gente come lei che la vuol vedere,come ha dimostrato,tale.
Non so che lavoro faccia lei ma da come parla non vive molto la realta` cittadina.
Saper chi e` stao e` semplice. Tre sono le piste da seguire che per ovvi motivi non cito e comunque dato che lei e` una persona intelligente puo` seguire le mie stesse piste.
Quando sara` arrrestato l`autore le diro che genere di individuo ha commesso il reato.
No Sig. Marcelli, la mia è solo ironia, credevo trasparisse dal tono del commento. Ed è rivolto a sottolineare proprio come il più delle volte si aspetti il peggio per intervenire; la realtà cittadina l’ho vissuta per i 22 anni che ho passato a due metri da quel vicolo ed il mio riferimento alla pseudo isola felice riprende le parole del neoquestore Oddo quando fece il discorso d’insediamento.Parole da cui personalmente sono rimasto deluso, non tanto per il contenuto, quanto perché pronunciate senza conoscere nulla del territorio, a priori.
@Ciccarelli. Mi perdoni se non ho capito la sua ironia.
Non resta che scusarmi.
Non c’è nessun problema 🙂
articolo aggiornato alle 21
Non perdo tempo in inutili polemiche elettorali sulla sicurezza, sono episodi di ordinaria amministrazione, quando abbonda l’alcol ed un locale del centro si trasforma in una discoteca della costa (dove in effetti le risse sono all’ordine del giorno). Faccio solo i miei personali auguri di guarigione rapida al ragazzo ferito e faccio l’in bocca al lupo al gestore delle quattro porte, perché riesca ad uscire indenne da questo brutto pasticcio…
riguardo al primo commento: cosa c’entra l’avv. Bommarito che è tanto sulla bocca di tutti? Il dibattito che ha fatto aprire sul Carlino è semplicemente stucchevole per la bassezza degli argomenti trattati. Un esempio: il preside di ragioneria vuole combattere lo spaccio mandando i cani antidroga contro i suoi studenti. Questa è la sicurezza che pretendete? Purtroppo per voi, i dati oggettivi sono una cosa, la propaganda è un’altra cosa.
Nella foca ci sono altre reati non denunciati.
Tutte le norme antiinforunistica del cantiere sono state violate.
Il cantiere e accessibile a tutti .
La rete elettrosaldata e` pericolosissima
L`impalcatura non e` scaricata a terra.
Ivigili urbani passano masi da quelle parti?
Sarebbe il caso di mandarceli prima che qualcuno possa farsi male tipo un bambino cadendo sulla rete potrebbe perdere un occhio.Un`anziano o vecchio otrebbe inciampare nella rete elettrosaldata e morire.
Io sono lontano se potete madateci qualcuno in modo che il transito pedonale sia messo in sicurezza.
Salve a tutti,
sono in accordo con Filippo quando dice che Macerata è un’isola felice rispetto ad altre realtà come quelle citate. Che però sono considerate casi eccezionali rispetto alla normalità. Sono due facce della stessa medaglia: certo è che se a Macerata si verificassero anche solo un decimo dei reati che si verificano a Palermo o a Napoli (per esempio) ci troveremmo (in rapporto al n.di abitanti) in una situazione di tassi criminali elevatissimi. Dire quindi che Macerata è un’oasi felice, rispetto ad altre realtà è ovvio, ma non per questo significa tenere abbassata la guardia. Purtroppo come dice Durkheim (non lo dico per fare il saccente ma perchè ho fatto una tesi sulla sicurezza urbana e sulla prevenzione della criminalità nelle Marche, studiando il caso di Macerata) la criminalità non potrà mai essere uguale a 0, ma ogni società si caratterizza per una (maggiore o minore) devianza dalle norme. Fatta questa premessa, fatti come l’aggressione citata nell’articolo sono da evitare assolutamente, ma rappresentano l’eccezione, seppure, come evinco dall’articolo, si tratta di una tipologia di reato in aumento. Ora non volendo fare un’analisi approssimativa in quanto sarebbero necessarie altre informazioni, vorrei rispondere alla domanda di Filippo:
Vogliamo far finta di non sapere cosa succede a Macerata?
Concentrandoci sui quei reati definiti come street crimes (reati da strada come il borseggi, lo scippo, l’aggressione, etc) e su fatti di devianza (come lo spaccio) e appurato che non siamo in una situazione critica per quanto concerne i reati commessi sul territori, quando Filippo parla della cattura degli spacciatori del ragazzo deceduto mi trova in accordo perchè non doveva scapparci il morto perché si facesse qualcosa e perchè si parlasse del problema della droga e, allo stesso modo, quando (qualche tempo fa) una anziana viene aggredita e scippata mi domando se era necessario che si fosse verificato il reato prima che ci accorgesse che il sottopassaggio poteva essere facilmente utilizzato come nascondiglio per uno scippatore?
Ovviamente la risposta è negativa. E la soluzione la si trova facendo una ponderata prevenzione della criminalità e della devianza. Non mi dilungo troppo, altrimenti non sarebbe un commento, ma una lezione accademica, ma l’unica soluzione che viene adottata sono le telecamere, che non fanno prevenzione (la fanno solo se combinata ad altre strategie e se dietro c’è una persona pronta ad intervenire) ma sono un strumento di reazione al crimine in quanto permettono di individuare (forse) il reo…
Prima di parlare di (in)sicurezza o di prevenzione bisogna aver studiato in modo da porre in essere interventi mirati senza spendere i soldi dei cittadini.
Per quanto concerne lo spaccio di stupefacenti a Macerata ci sono dei luoghi dove avviene uno spaccio a cielo aperto…perchè le forze dell’ordine non cominciano da quelle zone?
Sig. Mastroleo; se una persona muore e dopo 12 ore i suoi spacciatori vengono arrestati, o abbiamo di fronte la miglior polizia del mondo, o tutti sapevano e hanno lasciato fare. Io ho 22 anni, non ho tessere di partito e non posso votare alle prossime elezioni perché sono lontano da casa, quindi non ho alcun interesse in tal senso; lei? Non faccio nemmeno propaganda, figuriamoci! E’ continuare a parlare di isola felice che mi da urto, perché io di solito non nascondo la testa sotto la sabbia.
Non entro nel merito di quanto ha dichiarato la preside di ragioneria, la cosa non mi vede d’accordo, penso che spetti ad altre vigilare e fare politiche che possano contenere questo fenomeno. Ci sono adolescenti a Macerata che si fanno di eroina, ma se poi vogliamo ridurre la accoltellamenti e problemi sociali che emergono anche nella nostra città ad una favola e continuare con l’isola felice, beh, questo è un atteggiamento che non mi vede d’accordo e lo lascio ad altri. Spero solo che ci siano più controlli in giro, prevenire è meglio che curare.
A Macerata per quello che ne so la polizia lavora bene. E’ la prevenzione che non funziona…o meglio quello che viene spacciato, come slogan politico, come prevenzione…
poi per quanto riguarda la questione dello spaccio, Macerata non è un grande centro e non è posto neppure sul mare (dove c’è più smercio) quindi le forze dell’ordine riescono a risalire subito ai tossici soli noti e direttamente alle fonti.
Signor Del Bianco ha ragione. La prevenzione è importantissima. Da quel che si sente in giro ci sono locali nei quali i giovani, specie nel fine settimana, vanno per aspettare l’ora della discoteca bevendo alcolici che in quei posti costano poco. Si parte da li per arrivare a tutto il resto.Spesso questi giovani sono addirittura minorenni!!!!
Caro Filippo Ciccarelli, ribadisco: che c’entra l’avv. Bommarito e la spacciatrice incinta che ha venduto la dose letale a suo figlio con 5/6 imbecilli che litigano per una cazzata? Cerchiamo di scindere i due piani. E comunque è vero, sono in campagna elettorale. Qual è il problema? Vivo questa città da 8 anni. Ne ho viste fin troppe e mi sembra che quest’ultima vicenda faccia parte delle “fin troppe”… Che vogliamo fare? Mettere metal detector e controlli a tutti gli accessi per il centro storico? Non fa parte della mia indole portare coltelli in tasca, né litigare nei locali per una bevuta. Sono appena tornato a casa e mi sono divertito con un paio di amici un po’ alticci. Forse so anche scegliermeli… E forse so anche farmi i cavoli miei e non rispondere alle provocazioni visti gli imbecilli che stanno in giro.
Salve sorgeilsole,
c’è una ricerca fatta da due dottorande dell’università di macerata se no erro che analizza il fenomeno crescente dell’alcolismo tra i giovani maceratesi. Si potrebbe partire da lì per capire il fenomeno. Poi si potrebbe continuare facendo dei controlli serrati (imponendo sanzioni elevate) per chi vende alcolici ai minorenni, e anche ai genitori dei minorenni trovati in stato di ebbrezza (faccio degli esempi). E anche questo intervento potrebbe non bastare, ma intanto si renderebbe più difficile per un ragazzino comprare gli alcolici.
A ciò si dovrebbe aggiungere una forte campagna di sensibilizzazione nelle scuole (non un incontro come si fa di solito, ma un ciclo di incontri). E anche questo non potrebbe bastare in quanto l’alcolismo giovanile si configura come un problema articolato in cui si intrecciano dimensioni psicologiche, culturali e sociali. Intervenire non vuol dire debellare il problema, ma ridimensionarlo.
Finchè, per esempio, i controlli nelle discoteche o in altri locali non saranno dei controlli seri, mettendo in ginocchio chi vende alcolici a i minorenni, allora possiamo stare qua a parlare ore ed ore.
E lo stesso vale per lo spaccio…se ci sono zone in cui cui facilmente ci si può procurare la droga è inutile parlare di prevenzione, di telecamere o altro.
E ribadisco, come per come sono messe, le telecamere, con lo scopo di prevenire i reati, rappresentano uno spreco inutile di soldi.
Dalla degenerazione alcolica, caro David, si esce fuori solo grazie alla fiducia nel futuro. Il ciclo di incontri nelle scuole andrebbe fatto tenendo presente una parola d’ordine. Futuro. Sono d’accordo con te sull’eccessivo consumo d’alcol, altrettanto sulla sensibilizzazione, non sulla repressione. Ma penso che non si possa far finta di non vedere la mancanza di prospettive che coinvolge ormai più di una generazione. Le paure sono ormai di 40enni, 30enni, 20enni e teenager. E sono le stesse paure. Non possiamo combatterle con la repressione. Per quel che riguarda le telecamere, pensi che sia necessario creare uno scenario da 1984 di Orwell o forse la libertà dell’individuo andrebbe in qualche modo ancora salvaguardata?
Salve Gabriele,
allora la questione è complicata perchè se si vuole combattere un comportamento deviante (prendiamo l’alcolismo o il consumo di stupefacenti) ci sono due vie complementari: la prevenzione che viene fatta per evitare che tali comportamenti si configurino e la reazione, quando ormai il danno è fatto. Si comincia quindi col fare prevenzione e, una volta che tutte le strategie preventive sono fallite, e il comportamento deviante si è configurato, allora si reagisce.
Detto questo affrontiamo il discorso nello specifico e analizziamo il consumo di stupefacenti. Ci sono due vie per affrontare il problema: la prima è la prevenzione penale, cioè mediante le sanzioni comminate in seguito al reato di spaccio. e sufficiente rendere più rigide tali sanzioni e utilizzare le stesse come un deterrente per chi spaccia? Se per aver spacciato una modica quantità mi danno 20 anni ci penso 2 volte prima di farlo…Inoltre il consumo di stupefacenti non è punito se non con un sanzione amministrativa…allo stesso modo se mi fumo una canna e mi beccano e mi danno 3000 euro di multa o un anno di carcere…ci penso sempre 2 volte.
Ma qui si aprirebbe un ulteriore discorso sulla legalizzazione o meno delle droghe leggere che ci porta lontano dall’argomento centrale.
La seconda via riguarda la prevenzione che viene chiamata NUOVA prevenzione in quanto si pone al di fuori del sistema penale e utilizza, appunto, strumenti diversi dalla legge. Sempre per quanto riguarda il consumo di stupefacenti a Macerata ci sono dei luoghi dove c’è uno spaccio a cielo aperto. Bene si potrebbe intervenire li, solo per cominciare e poi con la sensibilizzazione nelle scuole etc etc.
Quando tu parli di futuro o di mancanza di prospettive ragioni in termini astratti (non ti offendere). Tutti siamo circondati da paure: paure nel lavoro, negli affetti, che ci possa succedere qualcosa. la tv vende paure. Andare nelle scuole e dire che il futuro è una figata è un errore madornale. Il futuro è una figata se ci sbatte per rendere migliore la nostra condizione. Se ci si impegna nel lavoro, negli affetti, se non si abbocca a tutto ciò che ci dicono. é se si ragiona in termini concreti. Parlare nelle scuole significa parlare delle paure che coinvolgono tutte le generazioni. è parlare dei danni reali che fanno l’alcool e le droghe se assunte (soprattutto) in minore età.
Un esempio: possiamo discutere sul futuro per giorni ma se al sert gli operatori sono pochi o se davanti le scuole c’è uno spaccio a cielo aperto, parlare del futuro serve a poco.
Per quanto riguarda le telecamere il mio pensiero è uguale al tuo. La videosorveglianza non serve a nulla se dietro non c’è un operatore in grado di intereventire. Non si parla di diritti individuali di libertà, quanto di calibrare un misura di prevenzione sulla realtà concreta. Per quanto concerne i diritti individuali: tu saresti disposto a cedere un pò della tua libertà in cambio di una maggiore sicurezza? io si…per rispondere pensa alla sicurezza negli aerei dopo l’11 settembre.
Sig. Mastroleo; nessun problema, fare politica è una bella cosa, era giusto per sottolineare che io non ho interessi propagandistici. Mi spiego meglio; se ci fossero stati i controlli nel caso del figlio del Sig. Bommarito, se erano spacciatori abituali conosciuti e fossero stati messi dentro prima, forse si sarebbe potuta evitare questa tragedia. Allo stesso modo, se ogni tanto passasse una pattuglia in più ed i controlli fossero più frequenti, magari la gente eviterebbe di accoltellare le persone in giro. Chi va armato in un locale è un delinquente, non c’entra l’alcol; se hai un coltello dietro te lo sei preso ed hai pensato comunque che possa essere un’opzione usarlo. Il locale da cui sono usciti è a 15 passi dalla caserma dei carabinieri, ci rendiamo conto? Ma dico io, si sa che ci sono alcuni giorni più “a rischio” di altri, ed alcune zone più problematiche, si potrà fare un giretto in più?
Alcune semplici proposte
1) Aumentare i controlli
2) Un’ordinanza che vieti di uscire dai locali con bicchieri o bottiglie di vetro. Se uno vuole uscire a fumarsi una sigaretta o a prendere un po’ d’aria, versa il drink in un bicchiere di plastica. Questo per evitare che vengano usati come armi improprie ed anche perché trovare un tappeto di cocci la mattina non è bello. Chi trasgredisce dev’essere pesantemente sanzionato.
E se tale ordinanza esiste, si torna al punto 1; la legge se non viene sanzionata non serve a niente. Servono i controlli.
Al di là degli accoltellamenti e delle risse, se (numero a caso) delle 100 persone che escono da un locale 30 sono evidentemente ubriache e di queste 10 prendono la macchina, rappresentano un pericolo per loro e per gli altri. Voglio dire, in gioco non c’è solo la pace notturna della città, ma le vite delle persone.
Purtroppo in questa città pare sempre che si aspetti il peggio prima di intervenire…
La prevenzione può essere intesa in in 2 accezioni: una di tipo positiva ed una diciamo di controllo.
a) Per quella di tipo positivo bisogna lavorare per spingere a modificare il tipo di offerta del divertimento che viene proposta a Macerata: bisogna creare le condizioni (ed in questo il Comune può fare molto) per innalzare il livello culturale e dare diverse opportunità. La cosidetta movida maceratese si sostanzia solo nello spostarsi a bere da un bar all’altro: nessun concerto, nessuno spettacolo, niente di niente.
b) Nell’accezione del controllo invece è necessario che le diverse forze di polizia attuino un piano di controllo integrato basato innanzi tutto sull’anali dei bisogni. Individuare innanzi tutto gli orati e le zone dove vengono maggiormente commessi i reati:
1) a che serve il cosidetto poliziotto di quartiere di giorno se i reati vengono commessi soprattutto di notte?
2) a cosa serve mettere il poliziotto di quartiere nelle vie centrali se poi i reati (come il borseggio) vengono compiuti nelle zone meno trafficate?
3) a cosa serve la perlustrazione notturna in auto da parte delle forze dell’ordine se poi i problemi si verificano nei vicoli o nelle zone meno accessibili? Non sarebbe indispensabile almeno una pattuglia che gira a piedi?
Quoto l’intervento di Filippo Monachesi, lo ritengo condivisibile quasi in toto! L’unica contestazione che gli farei riguarda la figura del poliziotto di quartiere: ricordo benissimo quando furono introdotti a Macerata. Stazionavano in corso Cairoli. Loro erano fermi a parlare col negoziante all’angolo, mentre una banda di ladri russi svaligiava diversi negozi di cellulare nella zona. Quindi, le forze dell’ordine ci stanno, vanno gestite in maniera responsabile, i poliziotti di quartiere sono inutili. Almeno in città. Stanotte a Macerata c’erano almeno tre posti di blocco: evidentemente solo te pensi che forse è necessario controllare il territorio con una pattuglia che gira a piedi. Questura e caserma nemmeno ci hanno minimamente pensato.
P.S. Tra l’altro, ti farei notare che dal locale dove è avvenuta la rissa i carabinieri distano non più di 10 metri.
Scusa Filippo, non avevo letto il tuo intervento. Hai ragione: più controlli sono necessari (vd. commento precedente). Ed hai ragione anche su un’altra cosa: mi fa schifo pensare che un mio coetaneo vada in giro con una lama in tasca. Però ti assicuro che in giro per Macerata il mercoledì o il giovedì sera non è l’unico che ci va così. E deficienti di quel calibro (o delinquenti, balordi, teppisti, come ti pare) rovinano un’aria tutto sommato di festa. Se vuoi ti faccio un elenco di situazioni spiacevoli nelle quali mi son trovato, a metà settimana, in giro per locali.