Un’aula dell’ex orfanotrofio dopo il restyling
di Francesca Marsili
«La struttura parla da sola, questa scuola grida vendetta». E’ amareggiato il sindaco di Tolentino Mauro Sclavi mentre a Cm apre le porte dell’ex Orfanotrofio, l’immobile che ha sistemato e messo a disposizione degli studenti del Liceo Filelfo per uscire finalmente dal capannone in cui fanno lezione dal 2017. Su una porta di una delle stanze il primo cittadino ha appeso anche la cronistoria della vicenda: dalla richiesta della Provincia sino al diniego. «Per trasparenza verso la cittadinanza», spiega. Il no al trasferimento del presidente della Provincia Sandro Parcaroli «è qualcosa che fa male alla città – aggiunge il primo cittadino – dopo i lavori né lui né la consigliera provinciale delegata all’edilizia scolastica Laura Sestili sono venuti a vedere questa struttura che è praticamente pronta ad accogliere i ragazzi».
Il sindaco Mauro Sclavi
Eppure fu lo stesso Parcaroli, davanti alle telecamere di Striscia la notizia un anno e mezzo fa, a promettere ai ragazzi una sede più adeguata. Ma nonostante sia stato il primo cittadino di Tolentino ad offrire una soluzione, permettendo alla Provincia di risparmiare i soldi del canone di affitto per i locali, inadatti, in cui si trovano, Parcaroli ha detto no al trasferimento. «La prima volta che ho incontrato il presidente della Provincia, quando due mesi dopo il servizio di Canale 5 avevo trovato una soluzione, ci avrebbe abbracciati – dice Sclavi ripercorrendo la vicenda – poi la questione è arrivata in altre stanze. Il cortocircuito è stato generato dal rispondere a logiche politiche».
Una struttura, quella dell’ex Orfanotrofio, che prima delle scosse era la sede dei licei Filelfo, messa in sicurezza e pronta all’uso. Sclavi la mostra con l’orgoglio di averla sistemata a regola d’arte e soprattutto per il bene dei ragazzi. Con stanze di circa 40-50 metri quadri ciascuna a fronte di aule ricavate in ex uffici dove in alcune non ci sono neanche le finestre. Uno stabile sistemato che potrebbe accogliere l’intero indirizzo Classico per un totale di 10 classi, con un laboratorio, una sala professori e una sala riunioni. Gas e acqua allacciati. Suppellettili accatastati e computer da accendere. Mancano solo gli studenti che nel frattempo non solo fanno lezione in locali definiti dagli stessi ragazzi e dai docenti «inadatti», ma che ogni giorno perdono 15 minuti di lezione perché la durata delle lezioni è ridotta a causa del tempo che impiegano i trasporti a raggiungere la zona est della città dove si trovano dal 2017.
«Se Parcaroli avesse detto: “No Mauro, per questioni politiche non lo voglio fare” – commenta Sclavi – non avrei preso i soldi dei cittadini per rifare il tetto o quelli di un mecenate per la messa in sicurezza dello stabile che ha avuto danni solo all’intonaco». La motivazione scritta nel documento dal presidente della Provincia in cui non dava l’ok al trasferimento era la venuta meno della necessità di nuovi spazi poiché il nuovo campus scolastico era in via di costruzione, sebbene ad oggi nel campo vicino al centro commerciale Oasi c’è solo il cartellone sbiadito che ne annuncia la costruzione. Salvo poi spuntarne una seconda dalle parole di Parcaroli ai microfoni di Striscia la notizia che per la seconda volta, sabato scorso, si è occupata della vicenda: «manca l’indice di vulnerabilità». «L’indice di vulnerabilità la legge non lo richiede per strutture usate in modo temporaneo come l’ex Orfanotrofio in attesa del polo scolastico- ribatte Sclavi -. E’ impensabile che un tecnico della Provincia che ha seguito i lavori firmi un documento che ne certifica l’utilizzo alla leggera. Se lo ha fatto è perché i lavori sono stati eseguiti correttamente. La politica- chiosa nuovamente – deve imparare che si deve fare il bene della città, non del partito». Nei piani di Sclavi, per far uscire tutti e 400 gli studenti del Classico e dello Scientifico dagli uffici della ex Quadrilatero «c’era un piano preciso».
«Dopo il trasferimento del Classico all’ex Orfanotrofio, per studenti dello Scientifico avremmo chiesto il trasferimento a Palazzo Europa, nei locali di proprietà del Comune dove ora ci sono gli uffici comunali – afferma il primo cittadino -. Noi saremmo stati disposti anche a trasferirci nei container. E’ una questione di correttezza morale, quando le ruspe inizieranno i lavori per il campus non si sarà formato una prima classe», aggiunge ribadendo la sua preoccupazione per la continua perdita di iscrizioni a causa di una sede inadeguata. In ultimo il primo cittadino si esprime anche sull’ultima dichiarazione di Parcaroli nel servizio di Striscia di sabato scorso dove in alternativa all’ex Orfanotrofio, «l’idea è quella di Ragioneria». «Di quale Ragioneria parla – si domanda Sclavi – per quello che so non ci sono spazi sufficienti. A Ragioneria di Tolentino, in piazza Don Bosco, ci sono in tutto 14 stanze di cui 10 sono occupate da classi, le restanti 4 sono utilizzate per 2 classi arcobaleno e 2 laboratori. Non c’è spazio non solo per tutte e 29 le classi dei licei Filelfo, ma nemmeno per l’indirizzo Classico. E comunque questa ipotesi – conclude – non è mai stata ventilata. Mi viene il dubbio che stesse parlando di Ragioneria di Macerata».
Sclavi mostra la cronistoria della vicenda
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No al trasferimento del Classico, Parcaroli: «Non è un mio capriccio, manca la necessaria sicurezza»
Che peccato.
Il Sindaco Mauro Sclavi non ha agito per portare abbellimenti, ha fatto fare dei lavori strutturali eseguiti da persone serie ed esperte ,con soldi pubblici e donazione privata di un benefattore. I ragazzi di Tolentino meritano di tornare a scuola in edifici ad hoc, come tutti gli altri studenti che già possono stare in ambienti idonei
No comment
Deve essere una struttura sicura il bello dice poco.
Anna Chiavoni la scuola è sicura come sappiamo dopo l'agibilità da tempo sottoscritta proprio dagli ingegneri della Provincia. La questione è solo politica.. sulle spalle dei nostri ragazzi e docenti.
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Solidarietà al sindaco di Tolentino, mi auguro che diano risposte chiare ed esaustive perché c’è il no dal presidente della provincia e dall’ assessore…..questo è uno dei fatti che fanno dire a cosa servono le provincie a snellire e migliorare o a creare posti e problemi?
Effettivamente il Sindaco di Tolentino ha tutte le ragioni. L’atteggiamento del Presidente della Provincia è incomprensibile.
Il politico diventa uomo di stato quando inizia a pensare alle prossime generazioni invece che alle prossime elezioni. Ma in fondo qui non c’entra nemmeno la politica, questa è una becera faida.
Vorremmo sentire le ragioni del Centrodestra e il motivo della opposizione a questa soluzione dell’amministrazione comunale di Tolentino.
Noto con sgomento che si stanno affievolendo le speranze che gli elettori riponevano nel Centrodestra. Si dimostrano divisi al loro interno, in continua mediazione irosa nell’assegnazione di posti e di poteri al loro interno; con pochi risultati visibili e accettabili. Una supponenza che ricorda quella del Centrosinistra quando governava. Deve essere una pandemia di stupidità da potere… Riscontrabile a Roma, in Regione, in Provincia, al Comune di Macerata, e per finire – ahimè – a quello di Corridonia. E, ovviamente, con una opposizione di Centrosinistra e affini ancora nella funzione di leccarsi le ferite da perdita.
Cosa accadrà quando per legge si aumenteranno di molto le indennità di sindaci e assessori, con le conseguenti lotte interne per raggiungere la poltrona super-pagata? I cittadini che tirano la cinghia, per intanto diserteranno le urne proprio per queste super-indennità elargite da un potere sempre più gretto e miope, nonché guerrafondaio, con reminiscenze dell’eroico Ventennio. E poi contesteranno pubblicamente e per la strada sindaci e assessori che decideranno politicamente nelle aule sorde e grigie, senza ascoltare le esigenze dei cittadini.
Il Sindi Tolentino fa bene a denunciare la situazione priva di logica. Ora deve andare avanti, magari contattando altre emittenti nazionali o trasmissioni quali report. Che scempio e disprezzo del denaro pubblico!!!!
Sostegno al sindaco di Tolentino in questa faccenda tutta politica a discapito degli studenti, futuri cittadini,
Se la provincia e’ questa dimostra ancora una volta che non serve a nulla solo a dare posti politici…..
Macerata se la deve smettere con l’ atteggiamento politico a discapito di paesi limitrofi e non è la prima volta….collaborazione si cresce collaborando no a farsi i dispetti ….la provincia tutta neanche un puntino è tra qualche anno sarà una unica città tutta la provinvia e wuesti politivi che non sanno vedere oltre il naso fanno i giochetti da prestigiatori….fatemi il piacere direbbe Toto’…
Ma dimmi tu se persino a Buenos Aires (dove mi trovo da qualche tempo) deve giungere l’eco dell’insipienza del “Sig. Parcaroli” (mi permetto di non chiamarlo né Sindaco di Macerata né Presidente della Provincia di Macerata, perché detta insipienza l’ha dimostrata in entrambi le cariche)!
Avrei voluto (ironicamente) usare nei suoi confronti le acclamazioni di “bravo, bravo, bravo” come faccio convintamente quando assisto alle opere della stagione lirica dello Sferisterio.
Ma anche su questo fronte “caro Sig. Parcaroli” Lei ha dimostrato la Sua ignoranza ed incompetenza. Per cui anche gli ironici “bravo” sono fiato sprecato.
Mi spiace, “Sig. Parcaroli”: bocciando la nuova sede del Liceo Classico Francesco Filelfo di Tolentino Lei ha sprecato quella minima possibilità di riscatto che aveva, mentre invece ci sta assordando con il Suo “scodinzolio” fedele alle logiche di partito.
Cordialmente, (ma non con stima) suo,
Michele Eugenio Mandozzi