Demolizione in centro a Camerino
di Monia Orazi
Si è tornato a parlare della ricostruzione del centro storico di Camerino, ieri sera durante l’assemblea organizzata dal comitato Concentrico. Mancata tutela dei proprietari di abitazioni in caso di contenzioso con le imprese, incertezza sui fondi disponibili per la ricostruzione visto che il costo parametrico non copre i 3.700 euro al metro quadrato necessari per ricostruire, preoccupazione perché il 2025 sarà l’ultimo anno del sismabonus, che fino ad oggi copre le quote di accollo dei lavori, che altrimenti ricadrebbero sui proprietari, preoccupazione su come far funzionare effettivamente il piano di cantierizzazione di Camerino. Sono questi i temi principali emersi ieri sera all’assemblea, alla quale hanno preso parte anche il sindaco Roberto Lucarelli, tutta la giunta comunale, numerosi consiglieri comunali di maggioranza ed opposizione.
Il direttivo del comitato Concentrico di Camerino
L’ANALISI DEL COMITATO CONCENTRICO – «Osservando l’attuale situazione del centro storico – ha spiegato Luciano Antonini presidente di Concentrico – vediamo una situazione a macchia di leopardo, che rappresenta una complicazione per la ricostruzione. Il punto più critico per garantire l’efficacia del piano è la riuscita delle demolizioni, perché in città gli spazi per i cantieri sono quello che sono. Emblematica è la situazione di palazzo Napoleoni, le macerie da maggio sono ancora lì. Anche la viabilità è un punto critico, oggi non c’è una regolamentazione, si vedono in centro auto che procedono come meglio credono, spesso fanno retromarcia. E’ indispensabile iniziare a pianificare la viabilità con due direttrici di marcia. Il punto più critico è il triangolo compreso tra via Lili, via Favorino e via Massei che dovrà essere interessato da demolizioni, sarebbe opportuno prevedere un bypass per la chiusura temporanea della viabilità in quella zona per i cantieri. Per facilitare la vita a chi vive in centro si potrebbe mettere a disposizione il parcheggio dei Duchi».
Antonini illustra la situazione in centro storico
Per quanto riguarda i progetti ne sono stati presentati complessivamente 746 al nove ottobre scorso, di cui il 38 per cento riguarda la ricostruzione leggera, il 62 per cento quella pesante. In totale sono 76 i progetti presentati nel centro storico, 28 per la ricostruzione leggera, 48 per quella pesante. Per quanto riguarda il centro storico sono ben 23 pari al 30 per cento del totale i progetti presentati per la fase 3, solo 8 per la fase 2 e 45 per la fase 1. Luciano Antonini ha poi toccato una serie di preoccupazioni espresse dalla popolazione locale: «Va garantito che i progetti presentati entro una certa data possano avere la certezza della copertura del superbonus, andrebbe prevista una figura come una sorta di riconciliatore tra il proprietario e l’impresa inadempiente, magari da parte dell’ufficio speciale ricostruzione. Servono tempi certi per il rilascio delle autorizzazioni, sia per le sanatorie che sono normali per i palazzi storici, sia per quanto riguarda la capacità degli uffici di gestire la mole di lavoro.
Il pubblico presente
Fondamentale anche il decoro urbano, specie nella zona della rocca Borgesca. Degli otto edifici indicati nel programma straordinario di ricostruzione sono stati avviati i lavori sono nel palazzo arcivescovile, cattedrale e San Domenico. Per quanto riguarda l’ordinanza speciale è stata completata solo la demolizione del tribunale, affidato il progetto per l’ex palazzo Banca Marche e a breve inizierà la demolizione della scuola Betti». Un altro tema toccato da Antonini sono stati gli studenti universitari: «Ci sono stati grossi problemi quest’anno a trovare posti letto per gli studenti, ma servono anche per le maestranze che lavorano nei cantieri. Sarebbe opportuno avere una stima delle abitazioni che si renderanno disponibili, anche per far rientrare le attività commerciali. In sette anni ci sono state promesse mancate, dopo anni gli abitanti del cratere sismico hanno diritto ad avere almeno delle certezze».
L’intervento del sindaco Lucarelli
LE RISPOSTE DEL SINDACO LUCARELLI- A rispondere il sindaco Roberto Lucarelli: «La macchia di leopardo è frutto di quanto accaduto sino ad oggi, della mancata programmazione. Le aree di parcheggio diventeranno depositi temporanei per i cantieri. In via Lili ad esempio tra la demolizione ed un cantiere, di spazio ne è rimasto pochissimo. Con una programmazione razionale non si fermerà nessuno. La demolizione in via Lili è stata più complicata del previsto ed è stata necessaria una variante, per l’ex scuola Betti è in corso lo svuotamento del plesso e a giorni partirà la demolizione. Per quanto riguarda la viabilità non dobbiamo immaginarla come siamo abituati di solito, ci saranno i cantieri a stravolgere tutto, probabilmente per andare in centro si dovrà lasciare l’auto fuori dalle mura. La caserma dei carabinieri non avrà vita semplice, per spostare la centrale operativa ci vorrebbero almeno 250mila euro. Per evitare che le auto dei carabinieri stiano in piazza Garibaldi abbiamo messo a disposizione il mercato coperto come parcheggio. Dovremo demolire l’ex albergo Roma, ci siamo riuniti con la prefettura per valutare il da farsi. La progettazione per la nuova caserma nello stabile dell’Unione montana è in capo al demanio, che dovrebbe consegnarla a breve. Per quanto riguarda il garantire i servizi ai residenti, già si pensi a quanto sarà complicato solo togliere la neve. Una casa ristrutturata, se nella zona sarà necessario chiudere il metano per l’avvio del cantiere, aspetto non gestito dal Comune, tornerà inagibile. Sono aspetti di competenza del gestore del gas, ma ci saranno situazioni in cui case agibili saranno con l’acqua ed il metano chiusi a causa dei cantieri, ad esempio. La programmazione riguarda sia i cantieri che i servizi».
L’ex scuola Betti da demolire
SISMABONUS E OPERE PUBBLICHE – Sul sismabonus Lucarelli ha ribadito che non è legato alla presentazione dei progetti ed in merito al contenzioso con le imprese ha parlato di contratto tra le parti: «Il 110 matura a lavori finiti e contabilizzati, è un credito d’imposta che matura con lo sconto in fattura da parte delle imprese, non è la panacea di tutti i mali. Vedremo cosa accadrà nel 2025. Andrebbero messi più soldi nel costo parametrico, se siamo arrivati al costo di 3700 euro al metro quadrato, qualcosa non torna. Oggi l’unica discriminante è il sismabonus, tra chi lo prende e chi no, ma non c’è concorrenza tra le imprese, nulla vieta al privato di chiedere lo sconto sui lavori. Per quanto riguarda i problemi tra impresa e committente, è il privato che sceglie l’impresa, con tutte le garanzie che gli dà in quel momento, è un contratto firmato tra le parti, l’usr non può fare da mediatore, perché è un controllore e la legge non lo consente».
I dati sui progetti presentati
Il sindaco di Camerino ha poi dato aggiornamenti su alcune opere pubbliche. Per il palazzo comunale e teatro Marchetti è stato riconosciuto il raddoppio dell’importo a venti milioni di euro, è in corso la progettazione, il due dicembre sarà consegnato il progetto definitivo, l’obiettivo è di completare la progettazione esecutiva entro marzo 2024, come previsto per la fascia 1 nell’ordinanza di cantierizzazione. Entro fine anno partiranno i lavori al parcheggio meccanizzato, per l’ex palazzo Banca Marche è stata affidata la progettazione, appena individuato il progettista per la rocca Borgesca. I container a Camerino 2 si stanno smantellando perché non servono più all’università per ospitare gli studenti. «Occorre iniziare da qualche parte – ha concluso Lucarelli – la scadenza del marzo 2024 per i progetti della prima fascia non è indolore, un punto da qualche parte bisogna iniziare a metterlo. Se un condomino non si presenta perché non ha interesse e risiede fuori, scatta il potere sostitutivo del Comune.
Nella prima fascia torneranno 346 residenti e ci sono compresi i palazzi di curia, università e comune, nella seconda fascia 155 residenti, nella terza 148. E’ inutile parlare di far tornare in centro i commercianti, se non si riporta vita nel cuore della città. Per l’ufficio delle cantierizzazioni inizieranno la prossima settimana le selezioni, effettuate dal Comune, per individuare tre nuovi tecnici che si dedicheranno a questo. I tre anni che decorrono dopo la presentazione del progetto, riguardano l’occupazione del suolo pubblico, cosa diversa dall’ultimazione del cantiere. Chi è in terza fascia può presentare il progetto, ma non può impedire i lavori a chi sta in prima fascia, sarà l’ufficio cantierizzazione a dare l’autorizzazione, non esiste automatismo in tal senso. Per quanto riguarda gli affitti occhio ai prezzi esagerati, altrimenti gli studenti vanno altrove».
L’ANALISI DELLA MINORANZA – Critici i consiglieri di opposizione. Luca Marassi ha chiesto che il commissario provveda con misure alternative al sismabonus e che per avere la garanzia di rientrarci, va incentivata al massimo la presentazione dei progetti. «L’ordinanza di cantierizzazione rafforza il potere dei tecnici sui committenti dei lavori, per ricostruire in centro storico il contributo non è sufficiente – ha aggiunto il consigliere comunale Sandro Sborgia – Senza sismabonus ci sarà qualcuno che non avrà più interesse a ricostruire? Occorre pretendere la copertura totale del costo di ricostruzione. Un altro problema sono gli alloggi per le maestranze, nell’area Camerino 2 andrebbe fatta una manifestazione d’interesse tra le ditte, per collocare eventualmente i container per ospitare gli operai. Se fossimo stati in una fase iniziale la programmazione per fasce avrebbe avuto un senso, consentire di presentare i progetti prima possibile è fondamentale, ci sarebbe stata quella sana competizione tra cittadini che fa da stimolo a ricostruire. Siamo sicuri che tra sei, sette anni ci sarà nelle persone lo stesso interesse a ricostruire? E’ fondamentale far ricostruire i cittadini prima possibile, ben venga la macchia di leopardo».
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