Il maceratese Mozzoni sul trono
«Dall’incidente al Mondiale,
una grande soddisfazione»

MOTOCROSS - Il 31enne di Villa Potenza è il meccanico di Jorge Prado, fresco di titolo iridato nella Mxgp, la classe regina della due ruote. Nel 2012 aveva lasciato le corse per una caduta: «Volevo restare vicino a questo sport che amo alla follia. Giro il mondo, ma quando ho un weekend libero torno sempre a casa»

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Tommaso Mozzoni con il trofeo di campione del mondo Mxgp vinto dal “suo” Jorge Prado

di Marco Pagliariccio

C’è un pizzico di Macerata sul tetto del mondo. Una grande soddisfazione quella che si è tolto Tommaso Mozzoni, meccanico dello spagnolo Jorge Prado, laureatosi la scorsa settimana campione del mondo di Mxgp, la classe regina del motocross. La festa si è peraltro consumata in Italia, visto che il talento iberico del Team De Carli, al terzo titolo iridato dopo i due in Mx2, ha chiuso i conti sulla pista di Maggiora durante la prima manche del Gran Premio d’Italia dello scorso 17 settembre.

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L’abbraccio tra Mozzoni e Prado

Un lungo percorso quello di Mozzoni, 31 anni, originario di Villa Potenza, che dalla moto da cross è dovuto scendere a causa di una brutta caduta ma che ha trovato la sua via diventando un’eccellenza a livello mondiale nella messa a punto dei mezzi dei grandi campioni. «Sono salito in moto a 4 anni e non sono sceso più fino ai 21 – ricorda Mozzoni – fino ai 14 anni ho praticato motocross, poi sono passato all’enduro arrivando a vincere due campionati italiani giovanili nel 2008 e nel 2010 e venendo convocato in Nazionale juniores per la Sei Giorni in Messico. Tutto è cambiato nel 2012, quando a seguito di una caduta mi è stato asportato un rene. Ho deciso a quel punto di lasciare la parte agonistica e iniziare un percorso che mi tenesse comunque vicino a questo sport che amo tantissimo ma evitandone i rischi».

E così Tommaso scende dalla sella ma continua a inseguire il suo sogno, diventando meccanico e allenatore. Dal 2014 al 2017 guida l’accademia che porta il suo nome, la Young Riders Academy, una vera e propria scuola per piccoli crossisti. È bravo Tommaso, due suoi ragazzi sbarcano in Nazionale juniores, e le sue doti non passano inosservate: nel 2017 sbarca nel Campionato italiano come tecnico di Simone Croce, che vince il titolo 125, e l’anno successivo ecco l’esordio nel Mondiale, in Mxgp, affiancando Ivo Monticelli. «Il Team De Carli mi ha contattato a fine 2021, dopo aver lavorato prima per Yamaha e poi per tre anni in Belgio con il team ufficiale Ktm – spiega il fresco campione del mondo – ho iniziato allora ad affiancare Prado, che all’epoca era il pilota più talentuoso del mondo. Lavoriamo su tutti gli aspetti che riguardano la moto con la quale poi lui scende in pista: a livello di motomondiale ogni pilota ha almeno un meccanico personale, i migliori anche più di uno e infatti a seguire Jorge, oltre a me, c’è anche Matteo Lancellotti».

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Mozzoni con in spalla il pilota spagnolo

Una vita intensa quella a seguito del carrozzone del Mondiale, che inizia a marzo e si chiude a ottobre, senza considerare i test di inizio stagione. «Mi divido tra Malagrotta, vicino Roma, dove abbiamo una pista e svolgiamo tutti i test, e la celebre pista di Lommel, in Belgio, sono queste le due basi operative del team – prosegue Mozzoni – la squadra che segue Prado ha sei meccanici, un team manager, un team coordinator e diversi altri tecnici. Siamo una decina in pratica a seguirlo passo dopo passo durante la stagione, dai test invernali nei quali rileviamo dati, proviamo settaggi e via dicendo fino all’ultima delle gare. Il giorno di gara preparo tutta la moto da zero, regoliamo tutto in base al tipo di pista, tutto ciò che riguarda il funzionamento della moto è di mia competenza. Una bella responsabilità, soprattutto sul fronte dell’affidabilità: il fatto che quest’anno Jorge sia riuscito ad andare a punti in ogni singola manche, senza avere un singolo problema tecnico, è una grandissima soddisfazione».

Ora rush finale e poi si potrà tirare un po’ il fiato. «Manca il Gran premio delle Nazioni e dovremo realizzare delle moto celebrative, poi però avremo un mesetto per rilassarci un po’ – finisce il meccanico di Villa Potenza – ma anche durante l’anno, nei weekend in cui non ci sono gara, riesco ogni tanto a tornare a casa per qualche giorno. So già che anche l’anno prossimo sarò ancora con Jorge: squadra che vince non si cambia».

 


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