«Città sempre meno attrattiva,
sui licei non si venda fumo»

TOLENTINO - Il consigliere di minoranza Massimo D'Este sulla questione Filelfo e la bocciatura del Tar alla presidenza del Cosmari dell'ex sindaco Pezzanesi

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Massimo D’Este

Dalla sentenza del Tar che ha respinto il ricorso del Cosmari sancendo che l’ex sindaco Giuseppe Pezzanesi non poteva fare il presidente, alla questione delle scuole e dell’area container. Sono alcune questioni che in questi giorni fanno discutere a Tolentino e su queste interviene il consigliere di minoranza Massimo D’Este (Civico22-Tolentino città aperta) che parla di uno scenario politico che «regala scintilli d’inquietudine».

D’Este dopo un cenno alla questione Cosmari («Nella città è tornato in campo una vecchia gloria (il riferimento è a Pezzanesi, ndr), anche se il concomitante verdetto del Tar del Lazio, a dire il vero, toglie definitivamente all’Araba Fenice l’opportunità di sedere alla presidenza del colosso Cosmari ultimo baluardo di potere), ruolo che gli venne conferito a suo tempo dalla quasi totalità dei soci sindaci») ritorna sulle politiche dell’ex sindaco «come dimenticare la scelta di non aver voluto le casette in legno per sistemare gli sfollati e farli restare vicini ai loro cari e al loro luogo di lavoro, difficile non ricordare l’affair del mini mostro Borgo Rancia, o il mancato intervento per garantire la certezza di andare in sicurezza e dignitosamente a scuola, in attesa dei tempi biblici di realizzazione del campus che tutto il mondo c’invidia. A sentir parlare alcuni rinati maestri principi di un nuovo umanesimo (o cattivi maestri dal tardivo umanesimo?) della politica, sembrano quasi evaporare nel nulla le mille criticità emerse in questi lunghi anni del post sisma dell’umana sistemazione provvisoria a basso costo nel modernissimo villaggio di latta (leggi villaggio container) dove tanto per non farsi mancare nulla, con accordi verbali quantomeno discutibili ed equivoci vari, sono stati accolti anche pseudo dipendenti di un’azienda privata».

Altra questione quella del liceo Filelfo «Alcune locandine e manifesti simboli del nuovo sistema comunicativo della politica di cui sono tappezzati i nostri muri e popolate le bacheche virtuali, ci fanno sognare e sperare di vivere in una sorta di paese delle meraviglie, generando in realtà solo perplessità e confusione nei nostri concittadini che rassegnati e sfiduciati non sanno più a chi credere. I lavori agli ex Licei purtroppo sono stati funzionali al solo recupero della fruibilità di una porzione di quei locali, dove al momento tutto si può fare tranne che riportarci una parte delle classi del liceo Filelfo. Sarebbe bene evitare di vendere fumo per arrosto. Lasciamo stare poi i giochi di partito, che con i vari cambi di casacche avvenuti quest’estate, più o meno ufficiali o ancora da perfezionare, si stanno disegnando nuovi equilibri politici nel sistema di potere che conta, a partire dal livello locale, passando per livello provinciale fino a quello regionale. Tutto fatto per il bene della nostra comunità, o come affermava un noto filosofo della Grecia che fu, solo per perseguire finalità di carattere personale? Una cosa è certa, sui temi reali noi ci siamo e lo ribadiamo per l’ennesima volta, ciò che riteniamo venga fatto o proposto per il bene della città, avrà sempre il nostro sostegno». Infine, conclude: «Sta per iniziare un nuovo anno scolastico e senza scendere nelle specificità, possiamo dire che nulla è cambiato, se non in peggio. La verità è che in queste condizioni la nostra città, povera di servizi, continuerà a perdere potere attrattivo. Il cambio di marcia tanto auspicato non si avverte se non negli atteggiamenti più pacati rispetto alla vecchia amministrazione, Tolentino ha bisogno di idee coraggiose, tentare l’impossibile, con diplomazia e onestà intellettuale, senza sotterfugi e manovre controproducenti».

Il Tar boccia la linea del Cosmari: «Pezzanesi non poteva fare il presidente»



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