Gianni Mastrocola consegna il diploma a Fabio Gasparri
di Francesca Marchetti
«Non aspiro a diventare chissà chi, ma voglio ampliare le mie possibilità, esplorare me stesso attraverso il sapere e i libri e non sentirmi a disagio quando giro l’Italia e mi trovo a parlare con persone istruite che usano termini particolari». Sono parole di Fabio Gasparri, 43enne di Macerata, che ha appena conseguito il diploma di scuola secondaria di secondo grado dopo aver lasciato i banchi nel 1999. «Anche se mi trovo bene con il mio lavoro è una grande soddisfazione potersi mettere in gioco. Grazie al diploma ho già partecipato ad un concorso per vedere come me la cavavo».
Il 1 giugno Fabio ha ritirato il suo diploma ricevendolo dalle mani del dirigente scolastico dell’Ipsia Corridoni, il professor Gianni Mastrocola, nella sede di Macerata. L’Ipsia Corridoni prevede corsi serali qualificanti in vari ambiti professionali in tutte le sedi. A Corridonia ieri si è svolta la cerimonia di consegna dei diplomi al teatro Velluti. «Ho frequentato fino al terzo anno il corso di Elettronica al Corridoni, ha spiegato Gasparri -, ma da adolescente volevo la mia indipendenza, sognavo la libertà che ti dà un lavoro con i primi soldi. Così mi sono messo a lavorare con mio padre, che ha una ditta di impianti elettrici e per 20 anni sono andato avanti facendo l’elettricista. Ho fatto anche molte esperienze come il volontario coi Salesiani in Kenia, poi ho aperto la mia attività e da pochi anni lavoro con la Ranton di Morrovalle come manutentore dei contatori del gas, sono andato anche a Faenza per l’alluvione».
Fabio a lezione all’Ipsia durante la pandemia
Nessuna preoccupazione per il lavoro, quindi. Eppure Fabio sentiva che qualcosa mancava. «Nel 2020 ho cominciato a sentire un forte richiamo per la conoscenza, mi accorgevo durante le trasferte di lavoro, quando mi parlavano di fatti culturali e storici, di non sapermi rapportare con le persone. Mentre ero a Genova ho deciso di tornare a studiare e prendere il diploma di scuola secondaria di secondo grado, per me ma anche per far contenti i miei genitori, soprattutto mia madre Lola che ci ha lasciati nel marzo di quest’anno. Era molto orgogliosa della mia scelta e quando le ho detto che avevo conquistato il diploma mi ha detto di essere molto fiera, è stato un momento importante».
Fabio con i compagni di classe
Fabio Gasparri ha frequentato le lezioni dal lunedì al venerdì, anche durante la pandemia. «Ho frequentato le lezioni serali organizzate sempre dall’Ipsia, gli orari sono molto comodi e avevamo gli stessi professori dell’istituto – ha continuato a raccontare -. I miei nuovi compagni di classe andavano dai 21 ai 45 anni, chi prima chi dopo si è accorto che come ti muovi serve il diploma, per tutti i tipi di concorsi per esempio il cosiddetto “pezzo di carta” è indispensabile. Eppure tanti anni fa non ci credevo. Finalmente mi sono sentito realizzato, non pensavo di raggiungere quest’obiettivo a 43 anni, avevo paura di tornare a studiare ma ora ho capito che bisogna superare i timori, come dicono i giapponesi se cadi 7 volte bisogna rialzarsi 8».
Dal 1999 al 2020, la scuola è parecchio cambiata. «All’inizio è stato strano tornare sui banchi, ma avevo una gran voglia di imparare. Ai miei tempi non c’erano le chat di gruppo e le lavagne ora sono Lim, ci sono le risorse online. Le mie materie preferite sono state storia e italiano, la scuola serale mi ha aperto un mondo sulla letteratura e ora leggo per conoscere il mondo, capire la realtà, sapere chi sono e riflettere sul mio percorso di vita».
Riunione di classe post esame finale
Raccontare la propria esperienza è gia stato uno stimolo per un amico: «Un ragazzo al bar che frequento mi ha detto “Sai Fabio, prendo la patente e mi iscrivo alle lezioni serali perché mi parli del tuo diploma, che va bene lavorare però si può sempre fare qualcosa in più” ed è così, studiando e leggendo puoi capire cosa ti piace veramente, altrimenti forse non lo saprai mai. Questo è il mio piccolo suggerimento per i giovani e meno giovani: date più importanza al “pezzo di carta” perché apre le porte sul mondo del lavoro, non bisogna scoraggiarsi sui libri di scuola. Per chi pensa di ricominciare a studiare l’importante è iniziare, mettere il sedere sulla sedia e perseverare. Il diploma è un rito di passaggio, come la patente a 18 anni, per poi vivere senza ma e senza se. Prossimo progetto? Innanzitutto sto per partire per Tenerife con mio padre che ha 87 anni, voglio godermi la sua presenza. Poi penserò se iscrivermi all’università di Macerata. Ho chiesto informazioni per il corso di laurea in Scienze dell’educazione e della formazione, chissà».
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
Complimenti Fabietto, la tua è una grande lezione per tanti giovani.
Complimenti Fabietto, una bella notizia tanti auguri, come si dice Volere è Potere.
Iscriviti senza indugio a Scienze della Formazione. Vedrai che ti laureerai in tempo e con ampia soddisfazione.