Padre Matteo Ricci e Xu per San Giovanni
Il cardinale Parolin benedice
le statue arrivate dalla Cina (Foto)

MACERATA - Questa sera l'inaugurazione in cattedrale con il segretario di Stato della Santa Sede: «E’ un bellissimo gesto di amicizia tra due popoli così lontani». Le immagini della cerimonia

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di Mauro Giustozzi (foto di Fabio Falcioni)

Una cattedrale affollata di autorità e fedeli prima, un lungo applauso poi che si è levato da piazza Vittorio Veneto quando alle 19,50 sono state svelate le statue di padre Matteo Ricci e del suo più illustre amico e discepolo cinese Paolo Xu Guangqi collocate nelle due nicchie della facciata della Collegiata di San Giovanni. Due preziose statue in marmo, dono delle comunità cattoliche cinesi, in particolare di Pechino e Shanghai.

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La statua di Padre Matteo Ricci

A benedire le statue il cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato della Santa Sede, a testimonianza del valore religioso e non solo che rappresenta questo filo che unisce Macerata alle due grandi metropoli orientali e che lega da millenni l’Italia alla Cina nel segno del missionario maceratese Matteo Ricci. Tantissime autorità civili e istituzionali hanno voluto essere presenti nell’occasione, dal presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli al sindaco di Macerata Sandro Parcaroli, i consiglieri regionali Anna Menghi e Romano Carancini, il prefetto Flavio Ferdani, tutti i vertici delle forze dell’ordine e naturalmente l’intero mondo ecclesiale con in testa un vescovo di Macerata, Nazzareno Marconi, allo stesso tempo emozionato ma anche felice di questa giornata a lungo attesa e che si è svolta nel migliore dei modi.

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Il cardinale Pietro Parolin

Anche il meteo ha voluto essere clemente in una serata tipica di primavera che ha accompagnato la scopertura delle due statue. «E’ un bellissimo gesto di amicizia tra due popoli così lontani che celebriamo oggi – ha detto il cardinale Pietro Parolin – e poi questo collegamento di Macerata con la Cina è importante, sapete bene quanto questo Paese sta a cuore alla Santa Sede. Sono contento di essere qui per questa circostanza e per questo legame che c’è. Celebriamo con gioia questo momento di festa. Al Vaticano interessa il rapporto con la Cina perché vuole realizzare una presenza della chiesa cattolica che sia segnata dalla normalità. Matteo Ricci è stato un grande amico della Cina e crediamo che attraverso il metodo che lui ha adottato si possa crescere nell’amicizia e nella conoscenza reciproca».

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Su basamento delle due opere è inciso a perenne ricordo in cinese ed inglese: “P. Matteo Ricci 中国天主教友 利玛窦之友赠,壬寅年A gift of the Chinese Catholics, friends of Fr. Matteo Ricci, 2022”. E “Xu Guangqi 南徐光启之友赠,壬寅年 Kiang-nan Initiatives of Paulus Xu,2022”.

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Il sindaco Sandro Parcaroli e il governatore Francesco Acquaroli

Padre Matteo Ricci e il suo amico e più illustre convertito cinese Paolo Xu Guanqi, ambedue personaggi importantissimi e presenti in tutti i testi di storia cinesi, sono infatti un dono di amicizia alla Diocesi di Macerata e alla patria di padre Matteo Ricci da parte dei cattolici cinesi e soprattutto delle comunità cattoliche di Pechino e Shanghai. Le donazioni per la realizzazione di queste opere sono giunte dai cattolici cinesi ma anche da cinesi che abitano in varie parti della Cina e del mondo, stimolati da altri amici come Tomas Xia dalla Spagna, la Famiglia Sun dall’Italia, don Giuseppe Chen da Canton.

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Tutti hanno voluto ribadire che i cristiani cinesi si ritengono onorati di avere partecipato al successo di questa iniziativa, determinata dal loro affetto, amicizia, stima, riconoscenza e gratitudine per il venerabile padre Matteo Ricci. È una storia che inizia nel 2011 quando l’assessore di Xuhui (Shanghai), Song Haojie, era venuto in visita a Macerata con diversi studiosi cinesi. Nella visita alla chiesa di San Giovanni, ancora chiusa per restauri, e sapendo che era la cattedrale che conservava il ricordo dei Gesuiti e di padre Matteo Ricci, vedendo le due nicchie vuote sulla facciata disse al sacerdote di origine cinese don Giovanni Battista Sun: «Padre Sun, sarebbe bello mettere qui due statue, una di Ricci, l’altra di Xu, come segno di amicizia e scambio internazionale».

 

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L’ormai ex questore Vincenzo Trombadore, Rosaria Del Balzo e Francesco Acquaroli

Allora sembrava una idea impossibile, che invece oggi si realizza. «Oggi dobbiamo dire solo grazie a tutti coloro che hanno lavorato per questo. Padre Matteo ha la mano alzata come segno di benedizione per chiunque passa su questa strada. E’ una idea partita dalla base dei fedeli – ha ribadito il vescovo di Macerata Nazzareno Marconi che ha donato al cardinale Parolin una mitria per le celebrazioni della santa messa – dalla semplicità di alcune persone che conoscono bene Macerata, sono venute qui in varie occasioni, si sono mobilitate in Cina ed avendo preso parte, tramite internet, alla riapertura della Collegiata di San Giovanni ci hanno detto di voler provvedere loro alla collocazione di queste due statue.

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Il cardinale Pietro Parolin e il vescovo Nazzareno Marconi

Ringraziamo la collaborazione delle autorità italiane, in primis la Soprintendenza, per aver potuto realizzare questo momento bellissimo. Il perché della scelta di Xu Guangqi accanto a Matteo Ricci? Ebbene perché è stato il primo grande importante convertito da padre Matteo Ricci, ed è una persona di assoluta rilevanza nel mondo cinese perché è stato per molti versi un grande scienziato e primo ministro della Cina. Per un certo periodo dopo l’imperatore era la persona più importante di quel Paese: è ricordato in tutti i libri di storia cinese, a Shamgai c’è addirittura un parco che è dedicato a lui ed al ricordo della sua famiglia essendo stato il capostipite di un’importantissima famiglia di quella città. Non è un cinese qualsiasi e questo fa si che rappresenti bene l’amicizia tra il popolo cinese e l’Italia».

Le statue sono state installate dal Rti Edil 93 srl – Eures Arte srl – Eredi Paci Gerardo srl sotto la supervisione dell’ufficio di direzione lavori, composto da Michele Schiavoni, Henry Gullini e Aldo Tuzio.

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Statue sulla facciata di San Giovanni «Così giunge a compimento la fabbrica iniziata nel 1600»

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