Balneari fra Bolkestein e aumenti,
fino a 100 euro in più per ombrellone e lettini
«Non è chiaro quale sarà il nostro futuro»

CIVITANOVA - Voce agli operatori del settore, alle prese con i lavori per le riaperture degli chalet. Sulla loro testa la spada di Damocle delle aste. Attesa per il pronunciamento del 20 aprile della Corte europea, intanto i concessionari demaniali pensano ad ottimizzare i mesi a venire. Previsti rincari sulle attrezzature e al bar

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di Laura Boccanera (foto di Federico De Marco)

C’è chi sistema e rivernicia il legno corroso dalla salsedine, chi rinfresca la vernice degli interni della zona bar e chi è già pronto dal primo sole di marzo. La spada di Damocle della Bolkestein pende sulla stagione balneare 2023 che potrebbe essere l’ultima con le attuali concessioni prima dell’asta, ma al momento, seppur preoccupati, gli operatori si preparano ad affrontare al meglio la stagione, che si annuncia piena di turisti, ma anche con considerevoli aumenti sul prezzo di lettini e ombrelloni per effetto degli aumenti del 25% dei canoni demaniali.

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Giacomo Mantovani, Arturo

Sebbene il rincaro non è uniforme, quasi tutto gli operatori saranno costretti a ritoccare i prezzi, già aumentati di qualche centesimo anche sui prodotti del bar, dal caffè alla brioche, dai gelati alle bibite. E la stagione 2023 si apre anche con una novità che a breve sarà presentata ufficialmente: una nuova associazione dei balneari. L’Abat che faceva capo a Claudio Pini, storico balneare titolare del Lido Cristallo, e poi portata avanti dalla moglie Mara Petrelli si è sciolta e al suo posto si è costituita l’Abc (Associazione balneari civitanovesi) che avrà il compito di tessere le fila di questo anno complicato per la categoria.

Ne fanno parte una trentina di concessionari, tra loro anche Giacomo Mantovani di Arturo: «Abbiamo aperto ieri ufficialmente lo chalet – dice – aspettiamo un po’ a togliere la recinzione per evitare atti vandalici, ma le aspettative sulla stagione sono alte. Abbiamo la nuova associazione, ci siamo rimessi in discussione. Per la Bolkestein ancora non ci sono risposte certe. Per ora sappiamo che andremo a scadenza a fine 2023 con un anno per la preparazione delle aste, ma attendiamo il prossimo 20 aprile quando ci sarà la sentenza della corte di giustizia europea in materia di concessioni balneari». Delusione per le promesse del governo di togliere le concessioni demaniali dalla direttiva servizi? «La speranza che questo governo fosse risolutivo c’era, speravamo che con una filiera politica dal comune allo stato centrale fosse più facile far valere le nostre preoccupazioni. Un conto è dire e un conto è fare, che l’aspettativa potesse essere delusa lo sapevamo. Ora rimangono aperte una serie di questioni, tra cui quella degli investimenti fatti. Qui non si tratta solo di 4 casotti, nei nostri chalet abbiamo investito milioni di euro». E la stagione si annuncia anche con i rincari per gli utenti finali: «Ci siamo confrontati anche su questo – conclude Mantovani – i canoni sono aumentati del 25% e quindi qualcosa in più costerà. Ovviamente non possiamo fare cartello e ciascuno decide per sé, però diciamo che la tendenza è un rincaro del 10% in più per gli ombrelloni stagionali e qualcosa di meno per i giornalieri».

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Mara Petrelli

Le medie sono di circa 100 euro in più per uno stagionale con ombrellone e due sdraio o due lettini. Se nel 2022 per uno stagionale non in prima fila si pagava sui 500 euro, quest’anno per lo stesso servizio il costo sarà di 600. Gli aumenti sono stati a macchia di leopardo costanti in questi ultimi anni. Basti pensare che per la stessa tipologia di servizio nel 2020 sul lungomare nord si spendeva in media 430 euro, per la stagione 2023 la richiesta è di 600. Differenti le cifre al lungomare sud, ma dipende molto dalla tipologia di chalet: si va dai 620 (erano 560 nel 2022) agli 800 euro negli chalet di tipologia media. Un aumento che si accompagna anche a quelli delle materie prime e dei rincari sui prodotti del bar come spiega Mara Petrelli del Lido Cristallo: «I costi sono aumentati per tutto per cui anche nel bar incide di qualche centesimo: il caffè è aumentato di 10 centesimi, come pure le brioche e così il prezzo dei gelati industriali. Una bibita oggi sta a 2,80 euro». Sul fronte della Bolkestein anche lei preferisce al momento non pensarci e affrontare la stagione: «Appena abbiamo visto il sole abbiamo riaperto – dice – ancora le temperature sono ballerine però, ci sono giornate con 20 gradi e altre con pioggia e freddo. In base al meteo decidiamo se tenere aperto, ma la gente in giornate come questa esce. E’ evidente che la Bolkestein è una preoccupazione, per ora investiamo solo per manutenzioni base e riparazioni, piccoli investimenti ammortizzabili in un anno».

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Michela Malatini e Andrea Savoretti

 

Ma c’è anche chi invece intende ragionare sul futuro delle concessioni a partire dagli aspetti più tecnici. Nell’eventualità infatti in cui ad aprile la sentenza costringa gli Stati a procedere con le aste e non rinviare ulteriormente l’applicazione della direttiva servizi diventa essenziale capire come. E’ il caso di Andrea Savoretti che assieme alla moglie Michela Malatini gestisce lo chalet pizzeria I due re sul lungomare sud: «A prescindere dalla risoluzione che emergerà dal tribunale – dicono – occorre iniziare a ragionare sui criteri per le aste. E’ su questi che si può attuare una tutela. Faccio un esempio: è previsto un indennizzo in caso di perdita dell’asta per chi ha gestioni familiari e tutti i componenti della famiglia si occupano dell’attività? Deve esserci un qualche tipo di tutela in questa direzione. Un’altra problematica è quella della durata delle concessioni: se viene rinnovata ogni 5 anni gli investimenti non potranno essere cospicui, diverso se la concessione ha una durata pluriennale nel tempo. Su questo secondo me c’è da fare una battaglia forte. Infine la mappatura delle spiagge: se ci sono chilometri di spiaggia inutilizzata si mettano quelle nuove a bando lasciando lavorare chi già da anni porta avanti l’attività e magari ha decine e decine di dipendenti».

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Diego Segovia

C’è poi anche chi come Diego Segovia di Lulù (ex Gianfranco) che ha preso proprio quest’anno anche la gestione del bar dopo 5 anni di gestione del ristorante: «E’ un punto delicato la faccenda della Bolkestein – dice – Noi siamo gestori e non sappiamo come comportarci, non è chiaro ad esempio che fine fanno gli investimenti e i beni costruiti sopra le concessioni demaniali. Noi abbiamo investito in attrezzature, piccole cose però solo qualche modifica e interventi di restyling perché è un rischio».

In riapertura il primo aprile anche La Croce del sud dopo la stagione in montagna alla Baita Solaria di Sarnano: «Speriamo non sia l’ultimo anno – afferma Francesco Castricini – per ora la viviamo come se non fosse ultimo, ma è chiaro che il pensiero va a quell’aspetto. Ci aspettiamo però una stagione ricca di soddisfazione, come l’anno scorso  e anche meglio. Ci sono già tante richieste per Pasqua e Pasquetta e anche in giornate infrasettimanali come queste così calde e soleggiate già movimento si vede. Per quanto riguarda i prezzi ci sono stati aumenti, ma cercheremo di mantenere le cifre dello scorso anno almeno per ombrelloni e lettini».

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Francesco Castricini – La Croce del Sud

 

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