Maxi operazione contro lo spaccio di cocaina: 15 indagati. Sono accusate di aver venduto oltre 150 chili di droga a cavallo di quattro regioni: Umbria, Marche, Lazio ed Emilia-Romagna. E tra le piazze di spaccio c’era anche Macerata.
L’indagine è stata coordinata dalla procura di Perugia, diretta da Raffaele Cantone e condotta dalla Squadra mobile del capoluogo umbro, con l’aiuto dei colleghi di Terni, Rimini Bologna e Macerata nonché dei Reparti prevenzione crimine Umbria-Marche, Toscana, Abruzzo e delle unità cinofile. Stamattina l’esecuzione delle misure cautelari emesse del gip di Perugia a Foligno, Spoleto, Terni, Rimini e Bologna. Carcere disposto per 9 di loro mentre per 4 sono scattati i domiciliari e per 2 l’obbligo di dimora. Devono rispondere di associazione a delinquere finalizzata al traffico di cocaina, detenzione e spaccio di droga, detenzione di armi e munizionamento. Due di loro sono stati intercettati nel Maceratese dalla Squadra mobile di Macerata e da quella di Perugia, sono stati seguiti e poi fermati e arrestati a Spoleto.
Le indagini sono iniziate nel maggio del 2020, con molteplici servizi sul territorio, appostamenti e pedinamenti, monitoraggi con Gps, telecamere di sorveglianza e intercettazioni telefoniche ed ambientali dei veicoli utilizzati dagli indagati. Ciò ha permesso agli inquirenti di individuare compiti e ruoli di ognuno, con particolare riferimento alle modalità di gestione sia dell’approvvigionamento dello stupefacente, sia della successiva vendita al dettaglio. In particolare, coloro che sono ritenuti i capi dell’organizzazione avevano attivato una serie di canali, anche esteri, di rifornimento della cocaina. La droga una volta giunto in Umbria, veniva ‘lavorata’ da uomini di fiducia che procedevano al successivo confezionamento in singole dosi: la distribuzione al dettaglio era poi curata delle cosiddette ‘cellule di spaccio’, dislocate in diversi territori tra cui Perugia, Foligno, Spoleto, Terni, Macerata, Rieti e Cattolica.
Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti l’organizzazione, che poteva contare su considerevoli risorse economiche e collaboratori esterni, provvedeva anche alla logistica. Le basi operative erano a Spoleto e Foligno e a tutti i componenti, oltre alla droga, venivano forniti anche telefoni cellulari, auto fittiziamente intestate a terze persone, nonché abitazioni. Per rendere più complicate le indagini, i pusher venivano di volta in volta spostati in altre città. In caso di arresto, l’organizzazione provvedeva a fornire loro assistenza legale e, una volta usciti dal carcere, denaro per far fronte alle spese e come ricompensa per la fedeltà.
I proventi illeciti, stimati in diversi milioni di euro, sarebbero stati reinvestiti, oltre che in attività commerciali in Umbria, anche in Albania e in particolare in attività ricettive nelle località balneari più rinomate. Contestualmente agli arresti, sono state eseguite perquisizioni domiciliari che hanno consentito dì rinvenire e sequestrare nelle abitazioni degli indagati, oltre 132mila euro in contanti, tre libretti postali in cui sono depositati, complessivamente, circa, 80 mila euro, ventuno telefoni cellulari di cui due criptati, appunti manoscritti inerenti la contabilità delle attività illecite e tre orologi di valore di cui due Rolex. Dei quindici soggetti raggiunti da misura, quattro sono attualmente irreperibili sul territorio nazionale e le ricerche saranno estese anche all’estero. La procura di Perugia, infine, chiarisce che sta valutando «la posizione di altri indagati, partecipanti all’associazione, per i quali non sono stati richiesti provvedimenti cautelari».
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Ottima operazione antidroga, rilevante il quantitativo di cocaina spacciato in pochi mesi, nessuna notizia degli arrestati salvo che il ricavato è stato investito anche in ALBANIA…..
Su una foto c’è riportato l’anno 2020, su un’altra c’è il 2021.
@ Aldo Iacobini: le due date sulle foto sono soltanto due sequestri per kg.3,159 su un totale di kg.150 circa, pertanto una piccola parte di un’indagine complessa durata immagino diverso tempo e conclusasi adesso con gli arresti, tutto normale come date, mentre il problema rimane lo spaccio delle varie sostanze con tutte le gravi conseguenze che conosciamo purtroppo. Plauso alle FF.OO. per l’esito dell’operazione.
…Macerata tra le piazze di spaccio”…ma come è possibile, Macerata, una città così piena di…risorse!!! gv
Cosi’ si fa’, bisognerebbe continuare in questo modo, tolleranza “zero” contro la droga come dice sempre SALVINI.
Tutta colpa del sindaco di prima perché non controllava…quello di adesso è bravo come Salvini per farsi i selfie …”MODELLO MARCHIGIANO”
Tutto contento sara’ l’ex prefetto PIGNATARO che dopo la morte di PAMELA aveva introdotto la tolleranza “zero” contro la droga, bisognerebbe continuare in questo modo.
Per il sig. Castellucci. Infatti volevo proprio sottolineare il fatto che quanto appare sui giornali non riflette, né potrebbe ragionevolmente farlo, il grande lavoro che c’è dietro ogni notizia di questo genere.
Complimenti alle forze dell’ordine!
il discorso è che non puoi fermare un giro del genere….la domanda è alta ed in costante crescita… sembra… complimenti a tutte le forze dell’ordine per il duro lavoro..che dura anche anni..purtoppo è una serpe che anche viene decapitata gli ricresce non una ma diverse teste…quindi è un lavoro immenso star dietro a questi giri…
In alcuni Stati qua e là nel mondo la vendita degli stupefacenti contribuisce in modo significativo al loro PIL, si comprende come la lotta sia impari. E’ come svuotare il mare con un secchiello.