L’ippocastano tagliato ai Giardini
«Leggendo l’elenco dei lavori pubblici previsti da questa giunta non trovo niente che riguardi un “piantare alberi” a beneficio della salute dei cittadini. Qualche politico mi può spiegare il perché? Forse è una scelta che porterebbe aria più pulita, ma pochi voti?». Sono le domande che si pone la maceratese Annamaria Tamburri, la quale non vede proposte concrete a favore dell’ambiente avanzate dall’amministrazione comunale. La sua esternazione parte da lontano.
La quercia sulla Carrareccia
«Questi ultimi mesi abbiamo patito sulla nostra pelle gli effetti drammatici della crisi climatica e non sono finite le conseguenze della prolungata siccità e delle temperature eccessive. In vista delle prossime elezioni per un mese circa ascolteremo da parte dei candidati la solita retorica ambientalista, ovvero discorsi di apparenza senza sostanza, promesse che non si ha l’intenzione di mantenere – prosegue Annamaria Tamburri -. Come sempre, a livello nazionale e locale. Se è vero, come sostengono gli scienziati di tutto il mondo, che solo gli alberi ci potranno salvare da un’estinzione, perché su questo argomento governi e amministrazioni locali non smettono di parlare a vuoto (o addirittura tacere) e continuano a tagliare alberi per far posto a un’edilizia spesso superflua, motivata da demagogismo o illeciti interessi?».
Tamburri si focalizza poi sulla realtà locale. «Anche Macerata non è “un paese per alberi”. Troppe piante nelle ultime amministrazioni sono state tagliate, anche delle specie protette, senza valide motivazioni. Vengono inoltre capitozzati, non potati. Non si curano se deboli o malati. E soprattutto non si ripiantano (vedi lo sconcio dell’area verde vicino al palazzetto)». Due esempi per concludere: «Uno, il taglio della quercia della Carrareccia: sotto c’era un’edicola della Madonna, anche questa scomparsa. Ci faranno una rotatoria vicino alla nuova sede di Banca Macerata. La quercia, sana, non si poteva inglobare nel progetto? I progetti oggi devono rispettare gli alberi. Ahimè, prevedo altri tagli lungo la stradina di contrada Acquevive. Due, la deturpazione del grande ippocastano dei Giardini: prima qualcuno ci ha messo una panchina e con questa sono arrivati i rifiuti, poi ne hanno tagliato dei rami con brutalità e incuria – termina Annamaria Tamburri -. E’ ora di piantare, non di tagliare».
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A proposito di verde le città italiane fanno pena perché il verde nelle città è poco.Essendo stato diverse volte in Polonia ho visto che il verde lì è molto maggiore che da noi. Bisognerebbe darsi una mossa.
Grave che un’amministrazione di centrodestra non abbia ancora accolto il verbo neoamazzonico di Silvio.
https://www.ansa.it/sito/videogallery/italia/2022/08/20/elezioni-berlusconi-un-milione-di-alberi-attorno-alle-citta_d5274c17-9598-40a7-a387-36fd1d38ed61.html
È vero che è necessario piantare nuovi alberi, ma è anche necessario tenere conto della sicurezza dei cittadini, tagliando alberi pericolanti. In contrada S. Stefano, ad esempio, a luglio in una settimana sono caduti sulla sede stradale 3 alberi di grossa taglia (si possono ancora vedere tagliati e ammonticchiati sul lato della strada). Chi come me è costretto, per uscire da casa, a passare lì più volte al giorno, gioca sempre alla roulette russa!! Finché non ci scappa un morto il problema non viene considerato.
In merito al secondo esempio credo che parte dell’ippocastano sia stato tagliato perché pericolante…. cosa biona e giusta; in merito alle piantumazioni posso segnalare che quest’anno almeno in due zone della città sono stati piantati ettari di alberi: quartiere Collevario e quartiere Vergini. Secondo me il problema più grosso sta nella mancata o cattiva gestione dell’esistente… ad esmpio provate ad alzare la testa e a far caso a quante piante secche sono in piedi in attesa di essere messe a terra lungo le strade o nei parchi….
Piantare Piantare Piantare
Risposte a Ortenzi: a Collevario è stato tagliato un piccolo parco, si lamentano tanti residenti; non mi risulta che le piantumazioni siano così estese; le sembra che il taglio del ramo dell’ippocastano, anche se ipoteticamente pericolante, doveva essere così malfatto e offensivo della pianta? E’ un albero cavo ma si dovrebbe sapere che i cavi sono alberi utilissimi, da rispettare.
Giusta la cattiva gestione dell’esistente: non si curano e non si proteggono ad es. da lavori che potrebbero danneggiare radici, si tagliano solo. Così può succedere quello che dice la Frapiccini.
Condivido totalmente l’articolo di Anna Maria Tamburri e relativamente a quanto segnalato da Marina Frapiccini ritengo che il problema da lei segnalato diventerebbe un falso problema se venisse fatta una manutenzione e cura degli alberi stessi con cadenza regolare.
Costante controllo e manutenzione? Beh. Avvisati infinite volte i vigili e i pompieri (che comunque ammiro perché fanno un prezioso lavoro!) che un albero è pericolosamente inclinato (da gennaio in 200 m.di strada ne sono caduti 8!!!!!) ci viene chiesto”Ma è caduto a terra? Perché altrimenti noi non possiamo intervenire!”. L’intervento può essere realizzato solo se il crollo è già avvenuto, quando cioè io ci sarò rimasta secca sotto!! Credo che tutto dipenda dal fatto che il terreno dove sono queste piante sia privato. Spetta quindi forse al proprietario mettere in sicurezza le proprie piante, ma …..lallero!! Mi chiedo però se il comune, visti i ripetuti interventi dei vvff in questa zona,abbia qualche voce in capitolo in difesa della sicurezza dei cittadini. È questo un appello che faccio al Comune!!
Anna Maria Tamburri tra il 2020 e il 2022 a Collevario circa 2 ha alle Vergini circa 1 ha con sesto d’impianto di 3 mt circa, quindi 2000 + 1000 piante. Certo considerato che le cure colturali si limitano allo sfalcio dell’erba, al posizionamento di tutori e shelter e ad una prima concimazione di fondo senza ad esempio una irrigazione di soccorso per i primi periodi in siccità, probabilmente arriveranno a maturità meno del 30% delle piante messe a dimora, che è cmq un buon risultato visto quanto sono state piantate fitte. Magari gli abitanti del quartiere sono scontenti perché in una zona già abbondantemente dotata di boschi è stata utilizzata per la nuova piantumazione una radura che veniva regolarmente sfalciata almeno 2 volte l’anno e che così com’era, alternata al fitto del bosco, aveva un ché di pittoresco. Così pure è stato utilizzato un terreno in cui ancora resisteva una tipica formazione agricola del passato, l’alberata, in questo caso lunghi filari di aceri cui era maritata la vite… peccato, crescerà il bosco e si perderà memoria del passato. Di certo gli abitanti del quartiere si lamenteranno anche del fatto che sia gli shelter sia i copri tutori utilizzati siano di plastica ed attualmente tutti a terra e triturati dalle operazioni di sfalcio dell’erba. Alle Vergini invece mi risulta che il terreno fosse un ex coltivo e che i materiali utilizzati diano un po’ più ecologicamente compatibili ma non sono infornatissimo. In merito all’albero ai giardini Diaz, sono passato stamattina a verificare e pare proprio che non sia stata utilizzata la motosega, è un ramo scosciato, o lo hanno tirato giù con una benna oppure è caduto da solo. Nel primo caso avrebbero potuto utilizzare un po’ più di grazia come da Lei sostenuto nel commento precedente. Comunque nessuno mi leva dalla testa che in contesti particolarmente frequentati, alcune essenze vegetali particolarmente compromesse andrebbero del tutto eliminate con buona pace della valenza ecologica degli alberi cavi. Nel bosco sì, ai giardinetti dove passa gente sotto proprio no. Ha visto quanto poco legno sano teneva su quei 7/ 8 q.li di legno di quel ramotto?
La signora inglese Polly Churchman, che conosco e vive da anni a Macerata, non essendo riuscita a registrarsi, mi ha chiesto di postare per Lei questo commento:
“Ho visto tanti alberi abbattuti a Macerata senza assolutamente una buona ragione…alberi sani senza parassiti per fare spazio ai cassonetti, alberi grandi e belli abbattuti senza pensarci. Ho anche visto molti alberi pericolosi e non curati e con grandi rami che sono caduti, ho visto alberi protetti e piccoli alberi da frutto abbattuti come se non avessero importanza. Ora al campo vicino al palazzetto dello sport hanno distrutto tanti ciliegi e alberelli di pioppo e per cosa… soldi senza dubbio.
La natura in questo momento deve essere la priorità. Ogni idea imprenditoriale o transazione deve essere tenuta in considerazione con la natura (soprattutto gli alberi).
Smettila di tagliare alberi senza una buona ragione… i soldi non sono una buona ragione.
Smetti di tagliare male gli alberi e occuparti degli alberi che devono essere curati.
Gli alberi più vecchi puliscono l’aria più degli alberelli più giovani… dobbiamo piantare più alberi ma dobbiamo anche prenderci cura di quelli che già abbiamo.
Che ci crediate o no, sono i nostri polmoni e i nostri protettori, ci proteggono dal pieno assalto del sole sul cemento e dal pieno impatto del nostro stesso inquinamento.”
Per Ortenzi: spero proprio che in seguito alle sue parole non venga in mente a qualcuno dell’amministrazione di tagliare questo bell’esemplare. Dovrebbero invece metterlo in sicurezza con grazia e competenza. Nell’area gioco dei bambini c’è un vecchissimo albero che hanno salvato quando ancora tagliare gli alberi non era diventato uno sport e una soluzione di comodo, affrettata e senza anima