Il materiale sequestrato
di Gianluca Ginella
Droga nella casetta della posta, finisce in manette un ventenne di San Severino. I carabinieri hanno trovato circa 40 grammi di hashish. Il giovane, Alessandro Bonifazi, già noto alle forze dell’ordine, è stato notato dai carabinieri nel corso di servizi di controllo del territorio. Lo hanno tenuto d’occhio e hanno controllato spostamenti e contatti del 20enne.
I carabinieri del comando di San Severino in base a questi servizi hanno iniziato a ipotizzare che il giovane avesse occultato da qualche parte della droga in una zona del centro dove i militari, in più circostanze, lo avevano notato aggirarsi con atteggiamento sospetto. Ieri pomeriggio i carabinieri lo hanno visto andare ad una abitazione inagibile a causa del sisma. Lo hanno visto guardarsi attorno più volte, come a verificare che non ci fosse nessuno. Poi il giovane ha aperto la recinzione arancione che delimita l’edificio terremotato e ha raggiunto, dopo essersi aperto un varco, il pianerottolo dell’abitazione e ha tolto lo sportellino di una cassetta postale prelevando qualcosa.
Tutto sotto gli occhi dei carabinieri che hanno visto cadere un bilancino di precisione e sono intervenuti. Il ventenne, una volta scoperto, ha gettato qualcosa in una siepe e, raccolto velocemente il bilancino, lo ha lanciato in direzione opposta verso la strada. I carabinieri hanno recuperato tutto. Oltre al bilancino hanno sequestrato 7 involucri in cellophane di colore giallo e verde (ricavati dai sacchetti per l’indifferenziata) contenenti dosi da 1,5 grammi di hashish.
All’interno della cassetta postale hanno trovato altre tre dosi già preparate per la vendita, un pezzo da 25 grammi e un ulteriore bilancino. Il giovane è stato arrestato. Questa mattina il giudice Daniela Bellesi ha convalidato l’arresto di Bonifazi, difeso dall’avvocato Paolo Rossi. Il giovane si è difeso dicendo che la droga non era sua ma di un’altra persona. Il pm Sabina Antognozzi ha chiesto gli arresti domiciliari, il giudice ha deciso di non disporre misure cautelari e il 20enne è tornato libero.
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Indagini pedinamenti e quantaltro delle forze dell’ordine vanificati con un puffetto sulla guancia.Cosa deve fare un distributore di morte per non arrecare piu’ danno?
@Riccardo Cavalieri
Lo scriverei quello che serve, ma poi un magistrato mi indagherebbe per istigazione a delinquere. Quindi taccio! Però il fatto che molti spacciatori vengano rimessi in libertà mi fa pensare che abbiano come clienti anche…