di Mauro Giustozzi
Uno dei palazzi storici simbolo della città rimesso a nuovo e pronto a tornare vitale e frequentato sia dai maceratesi che da visitatori di fuori città. E’ il Mercato delle Erbe, riqualificato sia all’interno che nelle facciate esterne e pronto a diventare un hub di ricerca e approfondimento di nuove tecnologie in un perfetto connubio tra pubblico e privato.
Alta formazione tecnologica e specialistica che si sposerà con un nuovo museo/mostra con approccio esperienziale nel contenitore che si trova alle porte del centro storico oramai pronto per ospitare nei prossimi mesi questo progetto su cui da tempo stanno lavorando amministrazione comunale, atenei delle Marche e soggetti privati.
«Stiamo andando avanti e definendo in queste settimane il progetto che interessa questi spazi che sono stati rigenerati – afferma l’assessore alla Cultura e formazione, Katiuscia Cassetta – e che ospiteranno un luogo di ricerca e sperimentazione, poi anche di prototipazione, che creerà una sorta di approfondimento, un museo immersivo sulla base della valorizzazione di un parco archeologico locale: si inizierà da Urbs Salvia ma poi ci sarà anche l’altro sito molto conosciuto di Helvia Ricina.
A questa iniziativa, oltre al Comune proprietario del manufatto restaurato, parteciperanno cinque aziende private, Rainbow di Iginio Straffi che fa da capofila, poi la Grottini Lab, le Marche, Marche Ingegno e Sarc ed anche le quattro università delle Marche con l’Università di Macerata a tirare le fila grazie al lavoro che in questo ambito svolge Roberto Perna, docente specializzato in archeologia classica. Il Mercato delle Erbe diventerà quindi un polo di ricerca delle nuove tecnologie al servizio dell’arte e della cultura: sale immersive, realtà aumentata, realtà virtuale, video mapping tutta una serie di nuove tecnologie al servizio di un’offerta culturale sempre più diversificata».
Non solo ricerca, ma gli spazi ristrutturati di via Armaroli serviranno a studiare i flussi dei visitatori e l’utilizzo che faranno di queste nuove tecnologie che saranno implementate in questi spazi.
«Il Mercato delle Erbe sarà aperto sia ai maceratesi che ai visitatori – continua l’assessore comunale alla Cultura – per comprendere che percorsi faranno, quanto tempo si fermano in una zona rispetto che in un’altra del territorio, utilizzando le competenze delle università e le tecnologie di queste cinque aziende che operano nelle nostre zone. Connubio tra ricerca ed applicazione. Sui tempi per far sì che ciò venga tradotto praticamente e che si possano inaugurare questi locali noi contiamo che siano brevi, l’auspicio è che possa accadere prima dell’estate anche per approfittare dei flussi turistici legati alla vicinanza di Palazzo Buonaccorsi e poi della stagione lirica. Va detto che il Museo delle Erbe sarà aperto ad associazioni ed all’intero territorio, non di uso esclusivo per gli studi universitari. Deve essere un luogo vivo e frequentato: sicuramente sarà un hub innovativo per la città che si mette al passo coi tempi, con i più grandi musei e contenitori culturali del mondo dove queste tecnologie e questo modo di fruire l’arte è già attuale. Poi magari può piacere o meno questo sistema di frequentare una mostra d’arte ma è indubbio che sia un modo immersivo di visitare un luogo della cultura».
Uno spazio sarà destinato all’area gaming per gli appassionati di videogiochi adattato alla ricerca ed alla valorizzazione del patrimonio artistico, un po’ come capitato lo scorso anno con la lirica nel progetto Black Aida capace di intercettare un pubblico giovane e più avvezzo ad utilizzare questi strumenti tecnologici legati anche alla conoscenza di una mostra.
«E’ importante che queste cinque aziende private dimostrino la volontà di investire sul territorio e di crederci – conclude Katiuscia Cassetta – assieme al bando Iti-Innova che finanzia in parte questa iniziativa che ha anche lo scopo di rivitalizzare il centro della città».
Per quanto riguarda l’ultimo step dei lavori esterni sul Mercato delle Erbe si è intervenuti per la manutenzione e riqualificazione della facciata del complesso immobiliare di via Armaroli, compreso l’Autosilo Centro Storico, con il ripristino delle parti murarie e la tinteggiatura dell’intero stabile che oggi appare uniforme sia sul versante di via Armaroli che su quello che si affaccia su viale Leopardi. Le opere sono state commissionate dalla Servizi Generali di Giulioni Alberto, che ha in gestione il parcheggio in struttura, nell’ottica di migliorare l’aspetto dello storico edificio di proprietà comunale.
Lo stupido se lo inventa tutto parcaroli ma un po de parcheggi per chi lavora in piazza no e !!!!
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