Il tempo di pubblicare la segnalazione dell’imprenditore ed ex assessore comunale di Montecassiano, Luciano Luzi, su una questione che, nei giorni scorsi, ha visto protagonista la moglie (leggi l’articolo), ed ecco la replica del primario del pronto soccorso dell’ospedale di Civitanova, Rita Curto. Due le linee guida della replica della dirigente dell’Av3 dell’Asur: la prima è il tempo: l’attesa – dice la dottoressa – non è stata di quindici ore. La seconda: non sono state le minacce dell’uomo di chiamare i carabinieri a dar corso evidentemente agli interventi sanitari. La prima questione: «L’attesa non è stata di quindici ore, ma il tempo che viene indicato è riferito alla permanenza totale in pronto soccorso: dall’arrivo in Triage alla dimissione, periodo in cui sono stati espletati tutti i controlli del caso e la dovuta osservazione in caso di ricomparsa della sintomatologia. Peraltro, quello al Pronto soccorso di Civitanova della paziente in questione, non era un nuovo accesso ma un proseguimento di cure di una paziente che era già stata valutata in un’altra struttura e con diagnostica di base già effettuata».
Altra questione che la dirigente del Pronto Soccorso dell’ospedale di Civitanova vuole puntualizzare dando una ricostruzione opposta a quella fornita dall’ex assessore di Montecassiano: «Non sono state certamente le minacce a far accelerare i tempi della visita: il medico in turno ha delle priorità che sono basate esclusivamente sulle condizioni cliniche dei pazienti. Piuttosto rilevo che il comportamento del marito della paziente ha solo rallentato l’attività del pronto soccorso in generale e gravato sullo stato d’animo del personale sanitario già sottoposto a turni pesanti e con, in aggiunta, la gestione di numerosi pazienti che sostano in pronto soccorso per tempi lunghi e la gestione dei pazienti Covid in area dedicata.
Quanto al numero delle persone che il marito della paziente indica come in attesa, c’è una precisazione da fare: le persone in sala di attesa non sono certamente tutte quelle in carico in quel momento nella struttura ospedaliera. I pazienti all’interno sono tanti ed anche gravi, si spazia dalla sala di attesa, al reparto di degenza, ai posti letto Covid. In media vengono seguite trenta persone, diverse con patologie gravi che necessitano di assistenza ed attenzione continue. Infine un particolare: a chiedere l’intervento dei militari dell’Arma è stato l’infermiere al Triage di fronte alle urla del marito della paziente, lo ha fatto al fine di evitare disordini e interruzione di pubblico servizio».
(L. Pat.)
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Io Medici del pronto soccorso dovrebbero guardare chi arriva prima di fare visita diagnostica invece di delegare infermieri cosi da rendersi conto chi è grave e chi può attendere un po di più, intervenire celermente in casi gravi
Sì, crediamoci.
Ogni volta che entri al pronto soccorso sei registrata , ogni esame è registrato con orario di esecuzione, se è così, beh non ci vuole molto a comprendere
Giancarlo e perché? Lassegnazione dei codici di triage è parte della competenza professionale specifica degli infermieri.
Giancarlo Giannini il triage, ovvero l'assegnazione di un codice di priorità di visita è un peculiarità infermieristica. Chi sta in triage è un professionista sanitario infermiere laureato, con esperienza e che ha superato un corso specifico con abilitazione. Se pensa che questa cosa sia sbagliata o non si fida le consiglio di cambiare pianeta: questa modalità di accesso ai pronto soccorso funziona così in tutto il mondo.
Massimo Pigliacampo ma che non lo sai che in questi 2 anni hanno preso tutti la laurea in medicina e genetica????
Giancarlo Giannini non funziona così, resta il fatto che a citano' è imbarazzante, altrimenti non veniva fuori ogni tre per due un articolo di protesta. Personalmente ho avuto esperienze negative, non sempre ma nella maggioranza dei casi. Inoltre viene fuori sempre Civitanova,chissà perché... Magari chi ci lavora ti dirà il contrario, ma il PS è il reparto che costa più di tutti gli altri reparti e l'ospedale non ha come primo interesse quello di renderlo "attraente" al fruitore. Riporto questo perché mi è stato detto così da un primario, non perché negli ultimi due anni ho preso la laurea in genetica(sempre se serve per il ps).
Una risposta molto confusa , non dovuta , non era lei a doverla Fare
Perche è assessore ci deve mettere meno degli altri????
Serve più medici al pronto soccorso non sei la prima che capita questo
Buon lavoro. Grazie al personale stupendao del ps ,salvano ogni giorno vite umane malgrado l'arroganza e l'ignoranza dei certi in cerca di polemiche!
Ci sono problemi di comunicazione. I parenti vanno informati.
Quindi..parole della dottoressa del ps...la paziente veniva con una diagnosi già fatta...e il totale del tempo per ulteriori accertamenti è stato di 15 ore? Bah
Laura Sylwia Verdenelli anche di più, io una volta arrivai alle 20 di sera e fin alle 04 del matino ancora avevo 5 davanti, sono andata via fatto privatamente tutto
Il pronto soccorso era inaccessibile prima della pandemia ora fate conto che non esiste più
Ah bèh allora...
Ogni volta che entri al pronto soccorso sei registrata , ogni esame è registrato con orario di esecuzione, se è così, beh non ci vuole molto a comprendere da ambo le parti. Ogni cosa è registrata.
Se possiedi soldi e conoscenze tranquilli sarete sempre i primi...Mio padre con un infarto in corso è stato trattato come se niente fosse..Poi arriva il solito imprenditore oppure il conoscente che si infila dentro una porta e fa prima degli altri ...ringraziate a Dio che mio padre è vivo perché dopo 15 anni di galera non me li toglieva nessuno..Purtroppo in questo paese comanda il potere..così per la sanità e per tutto il resto..Mi sono state chieste dopo tre ore delle scuse perché avevo fatto notare questa cosa del cosiddetto imprenditore..Sinceramente le scuse me le sbatto sulle pa...Perché tanto sarà sempre così..Occhio che non tutti i giorni sono uguali..Uomo avvisato mezzo salvato ..Buonasera a tutti
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Una quindicina di anni fa arrivò in Pronto Soccorso una anziana signora, accompagnata in auto dalla giovane e avvenente figliola. Quest’ultima lasciata la madre all’infermiere di Triage, andò a parcheggiare l’auto. Al rientro,vedendo la madre seduta in sala d’attesa, qualificandosi come “avvocato”cominciò ad inveire contro l’infermiere finendo per proclamare la classica frase: “Ti denuncio !”. L’infermiere,senza scomporsi,prese per un braccio la giovane donna e strattonandola la portò con se in un simpatico “tour” dentro i vari ambulatori occupati. Sbattendo le porte girevoli, entrava via via in ogni stanza e ambulatorio occupati. Ad ogni ingresso tuonava:Questo è un pezzente,lo butto fuori!..Quest’altro sta per morire,lo mando direttamente dal becchino!… Questo vecchietto, non ha sicuramente nessun “conoscente” che lo può raccomandare,via fuori dalle balle!. Alla fine ,riportò la giovane in sala d’attesa vicino alla madre che stava scusandosi con gli astanti per come si era appena comportata la figlia. Tonino ,rosso in viso,oltre il suo consueto incartnato tornò in silenzio alla postazione di Tiage. Ciao Tonino che dall’Alto ci guardi e scuotendo il capo mugugnerai: LO CAPI’ NON E’ PER TUTTI !
TRIAGE..Chiedo scusa ma la vista è alla frutta.
Non si potrebbe convincere i politici a investire di più i soldi pubblici in aiuto di questi medici ed infermieri prossimi all esaurimento delle risorse psicofisiche ?
Nella vita ho imparato che di solito chi urla o fa più rumore è quello che ha torto
Da Luciano Luzi riceviamo: «Forse la dottoressa Curto non è stata bene informata sui fatti e comunque non ho mai sostenuto di aver chiamato io i carabinieri, il personale al triage ha minacciato di farlo e li ho quindi invitati a chiamarli perché altrimenti l’avrei fatto io stesso. Riavvolgo il nastro: dopo aver verificato lo stato dei pronto soccorso vicini sull’app AV3, decidiamo di rivolgerci alla struttura di Recanati dove mia moglie viene registrata alle 19.29 del 04/02/2022 con un codice Azzurro. A seguito di approfondimenti e analisi cliniche vengono disposti ulteriori accertamenti a causa di alcuni valori degni di attenzione da effettuare al pronto soccorso di Civitanova Marche il cui triage è già stato avvertito. Diciamo di non voler utilizzare l’ambulanza e utilizzare i nostri mezzi per recarci all’ospedale di Civitanova. L’uscita dalla struttura di Recanati avviene alle ore 20.26. Alle 21.31 mia moglie viene registrata all’ingresso in codice Azzurro e, alle 21.37 il codice viene modificato in Arancione. Alle 23.07 avvengono i primi esami con i prelievi per le analisi; alle 23.14 e alle 23.32 vengono disposte le prestazioni. Da questo momento in poi la paziente viene lasciata seduta in sala di attesa insieme ad altri due pazienti fino alla mattina del 05/02/2022. Alle 8.15 del 5 febbraio a mia moglie vengono effettuati altri prelievi. Una chiosa a questo punto è necessaria: da un controllo costante sull’app dell’AV3, non sono mai risultati codici di gravità maggiore in questo lasso di tempo e, in ogni caso, il problema non è soltanto il lungo tempo di attesa, bensì altro; per tutta la notte mia moglie non è stata mai sotto osservazione ma lasciata in sala di aspetto nonostante il codice di una certa gravità ed ogni garbato sollecito rivolto al personale ha sempre ricevuto risposte del tipo…è rimasto poco…gli esami sono stati fatti ma bisogna sentire il medico…etc… Ritornando alle 8.30 del mattino del 5 febbraio si è ancora aspettato con pazienza nonostante la tensione derivata dal non conoscere la gravità dello stato di salute di mia moglie. Verso le 10.00 mi rivolgo al personale del triage per avere rassicurazioni ed informazioni su quando il medico avrebbe effettuato la visita. La reazione è stata alquanto scomposta ed il sottoscritto, credendo ancora di essere un cittadino della Repubblica e non un suddito di Sua Maestà, ha detto a chiare note di non voler essere costretto a chiamare le forze dell’ordine; per tutta risposta il personale all’interno ha rilanciato dichiarando di chiamare loro i Carabinieri intimandomi di allontanarmi altrimenti avrei interrotto un pubblico servizio…sic…Sono prontamente uscito invitandoli a chiamare sul serio le forze dell’ordine altrimenti lo avrei fatto io! Naturalmente per pura coincidenza, mia moglie viene subito chiamata e le vengono effettuati tutti gli esami necessari (tra cui una risonanza con mezzo di contrasto!) e peraltro seguita da un medico che ringrazio per averla seguita con cura e professionalità (riferisce mia moglie stessa). Usciamo dall’Ospedale alle 12,35 del 05/02/2022. Credo che ogni considerazione ulteriore sia del tutto inutile. Concludo ringraziando i Carabinieri per l’umanità dimostrata e che proverbialmente li caratterizza, sarebbe bello se la stessa umanità la trovassimo sempre in ogni settore del pubblico impiego».