Il sit-in di ieri sera a Mogliano
«Con questa scelta scellerata, chi ci amministra sta distruggendo un Santuario ricco di storia, fede e tradizione e condanna la cittadinanza ad avere un parco in meno ed un ecomostro in più. Contrasteremo con forza e determinazione questo grave abuso». E’ deciso a non arrendersi il Comitato a tutela del Santuario del Santissimi Crocifisso di Mogliano. Ieri in una settantina (secondo gli organizzatori) si sono riuniti all’ex Foro Boario in un sit-in organizzato con tanto di striscioni per far sentire all’amministrazione la propria voce contraria alla realizzazione della nuova casa di riposo nell’area verde del Santuario. Ma il Consiglio comunale, che si è svolto in contemporanea, è andato avanti come da copione: ha approvato definitivamente, con otto voti della maggioranza (contrari i quattro consiglieri dei due gruppi di opposizione SiAmo Mogliano e Mogliano 313), la variante che di fatto dà il via alla costruzione della struttura.
Luciano Falconi, presidente del Comitato
«Durante la serata tanti giovani, non pochi anziani e diverse famiglie con bambini – racconta il Comitato – hanno ascoltato i vari oratori intervenuti che hanno alternato la lettura di brani della storia del Santuario e dei suoi “pascoli” verdi tratti dal testo “Le vie della Fede” con testimonianze ed altre letture scientifiche tratte da “La nazione delle piante”. Il Santuario con la sua area verde sono il futuro di Mogliano e non vanno soffocati da cemento ed asfalto». Per questo il comitato non vuole fermarsi, anche se l’approvazione della variante in Consiglio non lascia molti margini. «Si sta valutando anche la possibilità di adire a vie legali – spiega infatti Luciano Falconi, presidente del Comitato – vista l’insensibilità dimostrata dal Consiglio nel perseguire il suo obiettivo senza ascoltare la popolazione. Ritrovarsi tutti insieme e pacificamente a protestare per qualcosa di profondamente ingiusto ci ha fatto aprire al sorriso e ad allargare il cuore e lo spirito. Una manifestazione semplice ma bella, che proveniva dal cuore e dal desiderio di giustizia di cui, nonostante tutto, non possiamo fare a meno. Al contrario l’amministrazione è incapace di alcun dialogo e arroccata sulle sue posizioni di inviolabilità e insindacabilità delle proprie decisioni, indipendentemente che i futuri “beneficiari” siano d’accordo o meno».
Anche Marco Petrelli, consigliere d’opposizione del gruppo Mogliano 313, punta il dito contro la mancanza di dialogo da parte dell’amministrazione: «La manifestazione di ieri certifica l’incapacità della giunta di confrontarsi coi cittadini sulle questioni essenziali – dice – Nessuno della maggioranza si è degnato di passare a salutare i manifestanti». «Con questa approvazione – aggiunge – si dà via all’iter per cementificare una superficie oltre 5mila metri quadri. Quell’area a nostro avviso non è ancora libera dai vincoli della donazione, perché il Comune non ha ancora stabilito con la curia quali sono gli spazi adeguati da destinare al santuario. E per spazi vanno intesi sia immobili che terreni, proprio quel terreno che ora si vuole cementificare. Inoltre in questo modo viene negato un polmone verde a servizio della collettività, viene cancellata una memoria storica e viene messo a rischio il diritto del culto ai fedeli. Quell’area nel corso degli anni è stata usata, tanto per fare alcuni esempi, dagli scout, per organizzare la Giornata mondiale della gioventù diocesana, per la celebrazione eucaristica nel giorno del terremoto e ancora oggi molti ragazzini vogliono andare a giocare su quel prato e sono oltretutto costretti a trovare vie d’ingresso alternative, perché i cancelli sono chiusi nonostante sia un’area pubblica».
Inoltre secondo il consigliere d’opposizione è stata evitata la Vas (Valutazione ambientale strategica) sul progetto «perché sono state omesse informazioni fondamentali agli enti preposti: la presenza di fonti d’acqua e lo studio sull’incremento del traffico veicolare e sulle vie d’accesso anche in caso d’emergenza. Non si è tenuto conto – sottolinea Petrelli – del fatto che la viabilità della zona, già congestionata in occasione delle cerimonie eucaristiche, con un lotto già reso edificabile con una potenzialità di di 3 metri cubi al metro quadro, a cui si andrà aggiungere questa nuova struttura con una potenzialità di 5 metri cubi al metro quadro, si andrà ad aggravare ulteriormente». In definitiva, secondo Petrelli «E’ stato scelto il luogo meno opportuno e più dannoso oltre che con maggiori vincoli e quindi potenzialmente soggetto a contestazioni giuridiche, per realizzare la nuova casa di riposo. Che si sarebbe potuta realizzare – conclude – nella parte inutilizzata delle ex scuole, recuperando la vecchia sede di Santa Colomba, nell’ex seminario dei Padri Sacramentini o in altre aree urbane già rese edificabili».
(Redazione Cm)
Uno degli striscioni del Comitato
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