Ciarapica: «In Comune siamo sbigottiti»
Sulla maxi inchiesta dei vaccini bluff
ecco cosa dicono i nostri parlamentari

LE REAZIONI DELLA POLITICA - Il sindaco di Civitanova sul dipendente indagato: «Gli abbiamo chiesto una relazione sui fatti, adotteremo gli atti del caso». La deputata Emiliozzi (M5S): «Le leggi vanno rispettate perché è la situazione che lo richiede. Va al di là della posizione personale sì vax o no vax. Sono vaccinata? Non posso dirlo». Patassini, deputato della Lega, non commenta che tra gli indagati ci sia la treiese Barbara Barucca, iscritta al suo partito e candidata alle ultime amministrative a Roma: «Non ho letto i nomi di chi è coinvolto. Se c'è reato i responsabili vanno puniti». L’onorevole Morgoni (Pd): «Brutto esempio di mondo no vax inquinato da persone oltre il limite della delinquenza»

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LE REAZIONI – Da sinistra Tullio Patassini, Francesco Acquaroli, Mario Morgoni, Mirella Emiliozzi, e Fabrizio Ciarapica

di Laura Boccanera

«Mirko Bianchini è in smart working da qualche giorno, abbiamo appreso la notizia oggi dai media». E’ sbigottito il sindaco Fabrizio Ciarapica per la notizia di reato che ha riguardato il dipendente pubblico del comune di Civitanova coinvolto nell’inchiesta Euro green pass che ha portato all’arresto di 5 persone e a iscrivere nel registro degli indagati 50 persone accusate di aver ottenuto la certificazione anti Covid con un vaccino non somministrato dietro pagamento.

Un sistema emerso grazie all’indagine della procura di Ancona e che ha portato all’arresto oltre che dell’infermiere Emanuele Luchetti anche di quattro mediatori ora ai domiciliari, tra cui il ristoratore civitanovese Daniele Mecozzi, l’avvocato anconetano Gabriele Galeazzi, Stefano Galli e Daniela Zeleniuschi.

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Una delle dosi sprecate

Tra gli indagati c’è anche Mirko Bianchini, civitanovese, dipendente comunale e fino al luglio 2020 nello staff del sindaco Ciarapica.

«In Comune ovviamente nessuno poteva immaginare, abbiamo saputo solo a seguito dell’indagine che anche Bianchini era coinvolto – aggiunge il primo cittadino -. Appresa la notizia ci siamo comportati come prevede il protocollo e il dirigente ha chiesto all’interessato di relazionare sulla vicenda. C’è da dire che da qualche giorno il dipendente è in smart working. Aspettiamo di leggere la risposta e poi adotteremo gli atti che prevede la legge in questi casi».

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Fabricio Ciarapica, sindaco di Civitanova

Ma il clamore della vicenda che ha toccato anche molti altri civitanovesi non ha lasciato indifferente Ciarapica: «Sono rimasto sbigottito dalla vicenda in sé, abbattuto e anche demoralizzato oserei dire. Non sono bastati i morti e i lutti che abbiamo subito. E a mio avviso credo che non ci fermeremo qui, è una vicenda che fa emergere ad ogni modo una situazione su cui riflettere. Che ci siano così tante persone disposte a tutto è uno spaccato della società in cui viviamo che deve porre interrogativi».

A breve per accedere in Comune e negli uffici pubblici, sia per i dipendenti, che per i visitatori sarà necessario il green pass rinforzato: «La percentuale dei dipendenti che usavano il tampone è comunque bassa e credo si stiano regolarizzando, auspico che lo stesso avvenga anche per coloro che in Giunta o fra i consiglieri ancora non abbiano  il vaccino».

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La civitanovese Mirella Emiliozzi, deputata dei 5stelle

Ma l’eco di quanto avvenuto nelle Marche è rimbalzata anche a livello nazionale e i deputati della provincia di Macerata, una di quelle più coinvolte (19 indagati provengono dal Maceratese), commentano attraverso Cronache Maceratesi la vicenda stigmatizzando l’operato dei soggetti coinvolti nell’inchiesta. «Quanto accaduto nelle Marche è molto grave, al di là di come la si pensi sui vaccini, pur rimanendo fedeli alle proprie idee non si può prescindere dal rispetto delle regole. Costoro sono irresponsabili – dice a Cronache la deputata del Movimento 5 stelle Mirella Emiliozzi, recentemente colpita dal Covid preso in una forma severa che ne ha compromesso l’attività polmonare – Io sono guarita e ho un debito di gratitudine immenso nei confronti dei medici dell’Usca. La condotta che emerge da questa indagine è da irresponsabili, di chi vive al di fuori della legalità. Se ci sono delle leggi vanno rispettate perché è la situazione che lo richiede. E’ qualcosa che va al di là della posizione personale sì vax o no vax, perché è una violazione che mette a rischio l’incolumità altrui. Io penso che i vaccini abbiano dimostrato di essere un argine alla pandemia, non sono efficaci al 100%, ma il 100% in medicina non esiste».

Durante la malattia la deputata non ha chiarito se fosse vaccinata o meno e lo ribadisce ora: «Non posso dirlo per mille motivi, ma non ho mai alimentato la contrapposizione e mai lo farò. Alimentare questo tipo di atteggiamento è pericoloso e sta portando ad intolleranze che non fanno altro che aggiungere male al male. Credo che quanto successo sia stato provocato da persone irresponsabili, ma questo clima che si è creato mi preoccupa molto».

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Tullio Patassini, deputato della Lega

«C’è poco da commentare – dichiara Tullio Patassini, deputato treiese della Lega – Se c’è un reato chi lo ha commesso deve pagare e va perseguito e punito. Le forze dell’ordine hanno condotto un’ottima indagine specie perché riguarda la salute pubblica». Tra gli indagati anche Barbara Barucca, di Treia, iscritta alla Lega e candidata a Roma al II Municipio nelle ultime amministrative, ma Patassini commenta di non saperne nulla: «Mi ripeto, se c’è reato i responsabili vanno puniti, non ho letto i nomi degli indagati, non faccio gossip sui nomi, mi è bastato leggere dal vostro titolo 50 indagati. Sono comunque rimasto molto stupito di questo sistema criminale messo in piedi. Io sono vaccinato, ho avuto il Covid, mia figlia è vaccinata e la mia posizione è nota».

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Mario Morgoni, deputato del Pd

Più netto il parlamentare del Pd Mario Morgoni che legge la vicenda anche in chiave politica: «Penso che questo sia l’ennesimo episodio espressione di un mondo no vax. Una vicenda che non depone a  favore delle argomentazioni di chi invoca la libertà e la costituzione e poi viola la legge. E’ una situazione imbarazzante e spero ci sia chiarezza da parte del mondo no vax anche nel prendere le distanze da questo episodio. Ci sta che qualcuno sia scettico o abbia paura, o timori riguardo al vaccino, ma queste preoccupazioni non devono essere inquinate da farneticazioni complottiste e da una parte politica che soffia su queste paure per tornaconto elettorale. E’ qualcosa ormai che non riguarda solo la pandemia, ma anche la tenuta della convivenza civile. E per questo è sconcertante il fatto che per lucro si mercanteggi con la salute. Il clima che si è creato fa ritenere per qualcuno lecito andare contro la legge, le disposizioni e le regole, un brutto esempio di mondo no vax inquinato da persone oltre il limite della delinquenza».

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Il governatore Francesco Acquaroli

Il presidente della regione Marche Francesco Acquaroli ha commentato: «I marchigiani sono una popolazione di persone oneste, concrete e laboriose. Se confermata sarebbe oggettivamente una notizia gravissima. Ho appreso con grande stupore di quello che è accaduto, se c’è stato un provvedimento di questo tipo vuol dire che ci sono anche tutti gli atti e i presupposti a sostegno». Acquaroli si è anche detto “dispiaciuto” dalla vicenda, «perché chiaramente si riflette sull’immagine a livello nazionale. In un momento particolare come questo dobbiamo essere molto consapevoli che ogni azione singola che mettiamo in campo può ledere il valore delle istituzioni e il significato che queste hanno sempre».

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