Il progetto del maxi centro commerciale a Piediripa presentato da Simonetti
di Giovanni De Franceschi
«La mia posizione è di grande preoccupazione per Macerata, è un’operazione che merita tutta l’attenzione possibile, solo un amministratore disattento può affrontare questione di questo tipo in maniera leggera. Per questo poco mi convince chi la fa facile nel dire sì o no». Sono le parole della consigliera regionale della Lega Anna Menghi sul progetto del mega centro commerciale proposto da Simonetti a Piediripa. Una questione che “agita” il Consiglio comunale di Macerata da più di un decennio e che ora è tornata alla ribalta con tutto il carico di prese di posizione più o meno nette. E quanto a prese di posizione, va senza dubbio segnalato un certo cambio di tono nelle parole della Menghi, come dire: un conto sono le parole di lotta, un altro quelle di governo. Infatti l’esponente leghista, con il suo partito che adesso è al governo sia in Regione che in Comune, cambia leggermente il tiro rispetto a quanto disse nel 2018 in Consiglio, quando venne approvata unanimamente una mozione che invitava l’amministrazione a bloccare il nuovo centro commerciale.
Anna Menghi, consigliere regionale della Lega
«Questo è il momento, come singoli consiglieri comunali e come singole forze politiche, di sapere da che parte stare – diceva all’epoca la Menghi da consigliera di opposizione – che il nuovo centro commerciale è una iattura per questa città l’hanno capito i commercianti del centro storico. Se non ci sarà una espressione chiara dei singoli consiglieri comunali e delle singole forze politiche, probabilmente su questa questione la città si mobiliterà perché è un argomento che sente profondamente, perché è un argomento concreto, non si parla di cose che stanno lontano da noi, ma si parla della nostra città, del futuro della nostra città. Qui stiamo parlando di pura speculazione, che la politica, a questo punto, deve decidere se consentire o non consentire. Quindi voglio dare un mandato chiaro all’amministrazione, voglio dare un mandato in cui voglio sapere chi è a favore del centro commerciale e chi non lo è; se siamo tutti contrari io non vedo mandato politico, poi attenzione ognuno si assumerà le sue responsabilità».
Oggi, al contrario di tre anni fa, con il suo partito azionista di maggioranza dell’amministrazione Parcaroli, la Menghi evita di lanciarsi in dichiarazioni battagliere e nette e preferisce non sbilanciarsi troppo, anche se ci tiene a specificare che la sua posizione è sempre quella. «La preoccupazione c’era e rimane – dice oggi la consigliera della Lega – nel senso che la mia mozione tendeva a coinvolgere tutti trasversalmente, con l’obiettivo di non contrapporsi e di ragionare insieme. Oggi il Consiglio deve fare ancora più attenzione rispetto agli scorsi anni perché siamo in una fase di ripartenza dopo un periodo difficile, ma mi sembra che non si sia partiti col piede giusto. Non mi sono piaciute le parole del privato, mentre bene ha fatto il sindaco a dire che bisogna vedere. La politica tutta deve stare attenta, qui c’è in ballo il futuro della città, i cittadini sono stanchi e la scarsa affluenza alle urne nelle ultime elezioni lo ha ribadito. Quindi c’è bisogno di un grande senso di responsabilità sia da parte di chi amministra, sia di da parte di chi è all’opposizione. E non c’è dubbio che debba essere il Consiglio ad occuparsene, ad approfondire, ma evitando le contrapposizioni, in modo che il bene sia la sintesi dell’organo che rappresenta la città tutta». Insomma, del discorso di tre anni fa restano poche cose, se non che questo progetto riguarda il futuro della città. E sono sparite le parole di “lotta” come iattura e speculazione.
E così mentre le posizioni sembrano sfumare in base agli scranni che si occupano al momento – pur con qualche eccezione anche il centrosinistra, infatti, che ultimamente ha invitato Parcaroli a uscire allo scoperto portando la variante in Consiglio, sembra molto meno favorevole oggi al progetto di quando era al governo della città – in settimana è prevista una riunione dell’attuale maggioranza. Un summit da cui, in teoria, dovrebbe uscire la posizione dell’amministrazione.
Infine sull’argomento è intervenuto anche il forum nazionale “Salviamo il paesaggio”: «Nuovo cemento, nuovo consumo di suolo, nuovo centro commerciale in un’area più che satura che, al contrario, dovrebbe essere beneficiata di interventi di rinaturalizzazione. E con il grave dietrofront della politica locale: nel 2018 il consiglio comunale aveva votato all’unanimità un ordine del giorno che testualmente indicava “invitiamo l’amministrazione ad intraprendere, per quanto di sua competenza, tutte le azioni possibili al fine di evitare l’insediamento del nuovo centro commerciale”. Ora ad essere coerenti risultano solo i consiglieri di minoranza, mentre l’amministrazione pare sostenere l’iniziativa privata. Roberto Cherubini (consigliere del M5S) ha suggerito come il progetto rappresenti una grave incongruenza poiché immaginato “in una zona già devastata, in una città che vede diminuire gli abitanti e i redditi e aumentare “miracolosamente” proprio i centri commerciali”».
Basta con questi grandi negozi
Questa mega struttura non è una questione maceratese, ma di tutta la provincia, visto che sul piano della viabilita' creerebbe una strozzata nella rotonda di piediripa con ricadute pesanti per tutti. Doveroso quindi un confronto che voinvolga quanto meno i comuni limitrofi.
Nauseante vedere come i politici cambiano idea a seconda dei propri interessi. Suvvia, che questo commerciale e' una enorme speculazione edilizia motivata da interessi privati e condanni definitivamente il territorio e la città di Macerata alla morte lo capiscono tutti. Perche non svegliarsi e smetterla? Si può valorizzare il territorio in molti modi e creare benessere per tutti. Con questo mega progetto si distrugge tutto. Come guarderete negli occhi i vostri figli dopo aver approvato questo scempio? Con che coraggio vi farete vedere per strada?
Le valutazioni da fare sono molteplici, necessita un approfondimento che tenga conto di tutti i territori circostanti, sia per viabilità che per impatto che una struttura del genere ha nella economia e nelle attività del territorio. Che succederà alle strutture attuali , nel caso di una loro crisi, qualcuno si prenderà lonere di riqualificarle? E se, come sta accadendo in Francia dove cè un ritorno alle piccole strutture, tra anni anche questa dovesse diventare obsoleta e non più attrattiva, ci ritroveremmo una cattedrale nel deserto tipo il complesso lube lungo la superstrada? Ma in questo caso proprio allingresso della città. La Simonetti metterebbe sul piatto somme (tipo una fideiussione) per una possibile riqualificazione nel caso in cui ce ne sia la necessità? Di approfondimenti ne necessitano e sono doverosi, spero che lamministrazione non sia frettolosa .
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Questa vicenda del mega Centro Commerciale a Piediripa dimostra che la casta politica cambia parere a seconda dove siede. Purtroppo la viocenda dimostra che il centroidestra che governa Macerata e la regione Marche cambia opinione a seconda dove siede.
Noi che lo abbiamo votato ci rendiamo conto di avere votato un gruppo incoerente con i sogni che ci prospettava. Macerata, a detta di chi ci abita, non è cambiata da Q
L’articolo mette in risalto l’ambiguità di questa esponente della Lega. Ambiguità che si presta alla solita interpretazione degli argomenti non in base alla loro attinenza agli interessi della collettività ma al colore politico di chi li dovrebbe valutare senza faziosi paraocchi dovuti agli schieramenti. L’unico esponente COERENTE con se stesso che si schiera sempre contro il consumo del suolo pubblico e a difesa dell’interesse dei singoli cittadini (con già due enormi centri commerciali nelle immediate vicinanze solo chi ha enormi interessi privati può disinteressarsi in maniera criminogena di qualcosa logica ambientalista) è Cherubini del M5S. La sua coerenza a favore di questa sacrosanta battaglia di civiltà futuribile lo rende un politico non “politicante”, l’unico che ha veramente a cuore il benessere dei nostri cittadini maceratesi contro le logiche “perverse” di questi grandi centri commerciali inutili e dannosissimi per le attuali e future generazioni. Si spera che anche i cittadini facciano la loro parte, associandosi alla protesta di tutti gli attivisti del M5S!
Macerata, a detta di chi ci abita, non è cambiata da quando c’era il centrosinistra. E’ in piena confusione. L’accettazione di questo Megacentro commerciale dimostra che ciò che il centrodestra diceva prima, diventa diverso ora che è nelle poltrone di comando.
Idem per la Regione Marche. Non sono neanche – a detta di voci interne alla sanità – riusciti a levare dal loro posto quei capiservizio che erano stati messi dal PD…
Tutti gli esponenti del centrodestra che governano le regioni si adeguano ai diktat di Draghi e del ministro della Sanità. Peggio, addirittura Gasparri invoca il blocco delle manfestazione No-green pass.
Abbiamo capito tutto: non possiamo più fidarci di Salvini e della Meloni. Allora, che fare?
Semplice: si stanno formando nuove aggregazioni politiche proprio in mezzo alle lotte “no-green pass”, che piglieranno consensi tra tutti i partiti di sinistra, centro e destra.
Leghisti e Fratelli d’Italia, la pacchia è finita.
E’ finita anche a Macerata e in Regione…
O ritornate partiti di lotta tra la gente, o sarete buttati a mare.
Io ascolto i nostri elettori e vi avviso.
I maceratesi non vogliono un nuovo centro commerciale, vogliono i negozi in citta’.
https://www.noecomafia.it/2015/italia/cemento/uncategorized/gli-affari-delle-mafie-nei-centri-commerciali-tra-riciclaggio-e-consumo-di-suolo/
Sig. Rapanelli, forse sta facendo riferimento a quelle nuove aggregazioni politiche che si firmano con la W cerchiata ?? Quelle che come programma politico hanno l’invio di minacce e proiettili ??