«Ci chiediamo come si possa, nello stesso reparto, nella stessa unità operativa, nello stesso ufficio, premiare solo alcuni e non tutti coloro che si sono impegnati nell’emergenza pandemica, i tanto proclamati angeli, ulteriormente sbeffeggiati da quello che doveva essere un loro riconoscimento per la dedizione ed il duro lavoro svolto e non ancora terminato per fronteggiare questa pandemia». Luciana Porcelli, segretaria provinciale della Fials (Federazione Italiana Autonomie Locali e Sanità), interviene dopo «i recenti articoli comparsi su Cronache Maceratesi che impongono di riflettere sulle modalità di segnalazione dei nominativi per ricevere l’onorificenza da parte del Presidente della Repubblica perché impegnati in prima linea nella gestione del Covid fin da marzo 2020». Porcelli sottolinea: «Rimangono i dubbi sull’effettivo “merito” di alcuni soggetti convolti e sulla “dimenticanza” del merito di altri fattivamente coinvolti, facendo sorgere nei dipendenti interrogativi legittimi. Le critiche sollevate puntano soprattutto il dito contro i criteri di scelta utilizzati dai vertici aziendali del tempo per la segnalazione dei nominativi portati all’attenzione del Presidente della Repubblica per ricevere l’onorificenza a Cavaliere del lavoro – precisa -. Dato il grande valore dell’onorificenza ci si sarebbe aspettato che, quantomeno, fossero state segnalate tutte quelle persone che sono state costrette all’utilizzo della tuta, maschere e occhiali che ti segnano il volto, gli operatori che si sono contagiati sul luogo di lavoro, le persone che hanno lavorato nei reparti Covid, le persone che hanno visto stravolti i turni di lavoro, le persone che sono state trasferire a chilometri di distanza dalla propria abitazione e dalle proprie famiglie, tutti coloro che hanno espletato e aggiudicato procedure di somma urgenza per attrezzare e rifornire di materiali e medicinali il Covid hospital – conclude – . La lista di coloro che sono stati totalmente dimenticati è lunga».
Per me sono persone che hanno deciso di dedicarsi alle persone malate e lo fanno con sacrificio ma senza sentirsi eroi , ora siamo noi che dobbiamo aiutarli con la vaccinazione e chiedere allo Stato di provvedere affinché provvedano a sostenere la loro categoria con assunzioni e con la giusta retribuzione.
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grandissimo sbaglio quello che è stato fatto, la proposta fatta per un solo, doveva intervenire il Ministro della Sanità, fare una onorificenza a DOC per tutto il comparto sanitario italiano che è stato operativo durante tutto il periodo critico del covid, iniziando dalle regioni dove è partito il focolaio.