Domani lo Sferisterio tornerà ad illuminarsi, questa volta di rosso, in occasione della Giornata internazionale delle ostetriche, una ricorrenza ideata dalla confederazione internazionale delle ostetriche durante la conferenza olandese del 1987, celebrata per la prima volta nel 1991 e da allora osservata in più di 50 nazioni in tutto il mondo tra cui l’Italia. L’Amministrazione comunale di Macerata e il Consiglio delle Donne, per sottolineare il percorso per la promozione di una cultura delle pari opportunità, grazie all’operato dell’assessorato alle Pari Opportunità e del Consiglio delle Donne, ha infatti accolto la richiesta dell’ordine della professione ostetrica della provincia di Macerata, hanno concesso all’iniziativa anche il patrocinio. «Abbiamo creduto “doveroso” celebrare, ringraziare e premiare la nostra iscritta più longeva che per volontà, per orgoglio di appartenenza e profondo legame verso questa professione ha deciso negli anni dopo la pensione di voler rinnovare l’iscrizione al suo e quindi nostro ordine professionale. Clorinda Cestarelli ha 92 anni e come ci ha raccontato uno dei figli, il dottor Romano Mari, sfoglia la nostra rivista di categoria ogni giorno raccontando con entusiasmo delle sue esperienze lavorative fin da quando ha cominciato come ostetrica condotta a Sefro negli anni cinquanta, qualche volta trasportata a spalla dai padri in attesa», si legge in una nota.
«Le ostetriche svolgono un lavoro al fianco delle donne – interviene il vice sindaco e assessore alle Pari opportunità e ai Servizi sociali Francesca D’Alessandro – sostenendole anche in uno dei momenti più belli e delicati della vita come la nascita di un bambino. Questo implica una grande umanità che si manifesta pienamente e quotidianamente nelle professionalità che operano nel nostro ospedale cittadino. L’illuminazione dello Sferisterio è dunque un gesto simbolico di ringraziamento da parte dell’Amministrazione e di tutta la città». L’Amministrazione comunale attribuisce alla Giornata internazionale delle ostetriche un significato importante poiché, oggi più che mai, le ostetriche sono al fianco delle donne, non solo nell’assistenza alle gravidanze, ma anche per l’aiuto nella prevenzione di malattie e per affrontare purtroppo anche realtà difficili come le violenze sessuali.
«In questa giornata così importante per la nostra categoria abbiamo cercato e voluto in qualche modo essere presenti – dichiara la presidente delle ostetriche, Alessandra Petillo, che continua, a nome di tutto il direttivo dell’ordine provinciale delle ostetriche – .Diventare genitori, essere madri durante una pandemia è sicuramente un’esperienza diversa da quello che si immaginava, un’esperienza forte e difficile, di solitudine, senza un marito o un punto di riferimento costantemente presente. Questa luce che abbiamo chiesto di accendere è per tutte le Ostetriche, che in questo anno di pandemia hanno continuato ad assistere le mamme cercando di non lasciarle mai sole, sorridendo loro attraverso gli occhi e infondendo loro coraggio e forza anche attraverso un abbraccio o una carezza. Abbiamo scelto il colore rosso pensando all’ossitocina: l’ormone dell’amore e del legame, l’ormone che segna tutte le nostre esperienze affettive dal concepimento al legame di coppia, dalla gravidanza al rapporto madre-neonato. Rosso come la passione per questa professione che ogni giorno ci ha fatto andare avanti nonostante le difficoltà vissute, nonostante la paura, nonostante questo Stato in un anno di pandemia non ci abbia tutelato, ci abbia trattato come fantasmi e solo ora dopo un anno di lotta si sta accorgendo di noi e del nostro lavoro. Questo rosso vuole essere una presenza, un conforto e uno sprono per tutte le Ostetriche a non sentirsi sole. Questo rosso è un immenso “grazie” a tutte le ostetriche che fino ad oggi non si sono tirate indietro».
«Questa giornata che si celebra dal 1991, oggi più che mai – continua Sabrina De Padova, presidente del Consiglio delle Donne-, è un appuntamento che pone al centro dell’attenzione il valore sociale e sanitario dell’Ostetrica nel mondo, nonché il suo ruolo chiave nella tutela e nella promozione della salute della donna e del bambino, fin da quando, prima del Ssn, erano forse l’unico riferimento per le donne dei territori. L’evento rappresenta l’occasione per ringraziare tutte le professioniste che nell’emergenza Coronavirus hanno dimostrato di saper reinventare il proprio ruolo e modificare le usuali modalità di lavoro in funzione delle nuove esigenze. Durante questo periodo, nonostante le difficoltà, hanno cercato di far vivere i momenti salienti della vita di ogni donna per colmare le inevitabili “mancanze” del momento. Pertanto, è stato naturale offrire con l’illuminazione dello Sferisterio il giusto riconoscimento alla professionalità, all’abnegazione ed al senso del dovere che stanno dimostrando le nostre Ostetriche. «È stato un momento di riconoscimento professionale ed emotivo che ha chiaramente reso l’importanza, anche per il futuro, della giusta valorizzazione delle professioni femminili – aggiunge Ninfa Contigiani, vice presidente del Consiglio delle donne – a cui dobbiamo saper guardare anche fuori dall’emergenza e dalla pandemia».
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