di Luca Patrassi
Il nuovo Pd è veramente nuovo. Non solo l’ex assessore regionale Angelo Sciapichetti e l’ex sindaco di Macerata Romano Carancini sono tornati a “parlarsi” sia pure da remoto, per condividere un percorso unitario, ma l’ex sindaco ieri sera, nel corso dell’assemblea che ha incoronato segretaria Paola Castricini e presidente Renzo Antonini, ha perfino citato l’articolo di ieri di Cronache Maceratesi (leggi qui) per illustrare la nuova stagione del partito. L’assemblea, dopo un paio di ore di discussione, è passata alla votazione della proposta, voto unanime. La segretaria provinciale dem è una donna, impegnata nella famiglia, nel sociale e nella politica, appunto Paola Castricini, due figlie gemelle che sono Elena e Matilde, già assessore comunale a Montecosaro («il mio orgoglio è aver fatto partire il piano per il nuovo polo scolastico»), già al vertice di una società di volley («sono stata per venti anni la presidente di una società che ho fondato e guidato fino alla serie C»). Ora la guida del Pd provinciale, una unità reale o solo di facciata quella che l’ha indicata con voto unanime?
«Un’impresa impegnativa, può sembrare un evento miracoloso quello di avere avuto questo riconoscimento con un voto unanime, ma in assoluta sincerità posso dire che non è una cosa raggiunta in una settimana o in un mese ma il frutto di un lungo confronto: sono convinta che quella che si è manifestata ieri sera sia una unità reale, diversamente non avrei accettato. La situazione reale e le sconfitte elettorali ci hanno consegnato la responsabilità di tornare al territorio e alle persone e non a noi stessi, cosa che nel passato non abbiamo fatto dedicandoci invece alle nostre correnti, quello attuale del Pd è un percorso reale, dalle sconfitte si impara anche».
I prossimi passi?
«Incontro con il presidente Antonini anche per condividere il percorso, la nomina di segreteria e direzione, poi subito il lavoro: la prima scadenza, a fine mese, è il tesseramento e dunque non c’è tutto questo tempo a disposizione. Per la campagna di tesseramento nomineremo due responsabili, per dare maggiore trasparenza alle attività. Ci occuperemo immediatamente dei temi centrali che sono la questione sanitaria e quella economica . Ho preso alla lettera le parole, che condividevo anche prima, del segretario Letta: non avevamo bisogno di un nuovo segretario, almeno non solo, ma di un modo nuovo di interpretare il partito e l’impegno politico. Con lo stesso spirito che ha portato a questo risultato unitario ieri sera possiamo sicuramente farcela».
Unità ritrovata all’interno, quale strategia sul fronte delle alleanze?
«Mi auguro che riusciremo a costruire alleanze con gli interlocutori di centrosinistra che condividono temi e valori, ma prima dovremo dimostrare di essere forti noi, nessuno si allea con un partito diviso, questo lo abbiamo pagato alle scorse regionali: quello delle alleanze è un percorso che si costruisce».
Il Pd finora ha registrato molte uscite, è tempo di rientri, magari iniziando dai renziani?
«Serve la concretezza delle azioni più delle belle parole: sono qui per fare le cose, l’unità del partito è data dalla condivisione di un percorso che è quello del rispetto delle decisioni prese negli organismi, di un partito che vuole essere aperto a tesserati e a simpatizzanti, i circoli sono sempre presenti e sono la vera ricchezza del Pd, nessun altro partito ha questo tesoro, un’organizzazione diffusa nel territorio».
Prossimo appuntamento elettorale quello per la Provincia, c’è già una linea?
«Ne parleremo a breve, non abbiamo candidature da imporre, vogliamo costruire e lo faremo con persone anche di altra provenienza politica, è questo lo spirito con il quale vogliamo far rinascere la coalizione».
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Auguri, be ha proprio un gran bisogno
Il problema vero del PD è il suo chiaro profilo politico,che,mi pare molto giustamente ha posto il nuovo Segretario Letta ma che non aveva trascurato il predecessore,vedendosi alla fine costretto ad arrendersi.Tale processo è stato avviato rivolgendosi opportunamente alla base e così si dovrebbe continuare per vedere cosa alla fine emergerà.Passata l’emergenza che ha portato al Governo di larghe convergenze sulla scena ci dovrà essere un soggetto di chiara sinistra,ben collegata ai nuovissimi problemi sociali e politici dell’epoca attuale,che ha sconvolto tutti i classici paradigmi,che la cultura liberista ha dimostrato ampiamente di non saper interpretare.Tutto orienta verso un sano bipolarismo.Spero in un PD profondamente rinnovato nella sostanza.