Casette a Visso
di Monia Orazi
A Visso i pochi nuclei familiari che in seguito alle nuove ordinanze 614 e 670 della Protezione civile nazionale rischiavano di perdere la Sae, potranno restare ma pagheranno l’affitto stabilito da Erap. Lo ha reso noto il sindaco di Visso Gian Luigi Spiganti Maurizi, a cui è giunta una lettera di Borrelli: «Siamo soddisfatti, perchè sono stati riconosciuti i requisiti esistenti al momento dell’assegnazione della Sae. Continuiamo a perdere popolazione, dobbiamo aiutare chi vuole rimanere qua».
Il sindaco di Visso Gian Luigi Spiganti Maurizi
Ha spiegato il primo cittadino di Visso: «Ieri abbiamo ricevuto una nota della Protezione civile nazionale a firma del capo dipartimento dottor Angelo Borrelli, di riscontro alla nostra ultima lettera del 7 luglio nella quale evidenziavamo la problematica della perdita del diritto alla Sae da parte di coloro che hanno avuto l’assegnazione in virtù di una abitazione danneggiata nel nostro comune di Visso ma sono in possesso di altre abitazioni agibili nel nostro comune o in quelli confinanti. Con soddisfazione comunichiamo che nella nota vengono definite delle possibilità, in capo all’amministrazione comunale, per consentire loro di mantenere la Sae e di aver dato immediatamente mandato agli uffici comunali di rivedere la situazione di tutti i casi interessati, prima di valutare l’ipotesi di emissione di provvedimenti di revoca».
Per Visso è fondamentale riuscire a mantenere residenti, afferma Spiganti: «Come più volte ribadito è per noi prioritario il mantenimento dei nostri cittadini a Visso così come di servizi essenziali per la popolazione, in primis quello sanitario e scolastico, premesse fondamentali affinché anche coloro che a causa del sisma hanno dovuto operare scelte diverse e sono lontani dal nostro territorio in un prossimo futuro possano decidere di rientrare a Visso». Non è stata ancora risolta la problematica di cji a causa di queste ordinanze perde il contributo di autonoma sistemazione, al quale è legata anche la priorità di esame del progetto di ricostruzione dell’abitazione, aggiunge Spiganti: «Con le norme attuali chi percepisce il Cas ha la priorità istruttoria nelle pratiche di ricostruzione. Nei casi in cui si perde il contributo viene meno anche la priorità e dunque si allungano i tempi della ricostruzione, facendo allontanare sempre di più la possibilità di un rientro nelle proprie case di queste persone».
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