Borroni, il cavallo di Troia di Fdi
La battaglia del Chienti contro Ciarapica

CIVITANOVA - L'assessore che aveva votato la delibera di Giunta per il Covid center, manifesta contro assieme al suo partito. Nel mirino il sindaco per la lotta alla candidatura alle Regionali. Aria di crisi in Giunta, Silenzi attende sulla riva del fiume

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Giulio Silenzi

 

di Luca Patrassi

L’esponente dem Giulio Silenzi è sulla riva del fiume. Aspetta di veder passare qualche cadavere politico, la stagione è del resto propizia. Siamo vicini al Covid Hospital, alle elezioni regionali che stanno spaccando il centrodestra. Il problema è il luogo, il Chienti: puoi anche essere comodo sulla riva del fiume ma rischi di non vedere nulla stante l’inquinamento. Magari non vedrà passare il “cadavere” ma Silenzi l’aria che tira la annusa e magari lo dirà in una delle sue prossime “rassegne stampa” per le quali paga regolarmente i diritti d’autore agli interessati. Come finirà la battaglia per le regionali tra Ciarapica ed Acquaroli?

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Il flash mob di Fratelli d’Italia

Ieri Fratelli d’Italia, manifestando sul piazzale del Covid Hospital, lo ha fatto capire chiaramente. Più di Ceriscioli, antagonista politico, nel mirino sembra esserci il sindaco di Civitanova Fabrizio Ciarapica. Carlo Ciccioli, medico di stanza a Torrette, lo ha detto apertamente: “Ciarapica ha una visione prettamente locale. Si è lasciato ingannare”. “Modalità, tempistica e luogo scelto sono stati completamenti sbagliati” ha aggiunto di suo la consigliera regionale Fdi Elena Leonardi. Ha alzato il suo grido di protesta anche l’assessore comunale Pierpaolo Borroni, comunale di Civitanova, per capirsi. Giunta a guida Ciarapica. Giusto per completare il quadro, vanno riproposte le dichiarazioni di Ciccioli su Bertolaso: “Mi dispiace per lui, rimane una figura importante per le emergenze ma quelle di protezione civile, qui si parlava di emergenza sanitaria”.

Giusto per la cronaca, sul piazzale del Covid Hospital, prima del flash-mob di Fratelli d’Italia, c’era stata un’azione dei centri sociali, con tanto di striscioni a firma del collettivo Jolly Roger. Quelli, giusto per la cronaca, contro cui la destra civitanovese avrebbe usato volentieri il lanciafiamme, ovviamente alla De Luca (il governatore della Campania), sempre inteso come strumento politico. In realtà sulle battaglie ideali ci si trova vicini a chi si pensa sia lontano. Bene.

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Pierpaolo Borroni

Chi però segue le vicende da più di 15 giorni, può trovare tracce leggerissime di contraddizioni. A parte Bertolaso, e la posizione della leader di Fdi Giorgia Meloni espressa sulla pagina ufficiale il 15 marzo, “Servono competenze ed esperienza e Bertolaso il suo valore lo ha dimostrato con i fatti. Sarà una risorsa fondamentale”, a suscitare qualche dubbio è la partecipazione al flash-mob dell’assessore della giunta Ciarapica, Pierpaolo Borroni. Libero ognuno di dissentire quando lo ritiene opportuno, ma in democrazia c’è uno strumento preciso che è il voto. Il tre aprile scorso la giunta comunale a guida Ciarapica, con voti unanimi, ha approvato la delibera di “messa a disposizione della Regione Marche dei locali della nuova fiera per allestimento ospedale Covid 19”. L’assessore Borroni era presente ed ha votato a favore recependo le motivazioni della delibera appunto sulla necessità dell’opera. Un mese dopo la giunta approva la convenzione tecnica, Borroni risulta assente. Ieri il flash-mob per esprimere contrarietà. Benissimo, con il tempo (poco) si cambia, ma resta il dato che un amministratore viene nominato per fare delle scelte e votare una delibera significa condividerla, non il contrario.

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L’incontro tra Matteo Salvini e Fabrizio Ciarapica a Roma dello scorso dicembre

C’è insomma l’impressione che Fdi voglia dare l’ultimatum a Ciarapica nel caso persista la posizione sulle elezioni regionali. Crisi a Civitanova? I numeri in teoria potrebbero anche esserci, ma bisognerà trovare anche una motivazione formale. Oggi sembrerebbe un siluro per una questione legata alle candidature, un’impressione. Quanto a Silenzi, resta sulle rive del Chienti, a due passi dal Covid Hospital. Quel Covid Hospital da alcuni adombrato come possibile, teorica base di partenza di una ondata batterica che potrebbe far danni immensi nella zona. Roba che a confronto la storia dell’inquinamento – quello realmente accaduto – del basso bacino del Chienti farebbe ridere. Il confine tra reale e virtuale di questi tempi è labile, uno vota una delibera e un mese dopo dice di essere contrario, Bertolaso è una risorsa ma anche no. Ciarapica o Acquaroli? La cosa più imbarazzante è che le scelte le faranno a Roma, come accade oramai da una trentina di anni. Qui mandano i commissari, lombardi, umbri o laziali in base ai partiti e alle correnti vincenti del momento. Marche, bellezza finita. Almeno per la politica.

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