Case di riposo, Maccioni attacca:
«C’è chi non ha gestito bene l’emergenza»

MACERATA - Nella consueta diretta del venerdì il candidato sindaco del centrosinistra Narciso Ricotta ha ospitato il direttore dell'Area Vasta 3 per fare un punto sul sistema sanitario provinciale e sul Covid
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Narciso Ricotta e Alessandro Maccioni durante la diretta Facebook

 

di Luca Patrassi

Sul fronte del nuovo ospedale alla Pieve a dare l’aggiornamento è il candidato sindaco del centro sinistra ed assessore ai lavori pubblici Narciso Ricotta: «a brevissimo termine il Consiglio comunale approverà definitivamente la variante al Piano regolatore, poi sarà la Regione a dichiarare la pubblica utilità della struttura e dunque a decretare la partenza formale delle opere». La notizia è emersa nella consueta “diretta facebook del venerdì” che ha visto protagonista il direttore dell’Area Vasta 3 dell’Asur Alessandro Maccioni.

Maccioni, sollecitato dalle domande dell’assessore Ricotta, ha fatto il punto sul sistema sanitario pubblico provinciale con un focus sul capoluogo e sull’emergenza Covid 19 senza far mancare l’affondo sulle vicende tragiche legate alle case di riposo ed alle varie residenze sanitarie. «Capacità di gestione e professionalità fanno la differenza. Sono tutti uguali? No, non è vero. Se in alcune situazioni ci sono state colpe non sta a noi andarle a verificare, ci sono indagini in corso. Non è però un caso se a Sarnano, dove il sindaco mi ha chiamato immediatamente dopo aver saputo di un medico di base positivo che aveva fatto visite ai pazienti della rsa e dove siamo andati subito a fare i tamponi ai degenti risultati tutti negativi, e a Macerata, con l’Ircer che gestisce sei case di riposo, non c’è stato un solo contagio tra i pazienti. Avere un territorio forte, rende forte anche l’ospedale». L’esperienza fatta con la pandemia ha portato la Regione ad una serie di decisioni per affrontare prima l’emergenza ed ora la ripresa delle attività ospedaliere. Spiega il direttore Maccioni: «Di base avremo come riferimento l’esperienza fatta. Poi avremo al nostro fianco anche il nuovo Covid Hospital che ora ospita pochissimi pazienti e che spero a breve non ospiti nessuno, ma che rappresenta un investimento per il futuro. Più o meno è come quando fai un’assicurazione sulla vita oppure da amministratore acquisti un’ambulanza: non firmi una polizza per morire il giorno dopo o compri un mezzo di soccorso sperando di usarlo. Quanto alla ripresa dell’attività negli ospedali ci saranno delle regole da rispettare, dai percorsi ben distinti al distanziamento anche dei posti letto nei reparti – i problemi maggiori sono annunciati nella vecchia struttura di Macerata – passando per il controllo degli utenti ai due ingressi principali mentre tutte le altre porte e porticine resteranno chiuse».

ricotta-maccioni-2-325x176Il manager Asur ha anche toccato il punto legato alle donazioni: «Mi hanno sorpreso per qualità del gesto e per quantità: significa che tante persone credono nella bontà del lavoro che stiamo facendo. In pochi mesi abbiamo ricevuto donazioni per 1.7 milioni di euro che ci consentono di anticipare a quest’anno gli investimenti pubblici che avevamo programmato per il 2021. Il primo progetto affidato all’Ufficio tecnico è quello della sistemazione dei due piani rimasti allo stato grezzo dell’ospedale di Civitanova, poi il cambio di tutti i letti di degenza dei vari ospedali di Area Vasta». Quanto al nuovo ospedale alla Pieve, il direttore Maccioni ha ricordato che sarà «una struttura antisismica, capace di 550 posti letto, con strutture e con percorsi studiati per le varie esigenze del personale sanitario, dei pazienti e di chi fa assistenza. Studiate anche per affrontare eventuali emergenze. Chi dice che il Covid Hospital si poteva fare in una struttura ospedaliera, ricordo che in occasione dello scorso terremoto ci siamo trovati ad evacuare i ricoverati a Tolentino, pazienti di lungodegenza. Se fossero stati 84 pazienti infetti da evacuare, dove li avremmo portati in due ore?». Infine il plauso, del candidato sindaco Narciso Ricotta e del manager Asur Alessandro Maccioni, a quanti hanno capito e condiviso l’impegno messo in atto da tutti – iniziando dal personale sanitario – per affrontare l’emergenza Covid 19.

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