«Erano anche per il Senato
le mascherine requisite a Civitanova
Avevo già pagato 35mila euro»

LO SFOGO di Claudio Trasatti, titolare della ditta Al.si di Fermo, a cui la Protezione civile ha preso 315mila dispositivi arrivati dalla Cina: «Sembra uno Stato di polizia»

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mascherine

Foto d’archivio

 

di Federica Nardi

«Ho speso quasi 35mila euro per la spedizione delle mascherine requisite. Ora me le dovrebbero pagare, non so quando né a che prezzo. Sembra uno Stato di polizia». A parlare è Claudio Trasatti, titolare della ditta Al.si di Fermo a cui oggi è stato requisito l’ordine di 315mila mascherine. L’ordine è arrivato via aereo ma il materiale è stato requisito dall’Agenzia delle dogane a Civitanova, secondo quanto prevede il decreto Cura Italia. La vicenda è stata additata anche da Matteo Salvini, leader della Lega, che ha puntato il dito contro la gestione del commissario Domenico Arcuri. Era oltre «un mese che avevo fatto l’ordine dalla Cina per oltre trenta farmacie (nessuna nelle Marche, ndr) e anche per il Senato – racconta l’imprenditore fermano che da circa 15 anni si occupa di import e export con la Cina – Avevo già pagato tutto e 15 farmacie avevano versato un acconto del 75% dell’ordine. Ci tengo a sottolineare che nonostante il governo non avesse ancora fissato il prezzo di 50 centesimi, le avevo vendute alle farmacie a 55 centesimi. Considerando che con la spedizione costano 52 centesimi più Iva, il mio guadagno sarebbe stato bassissimo».

Trasatti potrebbe opporsi, «ho quattro mesi di tempo – spiega – ma non so fino a che punto abbia senso farlo». Ad avvisarlo del fatto che l’ordine non sarebbe arrivato come previsto è stato «lo spedizioniere. Sono ora in attesa di sapere qualcosa per comunicarlo alle farmacie». Il problema mascherine resta attualissimo. «È sempre più difficile trovarle, anche perché il governo cinese sta via via restringendo i rapporti con l’Italia. E oggi non le compri da nessun’altra parte. Anche perché con la convenzione del Governo che fissa il costo di 50 centesimi non so quante aziende italiane riusciranno a produrle. E comunque la materia prima arriva dalla Cina. Come la metti, arrivi sempre lì».

Salvini vs Arcuri, il caso è Civitanova: «Requisite 315mila mascherine ordinate dalle farmacie»



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