La prima versione del post pubblicato sulla pagina Facebook del comune di Matelica
La Liberazione festa della fine della Prima guerra mondiale? Un errore da matita blu che in una scuola varrebbe una bocciatura in Storia quello commesso dal comune di Matelica nella sua pagina Facebook.
Nell’annunciare le celebrazioni del 25 aprile l’Ente ha infatti pubblicato un post, a firma dell’amministrazione, con uno scivolone madornale: “La Festa della Liberazione vide i nostri soldati segnare la fine vittoriosa della prima guerra mondiale nel 1918, sancendo così il compimento dell’unità territoriale italiana iniziato nelle guerre di indipendenza del secolo precedente”. Il paragrafo in questione ha lasciato di stucco diversi utenti, soprattutto in questi giorni dove le polemiche e i tentativi di “cancellare” o sovrapporre alla Liberazione altre commemorazioni tengono alta la guardia per la tutela di una festa che ricorda l’importanza storica della Resistenza. Vedi il caso di Potenza Picena che ha deciso di festeggiare tutte le vittime della guerra e anche quelle del Covid o le critiche sollevate alla festa dal senatore leghista Giuliano Pazzaglini.
Il post del comune di Matelica in ogni caso è stato modificato, ma vuoi per la cronologia delle modifiche ancora visibile, vuoi per gli screenshot dei più solerti, lo scivolone ha creato un tam tam, tra critiche e battute ironiche. Il comune di Matelica comunque ha aggiustato il tiro e, considerando che il resto del post era corretto (citato ad esempio l’eccidio di Braccano, frazione di Matelica), tutto fa pensare a un copia e incolla riuscito male o a un lapsus costato una vera e propria figuraccia.
(Fe. Nar.)
Liberazione, la condanna del Pd: «La pandemia non sia un pretesto per cancellare la storia»
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Massimo Baldini, sindaco di Matelica, chiarisce cosa è successo: «La premessa, che è stata tolta, voleva significare che la liberazione dell’Italia dallo straniero era iniziata con le guerre d’indipendenza prima, infatti l”unità d’Italia si è conquistata con la fine della prima guerra mondiale 1918 che ha causato tantissimi morti. L’ oppressione dal nazifascismo si è protratta in Italia per circa 20 anni ed è costata anch’essa tante vite umane, soprattutto alla fine della seconda guerra mondiale. Questo era il pensiero che avevo inserito nel testo da pubblicare, purtroppo al momento dell’invio ho commesso una distrazione scegliendo la bozza con l’articolo tagliato. Pervengano a tutti voi le mie personalissime scuse per l’errore rinnovando e condividendo con voi i valori della resistenza».
https://www.youtube.com/watch?v=oqFK-2X0xsc