Nadia Storti è il nuovo direttore dell’Asur regionale, dopo aver ricoperto l’incarico di direttore sanitario. La nomina è stata ratificata questa mattina dalla giunta di Palazzo Raffaello. Confermati inoltre i direttori generali delle aziende ospedaliere marchigiane, tutti attualmente iscritti all’elenco nazionale degli idonei alla nomina di direttore generale degli enti del Servizio sanitario nazionale. La scelta è caduta su Nadia Storti «perché – ha spiegato la Regione – presenta un’ottima conoscenza del territorio e della gestione territoriale dei servizi sanitari, ha dimostrato capacità manageriale nel gestire transizioni organizzative nei diversi livelli assistenziali con buone capacità di leadership, garantisce inoltre conoscenza dell’azienda derivante dalla sua pluriennale esperienza di direttore sanitario dell’Asur». Storti, di Loreto e già direttore sanitario dell’Asur Marche, prende dunque il posto di Alessandro Marini, indagato nell’ambito di un’inchiesta su presunti appalti pilotati nell’Asur (leggi l’articolo). L’altro nome che girava per il posto di direttore generale era quello di Alessandro Maccioni, attualmente a capo dell’Area Vasta 3.
Da sinistra, Gianni Genga, Luca Ceriscioli, Alessandro Maccioni e Nadia Storti in una recente conferenza
Per quanto riguarda le altre nomine, all’Aou Ospedali Riuniti di Ancona designato Michele Caporossi, che ha dimostrato «ampia esperienza – spiega ancora la Regione – nella gestione dell’azienda ospedaliera universitaria, buone capacità di leadership e garantisce continuità all’azione già avviata nel perseguimento degli obiettivi programmati dalla Giunta regionale».
Per Marche Nord Maria Capalbo, ha dimostrato «buone competenze nella gestione dell’azienda ospedaliera – spiega ancora la Regione con particolare attitudine alla soluzione di problemi organizzativi complessi e garantisce continuità all’azione già avviata nel perseguimento degli obiettivi programmati dalla giunta regionale».
Infine all’Inrca va Gianni Genga, che per la giunta di Ceriscioli ha dimostrato «esperienza consolidata nell’ambito dei servizi territoriali ed ospedalieri maturata negli anni e una specifica competenza nella gestione di strutture di ricerca e cura e garantisce continuità all’azione già avviata nel perseguimento degli obiettivi programmati dalla giunta regionale». Gli incarichi hanno durata triennale e sono prorogabili fino ad una durata complessiva di cinque anni. Per la nomina del direttore generale dell’Inrca Genga è stato acquisito l’assenso del ministro della Salute. La nomina del direttore generale degli Ospedali Riuniti di Ancona Caporossi è avvenuta invece d’intesa con il rettore dell’università Politecnica delle Marche.
(redazione Cm)
Appalti pilotati, bufera nell’Asur: indagato il direttore generale Marini
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Complimenti Nadia!
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Speriamo che il nuovo direttore possa lavorare bene. I nodi della sanità nelle Marche sono molti, ed è periodo di riorganizzazione della rete. In questa ottica intanto vien da chiedersi, come mai alcuni territori hanno le Aziende Ospedaliere (Pesaro, Ancona), altre no…
Come cittadini ci si aspetta (e si vigilerà su) trasparenza: vedere i dati per singoli centri, e riconoscere una distribuzione delle risorse (strumenti e potenziamenti) che sia meritocratica e rispettosa dell’uguaglianza per i territori, più che politica.
Come cittadini ci si aspetta (e si vigilerà su) qualità: riconoscere qualità nelle nomine dei vertici (dipartimenti e singoli reparti).
Sicuro che girava il nome di Maccione?Dove ‘orbitava? Attorno al capo? Ma adesso Maccione che i suoi cinque anni li ha fatti, rischia di sparire, essere retrocesso, cambiare mestiere o seguire le orme del Governatore? Finirà anche lui a fare il portantino o magari il bidello? Mi sa che non c’è da piagne troppo per i due. hanno dimostrato di essere molto in gamba.Sembra che ” La sanità secondo Ceriscioli” sia stata presa per poterla paragonare a quella americana per vedere se possono peggiorarla, naturalmente per i poco dotati, no, non in quel senso ma economicamente.
Concordo con quel che scrive Alessandro, ho sempre pensato e detto (da circa 20 anni) che la rete ospedaliera marchigiana dev’essere omogenea. Un’unica azienda(Torrette di Ancona) e le altre amministrate a livello Asur (Pesaro, Macerata, Fermo ed Ascoli) oppure creare un’azienda ospedaliera oltre Torrette per ogni provincia.
Nipote o più in generale parente del sindacalista Bruno Storti, deceduto nel 1994? https://it.wikipedia.org/wiki/Bruno_Storti
Norscini è quello che si sono avviati a fare.. .solo saranno anni luce lontan per essere come Torrette.