Primo appuntamento allo Sferisterio con il nuovo format nato quest’anno e denominato “Palco reverse”, per spettacoli che necessitano una platea più raccolta (199 posti) e una maggiore vicinanza fra artisti e pubblico, insieme sul palcoscenico e con i palchi a fare da scenografia. Protagonisti dello spettacolo di domani, giovedì 25 luglio, alle 21, l’attore e regista Sergio Rubini con il chitarrista Giampaolo Bandini interpreti di Macbeth Solo, monologo tratto da Shakespeare, con le musiche originali di Nicola Jappelli (chitarrista e compositore milanese) elaborate a partire da John Dowland (sommo esponente del repertorio elisabettiano). Rubini ha costruito un testo sui passi per lui più significativi del testo shakespeariano in cui sono riuniti tutti i personaggi che diventano proiezioni del protagonista, sue voci interiori, suoi doppi, interpretazioni dei loro stati d’animo. L’ardente brama di potere, i laceranti sensi di colpa, la disperata follia di Macbeth rivivono quindi attraverso la voce di Sergio Rubini. Una spirale di sangue, ambizione, inganni, trame che da oltre quattrocento anni affascina il pubblico, mettendo a nudo la caduta di tutte le virtù sotto il peso dell’ambizione e della corruttibilità che rendono l’uomo schiavo dell’ossessione per il potere. A rendere più vivido il dramma del crudele generale e della spietata Lady Macbeth, precipitati nell’abisso della follia dalla loro stessa ambizione, le musiche eseguite alla chitarra da Giampaolo Bandini. Un modo originale per rileggere la tragedia shakespeariana che ispirò anche Giuseppe Verdi per l’opera omonima in scena durante questa edizione #rossodesiderio del Macerata Opera Festival, nell’apprezzata regia di Emma Dante. Prossima data di “Palco reverse” l’8 agosto per il concerto dell’Orchestra di piazza Vittorio “All’opera”, compagine multiculturale nata nel 2002 nel rione Esquilino a Roma che suona l’opera “a modo suo” e, per Macerata, impagina un programma con brani tratti da Il flauto magico e Don Giovanni di Mozart, Carmen di Bizet, ma anche nuovi arrangiamenti da Giuseppe Verdi e Kurt Weill.
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