di Laura Boccanera (foto Federico De Marco)
«Tante lamentele dai clienti, c’è pure chi ha chiesto il rimborso per il pagamento dell’ombrellone». Disappunto sul lungomare nord di Civitanova da parte dei bagnanti e rassegnazione da parte dei concessionari di spiaggia interessati dal divieto di balneazione che riguarda il tratto a nord e sud del fosso Maranello, dallo chalet Golden Beach allo chalet G7.
Ma oggi pomeriggio, nonostante il divieto, in tanti hanno continuato a fare il bagno. Informati poco e male attorno a mezzogiorno gli chalet. «Sono venuti qua, hanno messo dei cartelli ci hanno detto, ma qua davanti non c’è nulla. Noi non sappiamo nulla, c’è chi dice che è solo limitato al fosso, ma che discorsi sono, i batteri forse non si spostano? – chiede Mario Montecchiari dello chalet La Sirenetta – noi cerchiamo di smorzare gli allarmismi, ma i clienti arrivano, ci chiedono, noi non sappiamo nulla. C’è questa ordinanza, ci sono le analisi dell’Arpam quindi non si poteva fare nulla. Però credo che ci sia molta disinformazione. Ieri ci hanno detto che non c’era pericolo e che si poteva fare il bagno, oggi invece ci si dice il contrario. E poi qui da noi l’ordinanza non è mai arrivata».
Cercano di tenere a freno allarmismi e panico dei bagnanti anche da San Marco. «Ovviamente facciamo presente la cosa, in molti ci chiedono. Cerchiamo di informare chi ha bambini, però io dico è normale che a giugno prendiamo la bandiera blu e a luglio iniziano i problemi? – si lamentano Angela Gaetani e Roberto Mataloni di San Marco – e poi succede sempre in prossimità del fine settimana quando arriva anche il turismo pendolare dall’entroterra. Dare questi messaggi per noi è un danno a livello di immagine, servono maggiori controlli». Sul litorale, specie in prossimità del fosso Maranello, fra gli chalet Batik e Galileo sono comparsi i cartelli col divieto di balneazione e i bagnini hanno fatto issare la bandiera rossa. In tanti però se ne infischiano del divieto e fanno il bagno lo stesso. La zona interdetta è quella compresa fra G7 a sud e Golden Beach a nord, una zonizzazione prevista dall’Arpam e in molti contestano questa delimitazione. «Non è che esiste un muro e oltre i batteri non vanno, questo limite danneggia soprattutto noi – dice un’altra addetta dello chalet Hosvi – il cartello lo abbiamo messo, ma non è che se uno va 100 metri più a sud è sicuro se è vero che c’è questo sversamento. In molti anche qui da noi hanno chiesto il rimborso della giornata, ma è assurdo, noi siamo vittime in questa storia, che responsabilità abbiamo. E’ come se si va d’inverno in settimana bianca e c’è bufera, mica ti rimborsano la vacanza».
Domani mattina l’Arpam effettuerà nuovi prelievi lungo la zona interessata e non è escluso che vengano campionate anche le acque del fosso per capire da che punto parte la contaminazione. Rispetto a tutti gli episodi che periodicamente avvengono, spesso in concomitanza di eventi metereologici infausti, piogge e mareggiate, stavolta lo sforamento di escherichia coli ed enterococchi, in numero considerevole rispetto ai limiti di legge, sembra provocato da uno sversamento illegale. Sono partite anche le indagini per risalire ai responsabili dell’inquinamento. «Un incidente insopportabile – il commento di Marco Scarpetta vicepresidente Abat – che impatta sulla qualità della stagione. E’ un dispiacere enorme e un atto ignobile, mi auguro che si arrivi presto ai responsabili e che vengano sanzionati».
Tuffi vietati a Civitanova, sversamenti organici nel Maranello
Controlli a monte e super controlli a ditte e industrie..e soprattutto appostamenti notturni lungo il fiume Chienti!?!
Invece di campionare forse è Ora di prendere provvedimenti seri xché non accadada MAI PIÙ
Controlli a tappeto nelle zone piú esposte a questo tipo di azioni criminali e multe esemplari...bisognerebbe prevenire il problema invece di piangere dopo. Questi sono i veri controlli da fare...prima di tutto la salute! Abbiamo il mare ed una spiaggia invidiabili, ridotti ad una discarica abusiva. Fanno bene i proprietari degli chalet ad arrabbiarsi...anche se in realtá perdiamo tutti.
siamo solo ai primi di luglio per fine agosto forse si riuscirà a fare un bagno? Ma i clienti stagionali chi li tutela? Un conto sono i temporali o stagioni balorde ma questo ė ben altro
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bandiera marrone altro che Blu, ogni anno la stessa canzone.
Ogni anno il solito problema!!
Ogni anno non vengono controllati I depuratori a monte !!
Qualcuno sa dove andare a controllare ma non può ! ‘
Bene c’è una bellissima montagna con aria pulita, acque cristalline che ci aspetta. Poi domenica c’è una bella passeggiata a Visso: andiamo a formare le code su!!!
La cosa deprimente è che le autorità preposte, in primis l’amministrazione comunale con i suoi assessorati al turismo, alla salute, etc anziché controllare già dalla primavera i numerosi ruscelli che sfociano sui vari tratti di spiaggia Civitanovese (sanzionando severamente eventuali irregolarità), per muoversi aspettano che siano i turisti a sporgere denuncia dopo aver subito i danni (di salute ed economici)!!! Stante questa prassi sono veramente ridicole le cerimonie per la bandiera blu.
Una volta esistevano un funzionario e un vigile adibiti ai controlli. Che aspettano a incrociare i dati e a controllare tutti quelli che abitano in prossimità dei fossi? La salute è in mano al sindaco cioè unico responsabile della salute pubblica|
civitasvolta@gmail.com
Per il signor Cerolini. La salute da preservare non è solo quella dei turisti, ma anche, e direi soprattutto, quella dei residenti. Inoltre nell’attuale stato delle cose la bandiera blu è uno specchietto per le allodole, meglio sarebbe abolirla.
D’estate si accorgono di queste cose perchè ci sono i bagnanti che segnalano e si lamentano, ma nel resto dell’anno che succede?
scusate mia ingnoranza ma non e’ possibile deviare su fogne nel periodo estivo? (fosso= Ampio e capace solco naturale o artificiale per lo scolo delle acque )cioe’ fogna a cielo aperto
La cosa che mi fa più ridere( si fa x dire)
e’ che a ridosso del fosso che sversa in mare, c’è la spiaggia con frequentazione più ” fighetta ” della zona nord… bracciali ,collane, labbra e tette rifatte a contatto con la mer…. fantastico..
Tassativo, formare un task force per controllare tutti i fossi che sfociano in mare. Tutti sanno che c’è chi ha il pozzo nero vicino al fosso e per non pulirlo come si deve, riduce l’organico in liquido con dei bastoni e il tutto poi va a finire in mare. Ma è così difficile controllarli, sanzionarli e fare si che si allaccino alla rete di fognatura ?
Ai turisti non li freghiamo più, hanno imparato il vizio della “bestia”.
Come sta andando la stagione? Più villeggianti? Meno?
Seguendo il fosso, orientativamente si può capire chi controllare e dove controllare, poi se arrivano con le autobotti per sversare il liquame, allora è un’altra questione.
lo mare coi sassi commanna