di Alessandra Pierini
Irene Ferramondo, «sempre e comunque maceratese» dice lei, nonostante viva da tanti anni fuori, è la mamma non biologica di un bambino di quasi tre anni e di una bimba nata lo scorso 24 luglio. Entrambi sono stati dati alla luce da Sara Dallabora, la sua compagna alla quale è legata da un’unione civile, e sono frutto di una fecondazione assistita con donatore anonimo in Spagna.
Da qualche giorno la loro storia è diventata un caso. Tutto è iniziato quando, ancora prima della nascita della seconda bambina, sono andate in Comune per manifestare al sindaco Patrizia Barbieri la volontà di registrare la piccola come figlia di entrambe le madri. «Abbiamo parlato con l’assessore ai Servizi sociali Putzu e con l’ufficiale di stato civile ma dopo la nascita della bambina è arrivato il diniego». A Milano e a Torino nel frattempo a diverse coppie gay è stato consentito di inserire due madri nell’atto di nascita, nonostante lo Stato italiano in questo momento non abbia una regolamentazione. «Se fosse illegale – osserva Irene – non sarebbe stato possibile farlo in nessun comune. Il 1 agosto comunque Sara è andata a chiedere il riconoscimento della bambina ma, visto il diniego, ha chiesto che almeno si evitasse la dicitura “padre sconosciuto” e si precisasse invece che la bambina è nata da fecondazione assistita. Purtroppo non c’è stato nulla da fare ed è stata costretta a dichiarare il falso». Dopodichè Irene e Sara si sono autodenunciate ai carabinieri e alla procura per aver dichiarato il falso. «Ora aspettiamo che la procura si pronunci – spiega Irene – ma al momento non c’è niente che tuteli la bambina. Oltre al fatto che i miei genitori per lo Stato non sono i suoi nonni e così tutti gli altri miei parenti». Irene Ferramondo e Sara Dallabora non sono nuove a battaglie per i diritti e anche questa volta la loro storia solleva la necessità di una regolamentazione più puntuale: «Qui non si tratta solo di coppie gay, anche una mamma che decide di avere un bambino attraverso la fecondazione assistita è costretta a dichiarare che il padre è sconosciuto. E’ vero che poi ognuno di noi racconterà la verità ai suoi figli ma non lo Stato». Irene conclude con un pensiero alla sua città: «Mi piace pensare che l’amministrazione di Macerata sarebbe stata più comprensiva».
La scelta coraggiosa di Irene e Sarah A Natale nasce il loro bimbo
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Ma che volete, di che vi lamentate e contro chi? e’ giusto così. Vostra figlia è nata in Spagna, a pagamento sanitario, in quanto qui in Italia le nostre leggi non prevedono che una coppia gay possa avere un figlio.PUNTO: andatevene all’estero se volete i diritti che rivendicate…oh bella questa, che per una coppia, due , tre, o cinquanta e più, si sovverta l’intero sistema su cui regge la famiglia naturale.
La fecondazione assistita in una coppia lesbo quale è questa, che ha fatto tutto in Spagna contrariamente alle nostre leggi nazionali, , non esiste che debbano rivendicare alcunché diritto qui, in Italia.C’ha da fare solo chi dà loro enfasi e spazio sui giornali.
Ma non vi potevate informare prima? E poi che significa fecondazione assistita? Una di loro ha fatto il figlio con un maschio, o no?
Non poteva mancare il tuo commento perbenista del c….o fai solo pena
Tamara non arrabbià sempre,stà calma
Spero almeno che quando dice di andare all’estero,non vi consigli la Polonia come meta “finale”.Sara’ dura per voi ragazze ma continuate a lottare questa cappa “nera” non durera’ per sempre.
Non te la prendere, cara Tamara, la Natura va ormai contromano, e coloro che sostengono il nuovo corso contro natura, come PD e la cosiddetta Sinistra, laicisti compresi, si autodistruggono elettoralmente…
Le leggi le fanno I governi,
I bambini li fanno un uomo e una donna..
QUINDI ,le due ragazze HANNO un bambino e una bambina, con una mamma,NON sono entrambe genitori dei bambini.
Questi sono I fatti e non sono opinioni.
Il resto sono storture del genere umano.
Se dopo la legge glielo permette, facciano pure
Come non poteva mancare neanche il tuo commento, nonno Ferramondo. Nonno, di chi neanche tu sai sia il padre biologico di tua nipote, datosi che, per natura, due donne non possono mettere al mondo un figlio. Diverso è un figlio avuto in una coppia maschio-maschio, o uomo-uomo, come preferite, poiché pur sovvertendo le leggi naturali di procreazione, un uomo può sempre metterci il suo seme seppur nell’utero di una donna che si presti a portare avanti una gravidanza conto terzi, di cui la paternità è sempre certa: ma di che stiamo parlando poi? Possono sì amarsi tutti, per me, ma nel proprio letto e senza null’altro a pretendere , come avrebbe detto Peppino De Filippi nella famosa lettera scritta con Totò. E bada bene, Ferramondo, non sono affatto una perbenista del ca. come mi hai chiamato tu, niente in contrario fin lì, finché cioè chiunque siano si amino, ma rivendicare ” una paternità” fra due donne che hanno avuto un figlio (figlia) in altro Paese dall’Italia e illegalmente per noi in quanto qui non è permesso , fa molto , ma molto pena sentire ogni scusa possibile rispetto al fatto che si ritrovino qui ora ad essere, giustamente, ovvero secondo diritto, delle fuorilegge.
Per Paulucci,quando dice che le ragazze non sono entrambe genitori e hanno solo una mamma intende dire che allora in una coppia “normale”se c’è un marito sterile e la moglie ricorre alla fecondazione da donatore sconosciuto…allora neanche in quel caso il marito è genitore?
I figli hanno bisogno di amore,solo di questo; ci sono tante coppie cosi dette normali che litigano dalla mattina alla sera,che si insultano e si picchiano…pensate che in quel caso i figli siano felici? Può sembrare una frase fatta ma non lo è…DOVE C’È AMORE C’È FAMIGLIA E L’AMORE È AMORE..che sia tra un uomo e una donna , tra due donne o due uomini…sempre amore è.
Mia nonna diceva sempre:stai attento a sputare x aria,perché poi ricade sopra.
Se foste genitori di un/una ragazzo/a omosessuale la pensereste cosi? O vorreste semplicemente vederlo/a felice?
Quando io non sono d’accordo (o si)con una determinata cosa….(tanto x fare esempi..divorzio,aborto,ecc.)semplicemente non la faccio ma non nego agli altri la possibilità.
Rossana Tesei: ma cosa dice? sa quel che dice? lei parla come se, in una coppia extranorma tutto possa andare sempre bene rispetto al bene dei figli : ma chi, chi le dà questa sicurezza, chi, scusi tanto hé!E poi, ma non arrampichiamoci sugli specchi: un conto è una coppia uomo-donna che non può aver figli, altro conto una coppia che di suo, perché dello stesso sesso, non può aver figli.
Sig.ra Tesei
io ho detto semplicemente le cose come stanno… se dopo vogliamo ricamare ,ricamiamo pure,trovando qualunque cosa e qualunque scusa e aggrappandoci anche ai fili dell’erba.
So bene che certe famiglie cosiddette normali non trattano bene I propri figli,come NON so se queste ragazze ,oltre a un riconoscimento legale, saranno delle buone ” mamme ” come non credo lo sappiate tutti voi che vi strappate le vesti,in nome della modernita’… perche’ ormai sei moderno solo se combatti delle battaglie per cose contro natura…
ci fa schifo AFFITTARE un monolocale per farci le vacanze ma e’ moderno AFFITTARE l’utero di una sconosciuta e poi portargli via un figlio partorito da lei,solo per un accordo commerciale…
stiamo veramente impazzendo…
stiamo confondendo il cosiddetto AMORE con l’egoismo di fare SEMPRE come ci pare. E’ AMORE anche saper accettare che un marito o una moglie sia sterile,magari poi adottando un bambino… il fatto e’, che lo Stato non puo’ legiferare per I capricci di ognuno di noi… io il lunedi mattina,signora mia,spesso ho fretta e vorrei andare a 200 all’ora,ma lo Stato NON può’ abbattere il vecchietto col cappello che fa il suo giretto in Panda e togliermi tutti I semafori rossi… sarei piu’ felice,ma non si puo’…
Se manca la legge secondo me il Comune fa bene a non riconoscerle come genitori.
Io non metto in dubbio l’amore tra persone dello stesso sesso, né l’amore per i figli avuti con metodi non naturali. Penso a quei bambini e bambine quando chiederanno alle loro due mamme e ai loro due papà: “Chi è mio padre?”, “Chi è mia madre?”.
Forse anch’essi saranno convinti LGBT e quindi non chiederanno. Ma sarà probabile, come molti orfani abbandonati negli orfanatrofi che vanno in giro a cercare il padre, o la madre per chiedere loro “perché mi hai abbandonato?”
…..è finita la pacchia!!!
Con la storia dell’amore non possiamo giustificare certe cose…anche un pedofilo ama il poveretto di cui sta abusando e sfido qualcuno a dire che va bene perchè c’è amore!!!!
Il detto madre nota padre ignoto varrà sempre,solo che qualcuno vorrebbe trasformarlo in doppia madre nota e padre ignoto.
Io non mi strappo nessuna veste in nome della modernità,sono ad esempio contraria moralmente all’utero in affitto ,perché da mamma non potrei mai portare un bimbo dentro di me x nove mesi e poi darlo via….ma qui stiamo parlando di una cosa diversa,qui c’è una donna che ha partorito suo figlio e vorrebbe che anche la sua compagna ne fosse il genitore.
Quel che penso è che x essere genitori,basta amare un figlio(come nel caso dell’adozione,lo ami anche se non lo hai partorito).
Genitore è chi ti cresce,chi sta sveglio di notte quando stai male,chi ascolta i tuoi problemi e parla con te,chi ti accompagna nella vita.
Io credo molto nella famiglia , sono felicemente sposata da quasi 40anni e ho tre figli….ma lascio agli altri la libertà di amare chi vuole.
..amore, certo, bellissimo; l’amore, però, non è tutto uguale, e l’amore per i bambini, il più ‘sacro’ di tutti, dovrebbe venire prima dell’amore per se stessi. gv
E per chi non lo sapesse nella teoria del gender che si tenta di propinare nelle scuole dove sono previsti qualsiasi tipi di amori ed orientamenti sessuali viene accettato il rapporto sessuale tra un adulto ed un bambino…lo sapevate questo?parlo soprattutto ai ferventi sostenitori!!!
Per Roberto Speranza. Dubito che la teoria del gender approvi e addirittura favorisca la pedofilia, forse vengono fraintesi, però siamo abituati a tutto e di più (si pensi alla Chiesa) e allora è bene che lei citi esattamente la fonte.
Quello di cui state parlando va fuori da ogni logica(un adulto e un bambino è orrore puro)e non c’entra nulla con il problema delle due ragazze.
Per Tesei. La pedofilia è un orrore, è vero, però una famiglia di due donne/due uomini con un bambino/una bambina potrà essere un problema (anche grave) per lui quando si accorgerà che i suoi amichetti hanno un padre e una madre.
Sig Iacobini lei potrà anche dubitare…si vada a leggere il testo che potrà trovare tranquillamente su internet e poi vedrà i suoi dubbi svanire…purtroppo certe cose come la teoria del gender vengono mascherate da libertà e progresso ma nascondono scopi di tutt’altra natura!!
Di che stiamo parlando?
Dovevano informarsi sulle leggi? Certo! Qualcuno dovrebbe far rispettare le leggi e vigilare su certi comportamenti dei genitori? Sicuro… però oramai la bimba c’è… fare i moralisti non serve più a nulla… e parlo da scettico sulla paternità/maternità delle coppie gay. Scettico, appunto… chi conosce quale sia la cosa giusta da fare? Di sicuro non lo è penalizzare una neonata: forse potremmo (ai sensi di legge) censurare il comportamento delle madri, ma a che pro? Lasciamo figli in molte famiglie “convenzionali” che non se li meritano e vorremmo impedirgli di crescere in quelle dove si presume ci sia amore? Smettiamo di fare gli ipocriti… io sto con le mamme!
Per Rossi. Non stiamo nella giungla, ci sono le leggi e le leggi vanno rispettate.
Anche per nonna Peppina quindi.
La logica mi viene meno, purtroppo: che significa ‘mamma non biologica’? Balia?
NO, Poloni. Sono due mondi diversi,imparagonabili. Lo so che ti fa comodo mettere tutto all’ammasso per confondere altri con la confusione che hai in testa tu. Cerca però,se puoi, di fare una differenziata nel tuo cervello ed esprimerti in modo centellinato, poiché i casi che tu accomuni hanno regole e regolamentazioni che nulla hanno a che vedere l’una con l’altra ma che devono , necessariamente, essere distinte e separate. Solo la sinistra di cui sei degno rappresentante si è inventata , è stata capace, di sostenere e difendere ” la paternità” di una donna, che per definizione spetta al “pater” . E chi sarebbe qui il padre naturale? neanche loro lo sanno. Per cui non si capisce perché siano andate ad autodenunciarsi per aver dichiarato il falso. Falso? Ma più vero di così si muore! i loro figli sono figli di N.N. Quindi non ti arrogare alcun diritto di paragonare la sventura di nonna Peppina causata da un terremoto devastante fino a dentro l’anima, con quella di una coppia cui abbiamo capito tutti piace esibirsi sui giornali per qualsiasi cosa la riguardi, ma che per i più riguarda solo loro.
Tamara Moroni ma che dice? Sa cosa dice?eh? I problemi saranno anche diversi come dice lei,ma la legge è legge…e allora va rispettata sempre,in ogni contesto e se a Milano e Torino hanno permesso il riconoscimento ,evidentemente una legge che lo proibisce non c’è…non crede?
E se permette vorrei dirle che mentre ognuno di noi qui esprime il proprio pensiero(giusto o sbagliato che sia) con gentilezza …lei sembra sempre un po arrogante ,come se volesse imporre il suo pensiero come quello giusto; mi chiede chi mi da questa sicurezza…e a lei chi la da del contrario?
Stiamo esprimendo i nostri pareri e farlo con pacatezza…aiuterebbe il confronto.
Per Iacobini (e gli altri concordi con lui) io non sono un avvocato e non conosco bene la legge ma se alcuni sindaci la interpretano in un modo e altri in un altro forse non è scolpita sul granito come dice lei! Anzi, proprio non capisco come faccia lei a dire quale sia il modo corretto di rispettarla, questa legge, quando neppure i pubblici ufficiali preposti lo sanno.
Mi sembra, piuttosto, che dimostriamo di essere peggio che nella gungla proprio perché non siamo capaci, nel tentare di regolamentare una delle tematiche del nostro tempo, di porre delle regole chiare.
Mi sembra, al contrario, che la legge oltre ad non essere rigorosa esponga il fianco ad azioni che non possono essere impedite. Ripeto, sono io stesso scettico circa la paternità/maternità delle coppie gay (pur rendendomi conto che dare un giudizio su una questione morale di questo tipo sia molto-molto difficile specie per “provinciali” non usi a certe tematiche quali siamo noi maceratesi) ma mi sembra una grande ipocrisia voler negare due genitori ad un neonato che, in un modo o nell’altro, al mondo c’è venuto e che, presumo, che goda di tutto l’amore necessario da parte delle mamme. Certe sottigliezze, se anche fossero regolate da una legge chiara, sono un esempio chiaro dell’arretratezza della nostra società e della cattiveria di chi si rifiuta per mero pregiudizio di accettare comportamenti e stili di vita differenti dai propri.
Per Rossi. Io ho capito che la legge non c’è e quindi giustamente ogni Comune si regola come meglio crede. Inoltre il figlio di cui si parla non è frutto di una gravidanza indesiderata, anzi è il contrario, è stato programmato. Allora era bene informarsi prima, nove mesi prima, di come si andava a finire. Anzi era da contattare, prima di muoversi, uno psicologo o neuropsichiatra infantile per sapere se un bambino senza la famiglia tradizionale corre rischi maggiori degli altri bambini in fase di crescita. La vita non è un gioco, ma una cosa seria. Strano che nessuno (i parenti, gli amici) le abbia consigliate. Oppure magari le hanno consigliate ma loro hanno fatto di testa loro.
Ìacobini un neuropsichiatra serve a te x le puttanate che scrivi,piantala
Ma per favore… abbia pazienza… nessuno si preoccupa di come crescono i figli di prostitute, sbandati e spacciatori… nessuno si preoccupa di come crescono gli orfani… francamente non credo che ci sia da scomodare neuropsichiatri per i figli di coppie gay… semmai il buonsenso! A me sembra solo un gretto accanimento!
Per Rossi. Per i figli si fa questo ed altro, specie se la situazione di partenza è critica, come in questi casi (unioni civili). Guai ad essere superficiali, se poi qualcosa va male uno può sempre dire che ce l’ha messa tutta, non ha rimorsi.
Nessuno si preoccupa di come crescono i figli di prostitute, sbandati e spacciatori, tranne, rispettivamente, le prostitute, gli sbandati e gli spacciatori che li hanno come figli.
Rossana Tesei: chi mi dà tanta sicurezza? Il mio freno etico.Quello che tanti non hanno più per mancanze diverse che non sto qui ad elencare; quello che , non è soggetto né ai tempi né alle mode né alle opinioni, e che evita degenerazioni nel nome di un progressismo figlio del ’68 e di un grave lassismo educativo e morale, tanto delle famiglie che della scuola pubblica. Morale. Questa parola ormai desueta , che però è stata fondamento del vivere civico nel rispetto delle norme sia culturali che naturali fino a qualche decennio fa. Per cui signora ,lei la pensi come vuole, ma se permette continuerò ad esprimere con forza , no con arroganza ma con forza, quanto e come voglio ciò che penso e che la ringrazio mi dà altresì occasione ribadire. Le due sposine sono dovute andare in Spagna per poter avere una procreazione assistita VIETATA QUI IN ITALIA: tutto il resto perciò sulla pretesa paternità tra due donne è solo il seguito di una illegalità in cui non vogliono riconoscersi. Se alcuni comuni lo fanno, guarda caso quali, in un vuoto normativo rispetto al riconoscimento di un figlio nato all’estero da una coppia che di suo non può mettere al mondo figli se non a pagamento o con utero in affitto, – cosa disumana accettata però da tutti quelli pietosi verso le donne, i femminicidi, gli immigrati, con quale coscienza non lo so- la responsabilità-e forse anche la validità- ricade su quei sindaci , ma che la coppia in questione possa vantare dei diritti qui riconosciuti, no, non si può proprio affermare.
Inoltre, signora Tesei, signor Rossi, per poter sostenere determinate tesi contrarie ad ogni natura con l’avanzare esempi di coppie sterili o che non sono in grado di far crescere ed educare i propri figli naturali , occorerrebbe in primis rivoluzionare il vocabolario della lingua italiana per quel che deriva dal latino, da cui ” pater” e paternità, che spetta all’uomo e non alla mater, alla maternità, figurarsi poi di due donne. Capisco pure che il vostro grado di ampiezza mentale possa anche andare oltre questo limite naturale e linguistico ” nel nome dell’amore”, ma sfido ognuno di voi ad avere un figlio in una coppia uomo-uomo, donna-donna e dimostrare anche che un bambino nato da una coppia non etero possa sviluppare in maniera del tutto normale. Sì, voglio usare questo termine: NOR-MA-LE, in cui c’è tutto, il bene e il male, come da sempre in ogni famiglia naturale nella crescita deifigli, in cui però, due e solo due sono le figure genitoriali, padre e madre, uno di sesso maschile l’altra femminile. Se poi devo proprio dare l’affondo a ciò che involontariamente mi produce vedere due dello stesso sesso baciarsi mi viene in mente solo ” repellenza”. Ma grazie al cielo che sono una persona normale, che desidera il sesso opposto e che ha avuto la sua maternità regolare. O dovrei forse sentirmio io anormale ed invidiare chi segue un percorso sentimentale e distorto per sentirmi pienamente realizzata come femmina e come donna? No, perché alla fine a sentire voi due, sembrerebbe che la devianza sessuale rappresenti un gran fattore positivo e per chi lo vive e per i figli nati a prestito o a pagamento.
Signora Moroni, mi scusi, ma il suo sembra soltanto un discorso rancoroso privo di qualsiasi senso e totalmente distaccato dalla realtà: non stiamo parlando (almeno non io) del fatto che sia giusto o meno che due persone dello stesso sesso abbiano un figlio ma ci stiamo chiedendo se un bambino nato nel rispetto di uno stato della Comunità Europea (la Spagna) debba essere o meno dichiarato figlio di n.n. quando nel rispetto delle leggi di un altro stato della Comunità Europea (l’Italia, questa volta) i genitori sono uniti civilmente.
Le ricordo, visto che si preoccupa tanto delle conseguenze sulla crescita del bimbo, che il non riconoscimento di entrambi i genitori è un mero atto formale che non cambierebbe comunque la realtà dei fatti e cioè che (anche non chiamandola con questo nome) la famiglia sarebbe comunque composta da 2 donne ed un bambino!
E comunque Le chiedo, visto che appare così certa di ciò che dice, di illuminarci sulle problematiche dello sviluppo di un bambino posto a vivere in tali condizioni, magari potremmo cambiare idea e aprire gli occhi su queste forme di “deviazione morale” che tanto la spaventano.
Mi perdoni di nuovo ma secondo me sono tutti discorsi ipocriti: ognuno ha diritto di essere conservatore quanto vuole (e, mi creda, per moltissimi aspetti lo sono anche io) ma questo appare soltanto un accanimento che non va minimamente a lambire quella che è la questione reale e cioè: visto che nel rispetto delle leggi italiane due persone dello stesso sesso, unite civilmente, possono comunque avere un figlio nato in un’altra nazione, è giusto che questo status comprometta il diritto del figlio ad avere due genitori seppur dello stesso sesso? Quando potremo rispondere in modo intelligente a questa domanda forse faremo passi avanti nella discussione!
E’ una cosa abbastanza recente o c’è già un rapporto dell’Istat che ci può dire seppur percentualmente l’orientamento sessuale che viene seguito dai figli con genitori uomo-uomo, donna-donna, siano essi maschi o femmine sia per uomo-uomo che per donna-donna. Naturalmente sarebbe poi d’obbligo vedere anche l’orientamento sessuale dei fanciulli cresciuti in famiglie tradizionali, sempre e categoricamente percentualmente. Scrivo questo perché spesso e anche volentieri sento dire che dalle coppie non tradizionali, il fanciullo quasi sicuramente prenderà l’orientamento sessuale dei genitori.
MORONI Vedo che non ha capito nulla di ciò che ho scritto e nell’ultimo commento si è superata rispondendo, con la sua cultura in latino,su cose che io neanche penso o magari IL MIO GRADO DI AMPIEZZA MORALE E CULTURALE(che lei conosce benissimo) È TROPPO BASSO X LEI.
Per il signor Rossi. Nel sito dell’osservatorio gender (https://www.osservatoriogender.it/capire-il-gender/significato-teoria-gender-cosa-afferma/) si legge “…l’essere maschio e femmina non è un dato oggettivo e reale ma è un prodotto della cultura…”. Mi domando allora chi è distaccato dalla realtà. Oppure è uno scherzo?
“Quattro giorni dopo aver ricominciato la scuola elementare, un bambino di 9 anni del Colorado, Jamel Myles, si è tolto la vita nella sua casa di Denver a causa dei continui atti di bullismo nei suoi confronti. Il ragazzino aveva da poco fatto coming out. “Non meritava questo”, ha affermato ai media locali la madre Leila Pierce, aggiungendo che il figlio le aveva confessato di essere omosessuale soltanto poche settimane prima.
“Sembrava così spaventato quando me l’ha detto – ha spiegato la madre -. Mi ha detto ‘Mamma, sono gay’. E pensavo stesse scherzando, quindi ho guardato dietro mentre guidavo e sembrava così terrorizzato.”
Vede, Iacopini, fino a un recentissimo passato nessun bambino di 9 anni sapeva così passionalmente, con questa intensa partecipazione emotiva, cosa significasse essere omosessuale. Oggi questo accade: è dunque evidente che l’omosessualità è un prodotto culturale. La teoria che anche l’eterosessualità sia il risultato di un complesso processo d’istruzione ed educazione, di misteriose e casuali esperienze simboliche non sembra poi così folle e peregrina…
Iacobini, già nel link che ha gentilmente postato vi è la risposta al suo commento: essi parlano esrpessamente di “teoria gender” non di “scienza gender”… quindi quello che “teorizzano” queste persone, francamente, mi sembra del tutto irrilevante e non mi interessa. E ancora una volta ribadisco che stiamo parlando di altro: un figlio ha diritto ad avere due figure genitoriali riconosciute (se esse esistono) o no? Nulla potrà comunque impedire comunque, credo, che il bimbo cresca con queste due figure a prescindere dal fatto che il loro status sia legalmente riconosciuto o meno. Quindi il non voler dare una “doppia” tutela legale ad un minore è, a mio avviso, soltanto un accanimento dovuto al preconcetto e/o ad un basso livello culturale.
Poi se vogliamo parlare del fatto che sia giusto o meno che un bimbo cresca in una famiglia gay, come detto, non le posso rispondere io, anzi, tendenzialmente mi viene da pensare che la famiglia naturalmente composta da uomo e donna sia sempre la cosa migliore! Però penso anche che conosco decine di persone cresciute senza uno o addirittura entrambi i genitori, che, purtroppo, ho conosciuto figli di genitori assolutamente inadatti al loro ruolo, che ho conosciuto una valanga di figli di coppie separate. E devo dire che non noto che tra tutte queste persone la percentuale di “individui socialmente e moralmente problematici” sia differente da quelli cresciuti in famiglie che probabilmente rispondono al suo (e vostro) stereotipo di normalità. E posso aggiungere che tutti gli omosessuali che ho conosciuto sono nati in famiglie assolutamente etero e che conosco figli di omossessuali che a loro volta non lo sono diventati. Quindi, in definitiva, pur essendo io stesso legato ad una forma di famiglia “tradizionale” mi rendo conto che esistono nel bene e nel male tantissime eccezioni e questo mi pone nell’impotenza di poter giudicare se sia giusto o meno che due donne omosessuali allevino figli! Ma di sicuro posso dire di ritenere più che giusto che i figli (che non possono essere penalizzati per i comportamenti dei loro genitori) abbiano tutti diritto ad avere la tutela legale data dall’essere figli di due forme genitorali differenti (uomini o donne che siano)! Di questo dtiamo parlando… solo di questo…
…e per Pavoni aggiungo, insomma, diciamo che miliardi di anni di evoluzione e riproduzione sembrerebbero confermare che l’eterosessualità non sia un prodotto della cultura ma una naturale tendenza… così come non credo che l’omosessualità si possa a sua volta definire un prodotto dei giorni nostri perché per credere questo dovremmo far finta che non siano esistiti tutti gli omossessuali di cui si abbia avuto notizia certa nei millenni… e parliamo di epoche in cui solo dei “nomi noti” ci è giunta voce ed in cui le barriere culturali erano probabilmente più serrate di quelle attuali e quindi con meno possibilità di far diventare l’omosessualità un fatto culturale.
Quindi, per quanto mi riguarda, mi fa sorridere la teoria secondo cui si sia fondamentalmente asessuati, mi fa sorridere pensare che si diventi omosessuali per “diffusione del fenomeno” e mi fa sorridere chi pensa che che un omosessuale sia un deviato da contenere!
forse è meglio dare la parola a uno competente:
“Che una Gestalt sia capace di effetti formativi sull’organismo è attestato da una
sperimentazione biologica, in se stessa così estranea all’idea di causalità psichica da
non poter essere risolta in questa formulazione. Essa riconosce nondimeno che la
maturazione della gonade nel piccione femmina ha come condizione necessaria la
vista di un congenere, di cui poco importa il sesso, e sufficiente a tal punto che
l’effetto è ottenuto mettendo semplicemente a portata dell’individuo il campo di
riflessione di uno specchio. Allo stesso modo il passaggio, nella discendenza, della
cavalletta del deserto dalla forma solitaria alla forma gregaria si ottiene esponendo
l’individuo, in un certo stadio, all’azione esclusivamente visiva di un’immagine
similare, a condizione che sia animata da movimenti di uno stile sufficientemente
vicino a quelli della sua specie. Fatti che si inscrivono in un ordine di identificazione
omeomorfa che andrebbero compresi nella questione del senso della bellezza come
formativa e come erogena.
1. ‘Teoria’ e ‘scienza’: la differenza è questione di lana caprina, infatti la teoria viene sempre presentata nell’ambito di una scienza, qualunque essa sia.
2. ‘un figlio ha diritto ad avere due figure genitoriali riconosciute’? Certo che sì, ma qui secondo me la domanda da porre è: perché una coppia non tradizionale che intende avere un figlio non si informa prima per accertarsi che una volta nato questo bambino venga registrato all’anagrafe secondo i desiderata della coppia stessa? Questa è superficialità all’ennesima potenza.
A Michele Rossi (commento n.37)che mi chiede ” E comunque Le chiedo, visto che appare così certa di ciò che dice, di illuminarci sulle problematiche dello sviluppo di un bambino posto a vivere in tali condizioni, magari potremmo cambiare idea e aprire gli occhi su queste forme di “deviazione morale” che tanto la spaventano.” fornisco la seguente risposta:
Uno studio sui figli dei gay mette in crisi l’America dell’indifferenza sessuale.
giugno 28, 2012 Benedetta Frigerio
L’Università di Austin ha pubblicato lo studio più completo mai realizzato sui bambini cresciuti dagli omosessuali: «Hanno molte più difficoltà degli altri».
Sono più incerti, più instabili, di salute mentale e fisica più cagionevole, e guadagnano meno. Questo è quello che sostiene una ricerca texana (How different are the adult children of parents who have same-sex relationships? Findings from the New Family Structures Study) che sta facendo discutere tutta l’America, il paese dove si sta verificando un’accelerazione legislativa verso la legalizzazione del matrimonio omosessuale e delle adozioni concesse alle coppie gay.
La ricerca è stata condotta da Mark Regnerus, professore di sociologia presso l’Università di Austin. E ha due caratteristiche nuove: è la prima condotta su un campione molto numeroso e, in secondo luogo, è stato redatto da un istituto laico e da un professore che non avrebbe mai pensato di arrivare a tali conclusioni. Anzi. Regnerus si era sempre espresso a favore dei «gay e delle lesbiche che non penso assolutamente siano cattivi genitori». I ricercatori, analizzando 15 mila casi e intervistando 3 mila persone, tutti compresi tra i 18 e i 39 anni, hanno messo in crisi il consenso scientifico precedente, basato su dati assai più carenti.
Dal nuovo studio risulta che quanti sono cresciuti in famiglie omosessuali sono dalle 25 alle 40 volte più svantaggiati dei loro coetanei cresciuti in famiglie normali. I primi, infatti, sono risultati tre volte più soggetti alla disoccupazione (solo il 26 per cento dei ragazzi cresciuti all’interno delle coppie omosessuali ha un lavoro fisso contro il 60 per cento della media); quattro volte più soggetti a ricevere assistenza pubblica (il 69 per cento dei ragazzi cresciuti da genitori omosessuali sono stati supportati dai servizi sociali, mentre i loro coetanei sono supportati nel 17 per cento dei casi); e sono molto più inclini ad essere arrestati, a dichiararsi colpevoli di atti criminali, a drogarsi, a pensare al suicidio.
La cosiddetta teoria della “non differenza”, che va per la maggiore negli Stati Uniti, si basa invece su una mancanza di dati. Pur in mancanza di studi approfonditi, tuttavia nel 2005 l’Associazione degli psicologi e psichiatri americana si era espressa con una formula volutamente ambigua («Non esiste un singolo studio che dimostri che i figli dei gay e delle lesbiche siano più svantaggiati di quelli degli eterosessuali») e tale proposizione era diventata la “base scientifica” su cui appoggiare le leggi più aperte in materia. Con un paradosso: mentre le ricerche che segnalavano le storture di un’educazione che elimina la differenza sessuale erano tacciate di inattendibilità a causa dell’esiguità del campione, quelle favorevoli, a parità di campione, divenivano in breve le basi su cui legiferare. Per fare un esempio: i legislatori dell’Iowa utilizzarono uno studio che comprendeva solo cinque casi.
La ricerca texana, quindi, a causa dei suoi numeri importanti, mina tali certezze. Non solo: è da considerasi scientificamente valida perché condotta solo su persone ormai “indipendenti”, che cioè non vivono più nelle case di chi li ha cresciuti.
Il professore Regnerus ha dovuto subire le critiche di molti esponenti del mondo omosessuale. Il ricercatore ha così risposto: «Molti di loro sono così perché, cresciuti in famiglie omosessuali, hanno sperimentato abbandoni, divisioni, ed è impossibile dire se la causa delle differenze sia l’omosessualità o solo l’instabilità dei legami. Quel che è certo, infatti, è solo che i bambini sono molto più inclini a crescere bene quando vivono con i loro genitori naturali. Il matrimonio tra loro fornisce un legame biologico che dà una grande influenza benefica ai bambini». Regnerus si è detto convinto che «i nuclei familiari biologici e stabili, anche se considerati erroneamente come una specie in via di estinzione, rimangono gli ambienti più sicuri per la buona crescita dei figli». Perciò se «mi fosse richiesto di pensare a un modello ideale dovrei per forza avvicinarmi a quello di una famiglia tradizionale».
Sebbene Regnerus abbia specificato di «non voler assolutamente dare colpe agli omosessuali» né di voler «dire che il problema stia nel loro comportamento sessuale», il suo studio ha generato un uragano. I blogger e le associazioni Gay l’hanno accusato di essere “bigotto” e “retrogrado”. La sua ricerca, costata più di 800 mila dollari e pubblicata su una rivista scientifica rinomata (Social science research), è stata definita “spazzatura”. Il professore ha sottolineato che il suo approccio «è quello di qualunque scienziato professionista: qualunque statistico ed elaboratore di dati li assemblerebbe così, arrivando alle stesse mie conclusioni». Infine, Regnerus è arrivato a scusarsi di aver solo voluto «colmare un vuoto scientifico per un approccio più serio». Spiace, ha dichiarato, perché «non avevamo davvero nessun obiettivo precostituito».
A Iacobini e Tesei chiedo quindi se sulla base di ciò che scrivono (da uno parte lo studio del prof. Regnerus, dall’altra il fatto che “bisognava informarsi prima”) sono comunque convinti che sia giusto non riconosce il figlio della coppia gay come figlio di entrambi ben sapendo che comunque vivrà inserito in quell’ambiente domestico a prescindere dal riconoscimento legale! In parole più povere: siccome uno studioso ha dimostrato che potenzialmente potrebbe avere problemi nella vita e siccome la legge è poco chiara e i genitori non si sono informati prima, come ulteriore punizione per una vita che a questo punto sembra essere destinata al fallimento più totale (ovviamente non lo penso…) è giusto limitare i diritti del minore dandogli solo metà della tutela data dall’avere dei genitori genitore! Spiacente ma non riuscite in ogni caso a convincermi con motivazioni credibili che questo sia giusto!
Aggiungo anche che lo studio fatto in America nel 2012 su persone ormai indipendenti a mio avviso può non essere descrittivo della situazione attuale visto che, verosimilmente, i bambini nati in questi mesi appartengono ad una generazione successiva a quella dello studio e, quindi, inserita in un contesto sociale più aperto e tollerante rispetto a quello di 20/25 anni fa e che tra l’altro si sta evolvendo molto velocemente in alcune aree!
p.s.: per Iacobini, commento 45 punto 1: purtroppo la differenza tra teoria e Scienza c’è ed è netta. Negli anni ’60 un rinomato ingegnere italiano ha teorizzato che si potessero fare dei tiranti in cemento armato… sappiamo come è finito il più famoso dei suoi ponti!
Come andrà a finire la vicenda io non lo so, non sono neanche giurista. Ma è chiaro che occorrerà agire avendo presente il bene (primario) del bambino.
Per quanto riguarda i tiranti è certo che il cemento non resiste a trazione e quindi deve essere armato con tondini d’acciaio ad aderenza migliorata. Esiste anche il cap, cemento armato precompresso, i tiranti sono in trazione e quindi per reazione tengono il cemento in compressione. Come succede per le traverse ferroviarie, che non sono più fatte in legno ma, appunto, in cap. Per quanto riguarda il ponte si parla di crollo per mancata manutenzione, ordinaria e straordinaria.
Il dibattito puo’ continuare ed ognuno dire la sua,ma il punto vero della questione l’ha centrato il Sig. Rossi:quei bimbi ci sono,le mamme ci sono e che la legge venga o non venga non cambiera’ il loro rapporto.Son sicuro che faranno di tutto per avere una vita felice come qualsiasi altra coppia,il problema non sara’ spiegargli perche’ due mamme,ma perche’ il mondo e’ cattivo con chi sceglie un’altra strada per vivere.
Per Poloni. Lei afferma: “Son sicuro che faranno di tutto per avere una vita felice come qualsiasi altra coppia”.
Coppia? E il bambino/i bambini allora?
Sig.Rossi penso che abbia confuso il mio commento con quello di qualcun’altro…..Jacobini lo ha detto,io le ho difese e non criticate.
Poloni, il mondo è cattivo sempre, e con tutti: nessuno escluso.Come al solito contesto le sue idee, e magari se ne farà un vanto, ma non sono d’accordo lostesso ,né con la sua posizione né con l’ analoga di Rossi. Intanto, un qualsiasi cittadino rispettoso delle leggi del proprio paese le segue senza frapporsi con l’ingaggiare una battaglia privata sui giornali di diritti che più che diritti sembrano pretese,delle emerite forzature per ottenere ciò che , come nel presente caso, vorrebbe ottenuto in base ad una situazione di fatto compiuta in altro paese X dove valgono leggi diverse per quanto riguarda il concepimento assistito in una coppia same-sex. E qui torno brevemente al suo vecchio intervento in cui ha paragonato questo caso a quello di Peppina. Vede Poloni, credo che lei possa essere d’accordo con me almeno su questo: i danni da sisma sono, ahimé, del tutto naturali, imprevedibili, e perciò richiedono leggi speciali, provvedimenti d’urgenza, fra cui il primo dei quali dovrebbe essere da parte degli organi statali quello di superare gli ostacoli della burocrazia , come quello di valutazione paesaggistica in una situazione di devastazione totale compresa quella paesaggistica che è fatta sì di paesaggio naturale ma anche antropico, quindi di costruzioni,di intervento umano nel paesaggio. Cosa, per cui Peppina non ha certo commesso alcunché contra legem, ma di cui risulta solo vittima della distruzione della sua casa.Motivo per cui, dal momento che le sue figlie si sono adoperate a proprie spese a costruire per lei una casetta in legno esteticamente più gradevole certamente di quella lesionata poco più distante da cui pendono ancora le persiane alle finestre, e più sicura e confortevole di un vecchio container lì ancora presente dal terremoto del ’97 dove la Procura l’ha mandata a vivere per qualche mese in attesa di ricorso,e su terreno di proprietà edificabile , il suo sequestro, almeno ai miei occhi, appare un ingiusto accanimento dello Stato con le sue regole cieche ed ottuse ( tant’è che poi è stata dissequestrata ) , e senza neanche considerare l’età di Giuseppa Fattori, un essere debole e indifeso rispetto all’apparato statale- burocratico. Cosa c’è,per converso, di naturale nella coppia in articolo? NIENTE.
Da qui , mi trasferisco in risposta a Michele Rossi per dirgli:
a) il fatto che l’inseminazione assistita l’abbiano fatta in Spagna, paese europeo, non significa affatto , sic et simpliciter, che il nascituro potrà godere poi degli stessi diritti civili nel paese di residenza della coppia che ha scelto tale strada per divenire genitore. Ogni paese anche europeo in talune materie ha il proprio diritto a legiferare diversamente . Se mi porta questo argomento come risolutivo del conflitto in questione, allora le devo rispondere con tutt’altro esempio rispetto ad una nascita, che negli Usa cioè, che pure sono una sola Nazione composta da più Stati, in alcuni di essi vige la pena di morte e in altri no. Neanche là vengono estese le leggi vigenti da uno Stato all’altro. Tanto meno perciò qui in Europa che si regge su altri accordi.
b) A Rossi,sempre, contesto anche la sua osservazione riguardo l’imponente ricerca del Prof.Regnerus in termini di ampiezza di campione statistico per stratificazione sociale ed età anagrafica,perché certi risultati di ricerca possono ottenersi soltanto sul lungo periodo. La sua ricerca scientifics pubblicata solo nel 2012, cioè soltanto 6 anni fa, non può essere definita non attendibile perchè a suo avviso il contesto sociale è cambiato: cambiato? in soli 6 anni? Vada a leggersi piuttosto una recente intervista del sociologo in questione e di come la sua vita personale e professionale sia stata cambiata per l’aggressione e la persecuzione dovuta ai suoi risultati da parte di coppie ed associazione gay. Vada a leggere, vada!
Moroni, gli antichi romani sono morti da un pezzo… capisco le sue visioni “arcaiche” ma non scomodi il latino!
Comunque non condivido alcuna delle sue opinioni.
…per Tesei, volevo scrivere Moroni! 😉
Il mondo è cattivo, dice Leopardi, però, aggiungiamo, lo si può rendere migliore usando intelligenza e buona volontà. E’ un tema che Liuti potrebbe, volendo, sviluppare con la sua innegabile saggezza.
https://www.lanazione.it/pistoia/cronaca/don-biancalani-immigrati-1.4113834
E’ curioso che Salvini, se scrive di un prete che ama circondarsi di clandestini africani, sia querelato per oltraggiose allusioni sessuali. Com’è possibile che l’amore sia una colpa? com’è possibile che il circondarsi sia un’offesa? peraltro su tutta la stampa si legge abitualmente di statistiche che stimano attorno al 50-60% la percentuale di gay tra i preti, dunque cosa c’è di surreale nell’idea di un prete gay? e soprattutto cosa c’è di male nell’essere gay? Non se ne può più dell’ignoranza di questi sedicenti pastori che sarebbe più corretto chiamare pecorari…
Proprio non ci riesco,nemmeno con la piu’ benevola volonta’.Per me le regole sono regole e vincoli o meno vanno rispettate.La sig.a Peppina poteva avvalersi anche di altre soluzioni piu’ o meno consone alla situazione come molti altri terremotati,non riconoscere i genitori di due bambini mi sembra molto disumano anche se sono due donne.