di Laura Boccanera
(foto di Federico De Marco)
Ferragosto posticipato, tutto pieno ieri sera per il tradizionale spettacolo pirotecnico al porto. In tantissimi si sono riversati su Civitanova per trascorrere la serata, dopo il Ferragosto saltato per maltempo.
Si attendeva la serata top dell’estate, quella delle cene in spiaggia, dei balli sulla sabbia e dei fuochi d’artificio. E tutto ha funzionato: lo show pirotecnico è iniziato un quarto d’ora prima rispetto alla canonica mezzanotte e poi tutti col naso all’insù ad ammirare i bagliori luminosi per 30 minuti. Serata abbastanza tranquilla anche sul fronte della sicurezza e del controllo del territorio: non sono mancati gli interventi del 118 e dei carabinieri, ma in nessun caso si sono verificati episodi gravi. Tre gli interventi della Croce Verde predisposta con tre ambulanze e tre servizi a piedi con defibrillatore e borsa sul lungomare nord, al porto e al lungomare sud. La prima chiamata attorno alle 22.30 per un malore di una ragazza nei pressi dello chalet Il Veneziano, ma non riconducibile all’assunzione di alcol. La giovane aveva perso conoscenza ed è stata stabilizzata sul posto e portata in ospedale per accertamenti.
Poco dopo l’inizio dello spettacolo pirotecnico intervento all’altezza dello chalet G7 dove un uomo è inciampato e si è ferito all’altezza della tibia a causa della presenza di un ramo della siepe che circonda il muretto che separa i marciapiedi dalle concessioni balneari. L’uomo, un 60enne, è stato trasportato in ospedale, ma non è grave. Intervento infine per una minorenne ubriaca sulla spiaggia libera fra Attilio e G7, sempre sul lungomare nord. Attorno all’una l’ambulanza ha soccorso la minore, una 15enne che aveva esagerato con l’assunzione di alcol, avvertiti i genitori. Per il resto la festa si è svolta come da copione: lungomare sud scelto soprattutto da famiglie e da adulti e quello nord da giovani e giovanissimi.
Serata clou allo Shada che oltre ad ospitare la cena di gala in spiaggia ha proposto da cartellone la divina Patty Pravo che ha proposto i suoi successi da Pensiero stupendo a La Bambola. Anche il sindaco Fabrizio Ciarapica ha festeggiato in discoteca allo Shada insieme al patron della Lube Fabio Giulianelli. Sul lungomare sud poi anche il tradizionale mercatino del venerdì e musica in diversi chalet. A nord tende e stuoie per i più giovani nello spazio di spiaggia libera fra Aloha e Ippocampo. Solitamente zona calda per interventi del 118 nelle notti di Ferragosto del passato, quest’anno invece è stata particolarmente tranquilla e non si sono verificate situazioni al limite. Tantissimi anche coloro che invece prima dei fuochi d’artificio hanno scelto la cultura.
Almeno 700 le persone al Lido Cluana per la lettura scenica di Dante organizzata dall’associazione dantesca civitanovese. Pietro Conversano ha dato voce a Virgilio, lasciando al giovane attore Enrico Spelta il ruolo di Dante, allievo che grazie a Virgilio entra “nelle secrete cose”. Tutta la serata infatti era incentrata sul ruolo dell’educazione oggi, sull’insegnamento e dalla Commedia si è tratto lo spunto di riflessione adeguato. Pienissimo e in religioso silenzio il Lido Cluana ha ascoltato i versi eterni del poeta, classico e rivoluzionario.Terminata la lettura dantesca il varco sul mare è stato invece preso d’assalto da tangueri che hanno improvvisato una milonga clandestina.
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ESTATE CIVITANOVESE E DIFETTI DI ORGANIZZAZIONE
Alla fine i “fuochi di Ferragosto” si sono tenuti, ma con disagio da parte delle persone giunte a Civitanova per assistervi. Proteste si sono registrate al lungomare sud per il molo, a differenza del solito, totalmente sbarrato. Tanti hanno dovuto fare retromarcia e riversarsi sulla spiaggia, perdendo parte dello spettacolo. Essendo la battigia ad un livello più basso rispetto al molo, sono stati poco visibili i giochi pirotecnici a filo d’acqua. Se come sembra la normativa non è cambiata, un chiarimento del Comune con l’Autorità Portuale sarebbe quantomeno opportuno. Comunque, c’è stato un difetto di comunicazione dell’Amministrazione Comunale, che avrebbe dovuto informare della chiusura completa del molo, per evitare che una massa di persone vi si riversasse. Pieno successo, nel frattempo, al Lido Cluana della serata dantesca, nonostante il cambio di location e l’imminenza dei fuochi d’artificio. Calcolate 700-800 presenze, molte di più del tanto “strombazzato” Philoshow di San Lorenzo, dimostratosi come il festival Popsophia una “minestra riscaldata” poco digeribile. Ciò a dimostrazione che quando lavorano le associazioni cittadine, con il coinvolgimento delle scuole, i risultati si vedono e battono “macchine organizzative” sperimenatte a livello regionale. Intanto sempra aprirsi una falla nell’estate civitanovese, che perde un pezzo importante del programma. In giugno l’esibizione della pattinatrice Carolina Kostner al Palas (in una delle poche date concesse dalla convenzione al Comune) era data tra gli eventi di punta (insieme a Max Giusti e Dodi Battaglia) dell’estate civitanovese. Dell’esibizione prevista per domani sera, 19 agosto, non si è saputo più nulla. Pare che fino a qualche giorno fa fossero addirittura in vendita i biglietti (a 28 Euro cadauno), ma non risulta sia stata istallata la pista del ghiaccio. Sul sito ufficiale della Kostner (ospite di Porto Recanati nel novembre 2016) non compare la data di Civitanova, il tour termina stasera a Bormio. Anche qui l’Amministrazione Comunale, a fronte di un annullamento di tale portata, avrebbe dovuto darne comunicazione. Silenzio assoluto! Stasera come nulla fosse, con in vigore il lutto nazionale per le oltre 40 vittime della tragedia del ponte crollato a Genova, si terrà regolarmente la festa di San Marone. Sarebbe stato opportuno un rinvio degli eventi, soprattutto dei fuochi d’artificio (a Civitanova si “sparano” per due giorni consecutivi), appare poco significativo il solo minuto di silenzio previsto. Non è autorizzato a fare la morale, sul suo “bollettino di parrocchia”, il PD cittadino. I civitanovesi ricordano che in occasione del terremoto, nell’agosto 2016, l’Amministrazione Corvatta annunciò l’annullamento per “rispetto delle popolazioni colpite” degli eventi estivi e poi tenne il concerto dei Dik Dik! Il leader del PD locale Silenzi brilla nella polemica, ma ha la “memoria corta” e i suoi argomenti perdono consistenza. L’Amministrazione attuale non è migliore, tanto che i civitanovesi, di fronte alle incongruenze organizzative denunciate, si chiedono: “non sarà maica la Gabellieri a gestire il Turismno”?
Quella fotografia con Giulianelli abbracciato a Ciarapica, mentre Patty Pravo cantava “Pazza idea di far l’amore con lui, pensando di stare ancora insieme a te”. E lui nascosto nella penombra che cercava di rubare un fugace sguardo al patron della Lube che non se l’è filato manco de canna. Le gote rigate dalle lacrime, gli occhi resi ciechi dagli occhiali da sole dietro cui cercare di mimetizzare la sua disperazione. Tutto gli è stato tolto, fuorché..l’onore.
Non mi inoltro e non mi addentro nelle pieghe dei festeggiamenti ferragostani civitanovesi, in quanto tutta la mia attenzione va come ogni volta che l’ho davanti agli occhi a quell’arco-varco sul mare che solo menti distorte e contorte potevano concepire come “un monumentale” da monumento, latino monumentum, ossia a ricordo. Ma a ricordo di che? dell’Ente Fiera? del suo progettista? E chi mai lo saprà tra i posteri fra 2000 anni che sta lì a rappresentare? Del Colosseo lo sappiamo, così dell’arco di Tito, di ponte Milvio …ma questo arco che mi sta a rappresentare, ora e allora ? Un cippo funerario all’Ente Fiera di Civitanova che non si ha avuto il coraggio di demolire in toto, una stele alla modernità architettonica degli anni ’50…che cosa?
@ Tamara Moroni: di solito sono d’accordo sui vari temi commentati, ma stavolta no perché avrebbe voluto la demolizione anche dell’arco oltre che della vecchia fiera quella si ormai inadeguata! Perché esteticamente non mi pare un obbrobrio anzi, ne e conferma il fatto che è stato un progetto della scuola di PIER LUIGI NERVI ingegnere ed architetto che ha lasciato numerose ed importanti testimonianze di opere di ingegneria civile nel ‘900 ; il problema semmai è un altro e cioè come utilizzare lo spazio sottostante e qui le opinioni sono diverse dal parcheggio sotterraneo ad altro non meglio chiarito dall’attuale amministrazione comunale.
Castellucci: che le devo dire? Mi fa piacere che a lei come ad altri invece piaccia- almeno a giudicare dai ” voti contrari” da me ricevuti. Va bene! io ho detto la mia, e confermo: la trovo proprio brutta, ma brutta tanto quella sospensione nel nulla sottostante. E che tristezza poi, che desolazione, vedere quelle coppie che ci ballano sotto come fosse un luogo coperto, ma che luogo non è, e neanche coperto. Lo trovo di un nulla assoluto. Un non senso.Sì sì, lo so lo so, che architettonicamente ha il suo pregio, e che se non erro, venne progettata dall’architetto Marone Marcelletti. E le dirò di più anche, che quello che penso lo dico a malincuore e con tutto l’affetto possibile per il fatto che ho lavorato qualche anno proprio dentro l’ente fiera di cui conservo bellissimi ricordi.Ma proprio per il motivo che lei stesso dice, se la struttura era ormai inadeguata da anni, e lo so bene perché lo era già nei primi anni novanta quando ho iniziato a lavorarci e niente era a norma, a partire dall’impianto elettrico, se però era pregevole dal punto di vista costruttivo, perché anziché demolirla non ristrutturarla integralmente per metterla a norma e renderla più funzionale? Architettonicamente è forse migliore quella ex novo e decentralizzata? E torno quindi a dire che è proprio questo il punto critico! che si è andati a demolire una struttura centralissima ed esteticamente ben inserita nel contesto urbano, non convinti di fare la cosa giusta, e lo dimostra proprio quella copertura lasciata così campata in aria, tale da diventare un segno, un simbolo di qualcosa che non esiste più nella sua funzione e nella sua interezza.
L’Ente Fiera con all’interno ” La Barcaccia ” è stata un pezzo di storia economica e turistica. Buttarla giù e stato l’ennesimo scempio di Silenzi e Corvatta che però devo dire per fare il punto su controversie estetiche che volevano buttare giù pure l’arco di Nervi. Non lo fecero perché sorsero da molte parti richieste che almeno esso fosse salvato. Fatto salvo che la fiera era sicuramente meglio posizionata di quella mezza fettuccia costruita per metà per far posto al Palas, poteva benissimo essere ristrutturata ed usata in tanti modi. Comunque anche questa scelta, credo, forse , non so, oramai ne avevano combinate tante è andata a sommarsi alle altri catastrofi che li hanno inesorabilmente consegnati all’oblio nonostante ancora fanno qualche comico tentativo per non farsi dimenticare come fa il Corvatta che come uno studentello pruriginoso va davanti alle scuole a consegnare volantini per dare più lavoro agli spazzini. Comunque rimasto l’arco, Corvatta rimase fulminato, lo era già per carità, si fa per dire, e fece del Varco sul Mare, così lo chiamo, il centro culturale, turistico,propagandistico della città usandolo anche per le sue divertenti performance per tentare di rimanere sindaco cosa impossibile se si fosse presentato chiunque altro, anche uno sconosciuto pescatore di perle. Io passo spesso sul lungomare e lo vedo di sfuggita, mai ho trovato tanto traffico da costringermi a fermami lì davanti ed ad osservarlo mio malgrado e non mi è mai venuta voglia di vederlo da vicino. Potrebbe piacermi, chissà, certo che vedere quella foto con quelle poche coppie, pure sgraziate che ballano il melenga sotto l’arco, mi danno proprio un senso di drammaticità superiore a ” Ultimo Tango a Parigi “.