“Pignataro stai attento”. Continuano le minacce nei confronti del questore di Macerata, e dopo le scritte comparse nei giorni scorsi nel capoluogo, oggi sono state notate anche a Civitanova. In particolare quelle parole sono state scritte sui muri del sottopasso Esso, all’altezza di via Cristoforo Colombo e sui muri del sottopasso pedonale tra via Colombo e il lungomare nord. Sono state fatte subito cancellare. Antonio Pignataro dunque finisce ancora nel mirino, è l’ennesimo episodio. Dal suo arrivo in provincia, a fine febbraio, il questore ha messo in atto una dura di politica di repressione e prevenzione dei reati in genere, con particolare riguardo allo spaccio di stupefacenti.
“Pignataro fascio infame”, scritte offensive contro il questore
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Piena solidarietà al questore Pignataro. Le intimidazioni rivoltegli sono di chiaro stampo mafioso, fatto che non può che farci riflettere sulla penetrazione della criminalità organizzata nella nostra provincia, per troppi anni considerata “isola felice”.
Mai più!
Lottare strenuamente contro corruzione e droga.
Ripeto. Corruzione, in tutte le sue manifestazioni, e droga.
Nicola Lalla – Segretario Generale Provinciale Co.I.S.P. Macerata
penso che la solidarietà e vicinanza debba essere unanime
I rappresentanti della giustizia e i politici dovrebbero almeno manifestare solidarietà pubblica incontrovertibile nei confronti di uomini che rischiano la pelle pur essendo consci che i loro sforzi sono destinati a non avere alcun effetto duraturo.
Per me le intimidazioni rivoltegli sono di qualche giovanottone tanto cretinone da non sapere che rischia pure lo sganassone.
@Sauro Micucci
Io credo invece che questi segnali non vadano sottovalutati e che proprio simili minimizzazioni, dalla strage di Sambucheto in poi (anno 1996), se non da prima ancora, ci hanno portato alla situazione attuale. Pamela, Traini, pozzo degli orrori e quant’altro.
Ora la mafia è diffusa ovunque e, dopo la strage di Duisburg, non spara (quasi) più, ma cerca di massimizzare i profitti che vengono da corruzione, droga, anche attraverso massicce operazioni di riciclaggio.
Chi cerca di intimidire mafiosamente un questore della Repubblica (che certamente non si lascia intimidire!) non è mai solo un giovanottone cretinone, ma una persona che attacca lo Stato e la sua stessa credibilità su un territorio. Una (o più) persona da ricercare perché eversiva e altamente pericolosa – non tanto per il questore – ma per la comunità intera.
Nicola Lalla – Segretario Generale Provinciale Co.I.S.P. Macerata
Tutto vero quello che dice Sig. Lalla. Però, in questo caso spero di aver ragione io.
Secondo me le scritte non partono né da qualche giovanottone ‘cretinone’ e né da qualche mafioso, ma da qualcuno molto vicino a quella parte politica (si fa per dire..eh..) che appoggia, difende e fagogita l’invasione di clandestini e di delinquenti che sta subendo l’Italia, che è per la droga libera a gogò e che vorrebbe ammazzare tutte le forze dell’ordine; a pensar male si fa peccato!? Be’, sono veramente un grosso peccatore. Giuseppe.