Civitanova, la biobanca è realtà:
«Qui 200 autotrapianti l’anno»

SANITA' - Taglio del nastro in ospedale per la camera di criocongelamento delle cellule staminali. Prima i pazienti dovevano fare la spola con Torrette. Il medico Centurioni: «Si conclude un percorso iniziato 20 anni fa». Il primario di Trasfusionale Ribichini: «Ci serve più personale»

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Da sinistra Palazzo, Marini, Ceriscioli, Del Balzo, Maccioni, Ribichini e Centurioni

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di Laura Boccanera

«Oggi si conclude un percorso iniziato 20 anni fa col primo autotrapianto, è un momento importante per noi che siamo arrivati ad effettuare 200 trapianti annui». C’è anche un pò di emozione nelle parole del medico Riccardo Centurioni che questa mattina assieme ai vertici Asur e con il presidente della Regione Luca Ceriscioli ha tagliato il nastro della nuova biobanca per il congelamento delle cellule staminali. Un passo avanti importantissimo per il reparto di ematologia e per quello trasfusionale e che consentirà ai pazienti affetti da mielomi, linfomi e leucemie di poter effettuare l’autotrapianto a Civitanova. Fino ad oggi infatti i pazienti in cura al reparto di ematologia in attesa di autotrapianto dovevano appoggiarsi alla struttura di Torrette per il prelievo e il congelamento delle cellule e poi tornare a Civitanova per la degenza in camera sterile. Ora tutto può essere effettuato nella struttura civitanovese. Per la realizzazione dei locali della camera di criocongelamento l’investimento complessivo è stato di 253.678,00 euro di cui 148.678 euro donati dalla Fondazione Carima.

biobanca-criocongelamento-7-325x183 Questa mattina c’erano davvero tutti per quello che è stato vissuto come un momento epocale per l’ospedale: il direttore dell’Area vasta regionale Marini, direttore area vasta 3 Alessandro Maccioni e il direttore sanitario Massimo Palazzo. Il presidente della Regione Luca Ceriscioli assieme all’assessore Angelo Sciapichetti, presenti anche i consiglieri Luca Marconi, Francesco Micucci e Elena Leonardi. Presente anche l’assessore ai servizi sociali Barbara Capponi per l’amministrazione e l’ex sindaco Tommaso Corvatta. Moltissimi i medici e primari dell’ospedale, in primis appunto Riccardo Centurioni, padre del progetto assieme a Giovanni Ribichini del centro trasfusionale che gestirà la biobanca e i colleghi dorici Pietro Leoni e Attilio Olivieri. «Il primo autotrapianto risale a 20 anni fa – ha detto Centurioni – una realtà nata da zero e oggi questo rappresenta un punto di arrivo importante. Il progetto della biobanca è nato nel 2010 con la prima donazione della Fondazione Carima. La biobanca serve per le cellule staminali di pazienti che devono essere sottoposti ad autotrapianto. Fino ad oggi ci siamo avvalsi della collaborazione del presidio di Torrette diretto dal Professor Leoni. E’ stato possibile perché veniamo tutti dalla scuola del professor Danieli e ci ha unito oltre che una collaborazione professionale, amicizia e stima reciproca che ci ha permesso di arrivare ad oggi».

biobanca-criocongelamento-1-325x183 Ultimato il percorso ora serviranno un paio di mesi di formazione degli addetti del reparto trasfusionale per capire standard e metodologie del trattamento delle cellule. Il prelievo avverrà nel reparto trasfusionale, poi le cellule verranno lavorate, manipolate e congelate con azoto liquido a -180 gradi dove possono rimanere fino a 10 anni. «Quando mi hanno detto che avremmo avuto la biobanca il primo sentimento non è stato proprio di felicità – commenta ironico Giovanni Ribichini primario del reparto trasfusionale di Civitanova – per il reparto è un ulteriore sforzo. Basti pensare che siamo al terzo posto a livello regionale per numero di prestazioni, ma all’ultimo per numero di addetti e operatori: con 13 unità siamo quelli con il personale più esiguo. Ci sono state date ampie rassicurazioni sul potenziamento del reparto che andrebbe anche razionalizzato visto che ora si trova dislocato su tre spazi differenti». Presenti anche l’attuale presidente della Fondazione Carima Rosaria Del Balzo e l’ex presidente, il civitanovese Franco Gazzani che per primo ha creduto nel progetto della biobanca avviando l’iter dei finanziamenti: «finalmente per la prima volta mi si apre il cuore a parlare di banca – ha scherzato la Del Balzo – questo è un progetto che nasce lontano e anche se le nostre risorse si sono ridimensionate non vuol dire che risparmieremo su settori importanti come la sanità perchè è a servizio della collettività. Dall’inizio del 2018 la Fondazione ha investito per l’area vasta 3.518 mila euro, ma è un atto dovuto a questo territorio che ha vissuto un terremoto bancario e uno sismico reale». Soddisfazione è stata espressa anche da Franco Gazzani che ha ringraziato Centurioni: «grande professionista e grande uomo».

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