di Gianluca Ginella
Studente aggredito sul bus, il legale: «È rimasto molto male della vicenda, aveva il biglietto. E’ stato colpito con una testata. Ora non è a Camerino, è ospite da un amico». A ricostruire quello che è accaduto sull’autobus della Contram sulla linea Macerata-Camerino, lo scorso 21 luglio, è l’avvocato Sabrina Carnevali, che assiste Narcisse Martin Lekemo. Alle 17,30 di quel giorno lo studente si trovava insieme ad un amico e aveva preso il bus a Macerata di ritorno da Civitanova dove era stato ad acquistare un abito da cameriere che gli serviva per cominciare a lavorare (lo studente si occupa anche di mantenere la famiglia e i fratelli). Aveva timbrato il biglietto regolarmente. «All’uscita di Macerata l’autobus si è fermato per far salire un impiegato della Contram – dice il legale –, dall’abbigliamento simile al conducente, il quale si è subito rivolto ai due giovani per controllare il loro biglietto, che gli veniva esibito dall’amico di Lekemo. Il signor Lekemo chiedeva al controllore per quale ragione chiedesse di vedere solo i loro biglietti e non quelli degli altri passeggeri, cinque o sei, che occupavano i posti davanti a loro. Il controllore ha dapprima verificato il biglietto di altri due passeggeri che erano seduti davanti e, una volta accertata anche la regolarità del biglietto del signor Lekemo – continua l’avvocato Carnevali –, lo strappava con la bocca, faceva cadere a terra il pezzo strappato e leccava la parte del biglietto che gli era rimasta in mano, facendo il gesto di riconsegnarlo al signor Lekemo che si rifiutava di prenderlo». Il legale spiega che a questo punto le cose erano degenerate. E il controllore aveva tirato i pezzi di biglietto verso lo studente «cominciando ad inveire con insulti razzisti del tipo “Africa, torna a casa tua, africano, voi non dovete stare qua, negro, non avere mai il biglietto voi negri, tornatevene a casa vostra” – riferisce il legale – colpendo il signor Lekemo con una testata in pieno volto. Alcuni dei passeggeri del pullman intervenivano a fermare l’uomo ed aiutavano il signor Lekemo a fermare il sangue che usciva dal naso. Riavutosi tentava di chiamare il 112 ma, per ben tre volte, il suo aggressore riusciva a togliergli dalle mani il telefono cellulare, impedendogli di spiega ai carabinieri l’esatta posizione dell’autobus». L’addetto alla biglietteria era poi sceso dopo Tolentino, i carabinieri della stazione di Caldarola avevano rintracciato il bus poco dopo e identificato i passeggeri per ascoltarli come testimoni. «Giunto a Camerino il signor Lekemo si recava dapprima al comando dei carabinieri per spiegare tutto l’accaduto e sporgere querela, poi al pronto soccorso di Camerino, dove veniva diagnosticato un trauma cranico minore e una ferita alla piramide nasale» dice l’avvocato Carnevali.
Razzismo sul bus, studente extracomunitario aggredito da dipendente Contram
la gente è ormai fuori di testa!
licenziarlo subito!
licenziarlo subito
No non serve a niente e poi avra' una famiglia da mantenere meglio educarlo
E basta!
Vergognaa
... e' stato solo un caso che avesse il biglietto. Avete dimenticato quando i controllori sono stati malmenati e morsi?
Se uno si è fatto veramente male va prima a sporgere denuncia ai carabinieri poi va al pronto soccorso? ?? Io, come chiunque, avrei fatto il contrario
Si merita solo di essere licenziato.
Sig.Ginella Mi affido alla sua trasparenza e professionalitá Magari domani potrebbe anche pubblicare la versione raccontata dal difensore dell'altra parte.
Un dipendente della Contram incontra passeggeri di colore probabilmente su ogni corsa. Anche il dipendente in questione ne avrà incontrati centinaia fino ad ora. Se solo questa volta ha fatto quel che ha fatto deve essere stato provocato, oppure deve essere impazzito proprio in quel momento, o forse il passeggero mente.
Solidarietà al controllore...
Sappiamo come sono superprotetti dai licenziamenti e provvedimenti disciplinari i dipendenti pubblici , o dipendenti da aziende pubbliche. Se la dirigenza Contram ha emesso un provvedimento disciplinare nei confronti di questo dipendente dimostra che il fatto e' particolarmente grave . Se fosse stato dipendente di un'azienda privata , oltre per la gravità del fatto commesso ma soprattutto per il danno d'immagine all'impresa stessa sarebbe stato licenziato in tronco .
Io sto con l'autista.
Ma se gli dava il biglietto normalmente? Chi viene qui deve rispettare le nostre leggi altrimenti fuori dai coglioni! .... solidarietà al controllore
È successo anche a me....Vengo da Capri e più di uno /a mi hanno detto :ritorna in africa brutta napoletana. ...ho aspettato, mi sono fatta conoscere bene e qualcuno di questi oggi è mio amico....però è stata una sofferenza
di che colore? tutti noi abbiamo un colore
blu?
Perchè bisogna sempre generalizzare? Il ragazzo era provvisto di biglietto e qualora non l'avesse avuto sarebbe stato sufficiente farlo scendere. Perchè chiamarlo "negro"?
in questo caso avrà reagito malamente, dopo bisogna vedere dentro la testa quello che gli è passato, chissà quante volte ha controllato il biglietto a gente che non lo possedeva e che lo hanno mandato diretto a quel paese.....il caso lo ha fatto incontrare con la persona sbagliata.....gli altri che non pagano il biglietto, perchè non lo pagano....ovvio che vi sono anche italiani che non pagano il biglietto, ma se i soldi li tengono, perchè a tanti, magari non a tutti vengono erogati i soldi quotidiani....perchè non utilizzano quelli per pagare il biglietto .....invece di salire magari con uno usato.....o di passarselo, io se li tengo i soldi prendo il mezzo, altrimenti vado a piedi.....per telefonare li tengono, una ricarica in meno ed un biglietto in più.....anche se non lo prendo mi soffermo a guardare le scene.....
Lei sta parlando di fatti che non riguardano questa vicenda. Sta andando proprio fuori contesto . Non possiamo uscire di casa e prendercela con il primo che ci capita perché il resto del mondo sbaglia.
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Solidarietà a Martin…disgusto per il dipendente Contram.
A me sembra normalissimo che una persona colpita a testate con un trauma cranico,con sanguinamento al naso dovuti ai colpi subiti,per prima cosa,LA PRIMA CHE GLI VIENE IN MENTE qual’e’ appena scende dal bus? Andare a querelare il controllore dai carabinieri, non andare in ospedale a farsi medicare…interessante…
Se dipendesse da me, il dipendente della COTRAM lo espellerei dall’Italia, come espellerei qualsiasi extra comunitario che senza motivo commette atti violenti manifestando la sua inciviltà.
Una testa come quella del controllore è veramente un’arma micidiale! Non sarebbe male impiegarla per rompere le ‘noci di cocco’ … africane!!