di Laura Boccanera
«La Bruni va fermata, ha tirato la volata a Corvatta». Esplode a nemmeno 3 giorni dall’elezione di Fabrizio Ciarapica il “whatsapp gate”. A tradire l’ex direttore dei teatri di Civitanova Alfredo Di Lupidio è la tecnologia. Per errore ha mandato un messaggio destinato ad un altro al segretario del Pd Mirella Franco. Il contenuto parla della politica culturale e inserisce la direttrice della Pinacoteca Moretti nella lista nera dei nemici. A raccontarlo in un comunicato stampa è la stessa Mirella Franco che con sorpresa ha ricevuto il messaggio destinato ad altri e l’ha reso pubblico. «La destra ha già stilato la lista di proscrizione. Un sms indirizzato alla persona sbagliata mette il neo sindaco di fronte alle sue contraddizioni e svela la reale natura della destra che ha preso il potere» – dice la Franco. Autore della gaffe è l’ex direttore dei Teatri Alfredo Di Lupidio, che alle 12.45 del 26 giugno invia un messaggio whatsapp per chiedere “di fermare” nel suo lavoro la direttrice della Pinacoteca comunale, Enrica Bruni, a suo giudizio rea di non essere allineata con la destra.
«Il fedelissimo supporter però sbaglia destinatario – continua la Franco – e ironia della sorte quel messaggio che avrebbe dovuto restare in famiglia lo ricevo io. Nel testo, una serie di direttive per il sindaco su come bloccare finanziamenti e iniziative della Pinacoteca e un inquietante monito: “la Bruni va fermata. Ha tirato la volata a Corvatta”. Lo scivolone di Di Lupidio – continua Mirella Franco – ha il merito di strappare via la finta maschera di forza moderata di una destra che invece si muove con lo stile dittatoriale e rancoroso caratteristico della destra. E, ci sono aspetti illuminanti su questa vicenda: la convinzione di chi ha vinto di poter impunemente penalizzare e perseguitare un dipendente dell’azienda Teatri, poi la sfrontatezza con cui l’ex direttore dei Teatri, senza nessuna autorità né incarico, dà direttive di epurazione, infine la sensazione di un neo sindaco alla mercé di personaggi in cerca di vendette. E’ uno scivolone clamoroso che, per restare in tema teatrale, alza il sipario sulla una classe politica e amministrativa ha come priorità accontentare i fedelissimi piuttosto che affrontare i problemi della città. Un pasticcio su cui attendiamo al varco il sindaco Ciarapica per capire se è sua intenzione governare prendendo ordini via Whatapp». La Franco riporta poi integralmente il testo del messaggio: «Metti in guardia Fabrizio dalla Bruni. Sta già qua a parlare con Borraccetti della mostra. Lo sai che Silenzi le ha trovato 25mila euro? Bisogna stoppare tutte le iniziative e lanciare un messaggio forte di verifica degli atti presi su cultura, turismo e teatri. Altrimenti per quando arriverete non ci sarà più un euro. Bisogna agire subito, prima che sia tutto bloccato. La Bruni va fermata. Ha tirato la volata a Corvatta in modo spudorato».
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Che vergogna…..
È tutto un MAGNA MAGNA…
Non ce la fanno proprio a perdere eh?
#noiepassapiu’
Ha perso civitanova
di male in peggio?bah….
Attenzione attenzione fermate la Destra..al lupo al lupo ..adesso caccia tutti i lecca….! Ma smettettela e sappiate accettare la legge dell’alternanza , la sconfitta dura solo cinque anni !!!
Questo non è una questione di vincere o perdere ….è un fatto molto grave spero che questo non è il modo di governare Civitanova ….poveri noi ……non difendete l’indifandibile ….senza parole
Poi bloccare iniziative solo per vendetta o per partito preso fa capire come sarà governata la città! !!
Fatto grave!!!!! La sinistra si sarebbe comportata diversamente?
L’autore del messaggio dovrebbe dimettersi
Come non smentirsi mai, sebbene stavolta ci sia il doppiopetto e non il fez e il manganello…
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L’autore del messaggio andrebbe censurato: non trasformiamo questo fatto come se fosse “poca cosa” (so ragazzi!!) perchè non lo è.
E’ un preciso modo di pensare e di agire
Ve ne accorgerete questo tra non molto
Cerasi, a me sembra che se fosse cosi come tu dici, è lo stesso modo con cui hanno governato per cinque anni quelli che sono appena stati cacciati a furor di popolo. Qui non c’ è il fez o il manganello, non si usano più, non servono più, però se io vado a comandare perché così mi è stato richiesto di fare , devo tenere conto di quelli che prima mi hanno votato perché stanchi di chi c’era e dei loro giochi. Vedere perché ho vinto e non fare gli stessi errori dei partenti arroganti, che sono stati sloggiati e che per cinque anni non faranno altro che gettare discredito attraverso i giornali su chi sta in maggioranza. Devo impedire che ritornino e sempre tenendo presente quello che vuole la città. Dei problemi de Di Lupidio, della Bruni e della Franco che già non ha perso occasione per il primino scandalino, a me e a tante altre persone non ce ne deve fregare niente. Se fossi il sindaco e dovessi fare il consiglio e scegliere la Giunta, non andrei tanto in giro a cercare nuove sperimentazioni, evitando così di fare le fine di Renzi che da rottamatore sta andando direttamente sotto la pressa di qualche sfascia carrozze e nel suo PD, sono in tanti che stanno prendendo la licenza. I nomi delle preferenze sono stati espressi e questo dovrebbe essere un aiuto per il sindaco che non dovrebbe inventarsi niente e seguire in modo naturale il volere della gente, così come è valso per lui. Il primo compito del sindaco è di andare a cercare le ingiustizie commesse dai predecessori e metterci mano. Non lasciarsi ingannare da facili pianti e soprattutto togliere a chi approfittando della vecchia amministrazione ha lucrato e continua a lucrare. Cerasi, partire con il piede sbagliato non è un bene, i tuoi nemici già sanno che hai un punto debole. L’errore primario che di solito fa ogni sindaco è di dire che sarà il sindaco di tutti. No , tu devi essere il sindaco di chi ti ha messo al comune perché stanco del sindaco di prima che era il sindaco di tutti tolti però chi la pensava diversamente politicamente e magari non si sarebbero prestati a certi giochetti di palazzo anche se questa è un po’ più dura perché tutti dobbiamo mangiare, teniamo famiglia ecc. ecc. Ciao
Non tutti nella capitale sbocciano i fiori del male…
…qualche delitto senza pretese lo abbiamo anche noi qui in paese.
Scrive Micucci “quelli che sono appena stati cacciati a furor di popolo”. Deve aver visto un altro film…Il neosindaco è stato eletto, lecitamente e democraticamente, dal furore di…1/4 (ca. il 25%) della popolazione che a Civitanova ha diritto al voto. Il furore dell’altro 75% ? Non pervenuto…
Andreoli, se proprio devi dire qualcosa prima pensaci. Chi non è andato a votare sta bene come sta, quindi poco conta. Chi non c’è andato perché il suo movimento,partito,associazione o lega civica
non faceva parte del ballottaggio è giustificato e va tolto da quel 75%, quindi i conti falli meglio.E non tiriamo fuori la storia che la gente non va a votare perché non ha più fiducia nei partiti. Nelle comunali errori di valutazione si pagano subito e per la durata di cinque anni. Ergo contano solo i voti di quelli che hanno votato quindi chi ha perso al ballottaggio non ha perso bene o male, ha perso proprio in maniera suonante. E poi basta, cercare sempre scuse puerili, insensate e soprattutto inutili. Ha vinto un sindaco di centro destra, che sembra che ancora ci sia a differenza del Pd ( nessuna indicazione direzionale, forse del centro indietro) in dissolvenza. Anzi, neanche tanto. Mi sembra che sia stato premuto l’acceleratore a queste votazioni comunali in tutta Italia. Quindi abbozzare, tacere e scomparire. Che la pseudo sinistra renziana ( quest’ultimo anche lui rinnegato a furor di popolo ma ancora in giro ) o di ” Sinistra unita ” lasci il posto a chiunque altro che peggio in giro non c’è. Ah, quando sento i sinistroidi puniti dal voto che devono ricompattarsi penso che o sono scemi o che vivono in altra dimensione.
Micucci, non aspetto certo lei e la sua sicumera per attaccare la spina del cervello. Al di là delle valutazioni e simpatie politiche – che, nel caso specifico, mi lasciano totalmente indifferentevisto che non vivo e non voto a Civitanova – la questione è che utilizzare un’espressione così enfatica è pura retorica. Il dato OGGETTIVO è che l’attuale sindaco è stato votato dal 25% della popolazione, quindi il “furore” è probabilmente frutto solo della sua fantasia linguistica.
PS. Per buona educazione, siccome non ci conosciamo, le sarei grato di non darmi del “tu”. Anzi, forse, visti i tempi, torni al “voi”…
Andreoli, io sarò un retorico, ma tu ricordi gli antichi sofisti che pur di aver ragione parlavano per ore e ore tanto da lasciare il termine ” sofistico” ad indicare ciò che è capzioso,ingannevole come il tuo errato calcolo che ancora insisti a fare. Eppure non è difficile e di certo sbagliato in quanto non tiene conto delle varie varianti che a me riportano una percentuale obbiettivamente più bassa ed è quel che conta, se proprio gli vogliamo dare importanza.. Comunque per quel che mi riguarda, possiamo mantenere ognuno la sua posizione che ” visti i tempi ” finalmente a Civitanova si comincia a respirare aria di fare, di rinnovare e di libertà. Insomma tutto ciò che è stato soffocato per cinque anni dalla più becera e antidemocratica amministrazione che ci sia mai stata e che non auguro di avere a nessun paese o città. Tu non vivi a Civitanova e quindi ti assolvo per manifesta ignoranza sull’argomento. Per quanto riguarda l’uso del ” Voi “, non ti sei accorto che l’ho usato per tutta la risposta precedente.
L’autore del messaggio è un pensionato, e non ricopre nessuna carica attualmente, non era candidato e non è quindi stato eletto. È un pensionato estraneo al “potere”, anzi forse estraneo e periferico alla politica, che lui in passato abbia svolto un ruolo da dirigente nel comune di Civitanova lo sanno tutti, che poi abbia fatto qualcosina come cittadino per far vincere Ciarapica ci può stare, ma il suo messaggio è stato volutamente inviato a Mirella Franco contando appunto sul fatto sarebbe stato pubblicato. Il suo scopo era questo, acquisire un po’ di notorietà e forse un po’ benevolenza da parte del nuovo Sindaco, mettere in cattiva luce alcune sue ex colleghe e soprattutto parlare male di Rosetta Martellini, la quale come tutti sanno non è mai stata la Presidente ideale per Di Lupidio. Quindi Di Lupidio è contento, il Sindaco ne prende alla grande le distanze, tutti contenti e andiamo avanti. Se poi qualcuno pensa che io voglia santificare il centrodestra se ne guardi bene di dirlo perché sarebbe blasfemia. La stessa cosa per chi pensa che sia un attacco alPD. l’OPPOSIZIONE AL CENTRO DESTRA SI DEVE FARE SUI FATTI CHE PRODURANNO DA OGGI IN POI.
Micucci, non vedo dove lei abbia usato il “Voi”, a meno che per lei “Voi” non significhi “tu”…
Ma a parte ciò, lei o non capisce o fa finta di non capire. Io non ho contestato la lecita e democratica elezione del nuovo sindaco – di cui, ripeto, mi importa quanto il famoso due di coppe. Ho solo detto che trovavo retorico, tronfio e demagogico usare l’espressione “a furor di popolo” (se apre un qualsiasi vocabolario, vede cosa significa questa allocuzione avverbiale)per indicare la non rielezione di Corvatta, quando il 75% dei cittadini civitanovesi o non ha votato (quindi per logica, non ha ritenuto di andarlo a punire votando altri)o ha votato per altri al primo turno e lo stesso Corvatta o Ciarapica al ballottaggio. Questi non sono sofismi ma è pura logica e rispetto della lingua italiana. Che lei, evidentemente, frequenta poco.
@ Sauro Micucci
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Io sono favorevole al fatto che quando cambi un amministrazione, chi vince, mette dei propri rappresentanti (gestisco io, verrò giudicato io, quindi i collaboratori me li scelgo… avviene così in moltissime democrazie)
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Quello che non mi piace è la lista di proscrizione, che è un modo di pensare reazionario, siano essi fasciocomunisti siano essi nazimaoisti
Andreoli, si proprio de coccio. Invece de visita la lingua italiana imparala a leggere che è più importante di scriverla. Se leggi apprendi se parli o scrivi o continui nelle tua pedanteria, annoi solamente. Con questa pagina ho chiuso, quello che volevo dire l’ho scritto, quello che volevo sapere l’ho letto e aggiungo, Andreoli, non c’è assolutamente la voglia di continuare questo scambio di opinioni. Io non ho niente da fare, ma mi piace non farlo in maniera gradevole.