La tutela della famiglia numerosa, sanità e sociale. L’Udc di Civitanova riparte dai valori fondanti della propria azione politica, aprendo all’associazionismo di stampo cattolico per le amministrative 2017. L’Unione di Centro, che nel 2012 con il proprio candidato sindaco Laura Ruggeri si fermò al 2,59%, cerca alleanze in vista delle prossime elezioni e apre la consultazione con le altre liste senza preclusioni. Venerdì scorso si è riunita l’assemblea degli iscritti presieduta dal consigliere regionale Luca Marconi. Il partito ha rinnovato il consiglio direttivo composto da Luciano Brunetti (segretario comunale), Mirella Bindelli, Alessandro Bonino, Marco Caserta, Alessandro Cuppoletti, Domenico Micucci, Paolo Polidori, Mauro Rosati, Loretta Sargentini, Anna Maria Scuppa e Romeo Villotti. L’assemblea si è confrontata sulle linee giuda da seguire in vista delle elezioni comunale del prossimo anno e ribadisce il proprio impegno a tutelare la famiglia, specie se numerosa, a sostenere politiche volte al buon governo e al consolidamento dei servizi essenziali, dalla sanità al sociale, dall’ambiente al lavoro guidato dalla visione cristiana e popolare. Il comitato direttivo ha avuto mandato dall’assemblea di incontrare le diverse forze politiche: «Non crediamo nel leader maximo capace di risolvere tutto da solo – spiega il partito – ma nella figura di un sindaco tenace, umile, capace di ascoltare tutti assumendosi le responsabilità e finalizzando ogni soluzione, soprattutto le più difficili».
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Allora questo sindaco deve essere tenace. Quindi vediamo un po’ i sinonimi per capire meglio questa tenacia: resistente, molto adesivo ed anche costante, fermo, implacabile, indomabile, irremovibile,irriducibile, ostinato, perseverante, pertinace, pervicace, puntiglioso, saldo.
Adesso che abbiamo stabilito una parte del carattere, andiamo alla scoperta dell’altra: umile. Dopo una ricerca sui sinonimi ho riscontrato che i più usati nei vari siti per definire l’umile sono: di rango non elevato, infimo, meschino, misero e modesto. Se ad una prima occhiata si potrebbe avere l’impressione che tenace ed umile siano antitetici, analizzandoli meglio, si può notare ad esempio, che si può essere implacabile e allo stesso tempo anche misero e meschino. Anche gli altri sinonimi di tenace e di umile si sposano bene. Andiamo avanti: si richiede la capacità di ascoltare tutti. Qui andiamo lisci come una palla di biliardo, proprio a colpo sicuro. E’ la dote minima poi mai rispettata che si chiede ad un sindaco. Chiunque può averla tanto non è obbligatoria nel caso si venisse eletti anzi c’è un segretario che prende gli appuntamenti per il sindaco in modo che l’eletto possa depennare a piacimento e senza parsimonia. E poi ultima ed importantissima, sapersi assumere le proprie responsabilità andando fino in fondo pur di finalizzare ( il fine giustifica i mezzi). Quest’ultima scelta è la più facile, specie se si ha un amico in Procura che ti dà l’elenco di tutti i papabili sindaci che pur di essere fedeli a quest’ultima qualità, non si sono fatti intimorire finendo indagati in una delle tante indagini che anche noi, nel nostro piccolo abbiamo qui in paese. Adesso, rileggiamo come deve essere questo sindaco e riflettendoci sopra cerchiamo di trovarlo tra le nostre conoscenze così, per andare sul sicuro. Allora vado a rileggere. Dopo aver riletto ho avuto come una visione, non proprio chiara, nebbiosa mentre da lontano si poteva scorgere attraverso la foschia l’ opaca luce del disco solare che faceva presagire che da lì a poco avrebbe diramato la bruma. Non vi dico la sorpresa quando dalla nebbia è emerso il volto del figuro che mai avrei pensato potesse essere dotato di tenacia e umiltà. Con il suo ghigno, pardon sorriso mi guardava zoticamente con quei baffi neri che sembravano far parte di un’altra testa non allineati con il bianco sfinito dei suoi capelli che sembravano in lotta con la leggera brezza che li muoveva, cercando di rimanere ancora attaccati al cuoio nativo. Poi si mise a ridere sguaiatamente con una oscenità che non avevo mai né visto e né sentito. Inorridito, mi girai e presi a correre sempre più veloce, ma più la distanza tra lui e me aumentava, più fragorosa diventava la sua debosciata risata, fino a che esausto caddi a terra e lentamente preso dalla stanchezza mi addormentai e il volto di Silenzi, per fortuna non venne ad angosciarmi il sonno.