di Monia Orazi
(Foto di Federico De Marco)
“Ricostruiremo tutto come era, vi restituiremo la vostra città”. Queste le parole del presidente della Repubblica Sergio Mattarella giunto alle Calvie alle 16,15 e ripartito poco dopo le 16,30. Il capo dello Stato ha lasciato Tel Aviv, ultima tappa della sua visita tra Israele e Palestina, per raggiungere Camerino. Mattarela è arrivato nel pomeriggio a Perugia per recarsi nei luoghi del terremoto. Alle 16,15 è arrivato nel comune camerte, fortemente colpito dallo sciame sismico degli ultimi giorni. Il Capo dello Stato ha salutato bambini, anziani e soccoritori nel centro sportivo ‘Le Calvie’ che ospita quattrocento sfollati in due strutture. Con lui il sindaco Gianluca Pasqui, il capo della protezione civile Fabrizio Curcio, il commissario straordinario Vasco Errani e il prefetto di Macerata Roberta Preziotti. Un anziano sfollato ha chiesto al presidente “Tenga uniti noi e tenga unita l’Italia”. “Cercheremo di farlo” ha risposto Mattarella a cui è stata regalata la maglia della squadra di calcio di Camerino.
L’arrivo del presidente della Repubblica alle 16,15 a Camerino
“E’ bastata la presenza del presidente Mattarella per non far sentire sola la mia gente – ha detto il sindaco Pasqui – Segno importante per la ripartenza. Le istituzioni e il governo ci sono vicini con fatti concreti. I cittadini oggi al presidente hanno semplicemente chiesto vicinanza o uno sguardo”. Dopo Camerino si recherà a Norcia e al lago Trasimeno dove ci sono altri sfollati.
La visita del presidente della Repubblica si è giocata in una ventina di minuti, tutta tra la gente che non ha più una casa, all’interno del palasport in località Le Calvie, che da qualche giorno è diventato la casa provvisoria di centinaia di persone, assistite da tanti angeli custodi delle associazioni di volontariato e delle forze dell’ordine. Tutto il tempo Mattarella, accompagnato dalle autorità regionali e locali, lo ha voluto dedicare a loro, fermandosi diverse volte a parlare con anziani che non potevano muoversi, rivolgendosi con parole scherzose ai bambini, si è fermato anche di fronte ad un piccolo ancora addormentato sulla brandina, avvolto dalla coperta. “Cercheremo di ricostruire come era prima, ma anche meglio, perchè non vogliamo più che dobbiate scappare dalle vostre case”, ha detto il presidente. Il capo dello Stato ha parlato con anziani, bambini, esponenti della Croce Rossa, della Protezione civile, dell’esercito e di tutte le forze dell’ordine che sin dal primo giorno dell’emergenza sono presenti a dare supporto alla popolazione devastata, anche nell’anima, dal cumulo di scosse che sembrano non arrestarsi.
Il presidente della Croce Rossa Italiana di Camerino, Gianfranco Broglia, emozionato per la visita racconta: “Sono riuscito a parlarci, gli ho donato il volume che racconta i primi cento anni del gruppo di Camerino, mi ha detto che vista la lunga storia, in una circostanza come questa, il nostro impegno dovrà essere ancora maggiore”. Ancora emozionata un’anziana signora seduta su una delle brandine, che per pudore non vuole rilasciare il suo nome: “Mattarella mi è sempre piaciuto come persona, sono contenta che sia venuto a trovarci. Ha visto il cane di un’altra signora, lo ha chiamato Birillo, il vero nome dell’animale. Alla padrona che gli ha chiesto come facesse a saperlo, ha risposto scherzando ‘noi a Roma sappiamo tutto.”. Parlando con un anziano signore che gli ha chiesto come andare avanti il presidente ha risposto con parole di conforto: “Dimenticherete tutto questo, tornerete come prima”. Ad incontrare il presidente anche un gruppo di bambini che gli ha donato dei disegni e due parroci di Camerino, don Marco Gentilucci e don Mariano Ascenzo Blanchi, che racconta: “Ho semplicemente detto al presidente Mattarella che noi siamo i parroci di Camerino. Oggi pomeriggio è stato vicino alla nostra gente, don Marco in particolare gli ha detto che le persone hanno bisogno di vicinanza, solidarietà concreta. E’ stato tra noi con un atteggiamento molto umano e partecipe, come un semplice uomo in visita tra noi”. Anche il rettore Unicam Flavio Corradini, alcuni studenti e docenti si sono rivolti al presidente Mattarella. Ha dichiarato Corradini, al termine della visita, dopo aver dato la maglia Unicam al presidente: “Il presidente Mattarella ha espresso vicinanza, riconoscendo l’importanza dell’ateneo, gli ho spiegato le ragioni della nostra forza, ha risposto che Unicam gli è nota, stiamo lavorando per riaprire quanto prima, la ricerca già si sta svolgendo nelle strutture disponibili, per il resto prevedo uno scenario di qualche settimana, per ricollocare fuori dal centro storico gli uffici che prima erano ospitati in quella che oggi è la zona rossa, garantiremo un futuro di sostenibilità all’ateneo”.
Il presidente della regione Luca Ceriscioli
“La presenza del presidente Mattarella e la sua vicinanza è la vicinanza di tutte le istituzioni – ha detto il governatore Luca Ceriscioli – I cittadini sono colpiti da situazioni davvero pesanti, senza casa non vedi prospettiva e ti può cadere il mondo addosso. Cambiare mentalità, riuscire a recuperare quella capacità di reazione che è fondamentale in momenti così difficili passa anche attraverso a momenti simbolici: la presenza del presidente della Repubblica rappresenta tutto questo, da solo incarna tutte le istituzioni vicine alla nostra comunità. Ogni volta che viene siamo assolutamente grati perché accompagna la necessaria ricostruzione, che è l’obiettivo numero uno del lavoro che stiamo facendo, il rilancio economico è l’obiettivo numero due perché non c’è ricostruzione senza economia, il terzo obiettivo è il rilancio della comunità che ritrova le ragioni e lo spirito attraverso le quali poter ripartire”.
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Ma non ti vergogni a dire che ricostruirete tutto. O la gente dovrà ricostruire con i propri risparmi le nostre case in cominciato a togliere i tuoi stipendi d oro che poi ci crediamo. Ribellarsi sempre fino a che gli agnelli diventano lupi
Bla bla bla bla bla
vogliamo un Presidente della repubblica con gli attributi
E le altre?
Anche lui venditore di pentole, coperchi , posate e bicchieri….come il cazzaro fiorentino….
adesso solo Europa meno Italia c’è e meglio è per loro…
Eh come no !!!!
I commmenti fuor di luogo e senza rispetto, non mancano mai.
Un’altra presa in giro
sì sì, ora possiamo dormire tranquilli!
sì sì, ora possiamo dormire in una botte di ferro!
anche a amatrice ha detto la stessa cosa. non si è visto più nessuno
Allora sci!!
Venti minuti estremamente densi.
L’attimo dell’incerta angoscia fuggiva, oh, che altro può fare un attimo? ma il succedente gli succedeva: l’integrale dei fuggenti attimi è l’ora.