“Alborino mi ha salvato la vita:
un luminare lascia Macerata”

SANITA' - Il medico era responsabile del servizio di Radiologia interventistica ma ieri ha lasciato il capoluogo per trasferirsi ad Ancona. Tra le persone che ha curato c'è l'ex dipendente comunale Sandro Cipolletti: "Avevamo un'eccellenza e ce la siamo fatta scappare"

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L'ingresso di radiologia interventistica nell'ospedale di Macerata

L’ingresso di radiologia interventistica nell’ospedale di Macerata

Sandro Cipolletti

Sandro Cipolletti

 

di Federica Nardi

«Avevo un aneurisma sotto la milza. A Perugia mi hanno indirizzato a Macerata dicendomi che avevamo un luminare per la radiologia interventistica: Salvatore Alborino. Mi ha salvato la vita. Avevamo un’eccellenza e ce la siamo fatta scappare», così Sandro Cipolletti, 62 anni, maceratese che prima della pensione lavorava in Comune. Alborino infatti ha lasciato ieri l’ospedale di Macerata, dove era responsabile del servizio di Radiologia interventistica, per tornare ad Ancona nel reparto di Chirurgia cardiovascolare (leggi l’articolo). Molti in ospedale attribuiscono la decisione all’inerzia dell’Asur che, nonostante il reparto compaia, nero su bianco, nelle carte regionali, da due anni non mette la firma sul bando per il primario maceratese di Radiologia interventistica. Una branca avanzata della medicina che in caso di patologie vascolari permette di evitare l’intervento chirurgico tradizionale e ristabilire il paziente con degenza ospedaliera quasi nulla. E il servizio di Macerata, pur senza reparto, era consigliato da tutta Italia. Come racconta Cipolletti: «Quando ho scoperto il problema sono andato a Perugia per un consulto. Lì hanno un grande centro di chirurgia vascolare. Ma l’intervento sarebbe stato pesante, dovevano tagliare, con oltre un mese per riprendere i ritmi normali. Il medico di Perugia mi ha parlato di Alborino a Macerata, non sapevo nemmeno chi fosse. A settembre dell’anno scorso, scegliendo Macerata, ho evitato una operazione. Qua, dopo 4 ore di intervento radiovascolare e pochi giorni di ricovero, mi sono ripreso. Alborino mi ha salvato la vita. Oggi ho ritirato la tac che mi ha fatto lui, prima di andarsene via, ed è tutto perfetto». Adesso il servizio di Radiologia interventistica nell’ospedale di Macerata dovrà fare a meno del suo responsabile e dovrà anche fare i conti con i numeri necessari per trasformare quello che Cipolletti, ma non solo, chiama «un fiore all’occhiello della sanità maceratese», in un vero e proprio reparto che sia punto di riferimento per tutte le Marche sud. «Alborino – conclude Cipolletti – non solo è un bravo medico ma anche una persona di grande umanità. Lo definirei un amico. Il fatto che se ne sia andato toglie molta speranza a un eventuale reparto di Radiologia interventistica. L’ospedale del capoluogo non merita questo».



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