È partita lunedì scorso da Macerata la campagna di informazione e approfondimento che la Cisl Marche rivolge ai suoi iscritti in vista del referendum sulla riforma costituzionale. Il primo incontro, dedicato al gruppo dirigente, si è svolto nella sala del Cinema Excelsior di Via Colle di Montalto e ha visto la partecipazione di 150 persone. I lavori, introdotti dal segretario regionale Sauro Rossi e conclusi dal segretario generale Stefano Mastrovincenzo, hanno compreso un’illustrazione dei contenuti della riforma, a cura del responsabile della Cisl di Macerata, Silvia Spinaci, e un confronto tra due costituzionalisti dell’università di Macerata, Giovanni Di Cosimo e Giulio Salerno, intervallato da domande e interventi dei partecipanti presenti in sala.
Nelle prossime settimane, la Cisl Marche organizzerà iniziative analoghe in altre città della regione, con lo scopo di favorire un voto consapevole. «Il pronunciamento sull’ipotesi di riforma costituzionale è molto importante e merita una partecipazione qualificata – afferma Sauro Rossi -. Riteniamo che una campagna di informazione sia utile per esercitare il diritto di voto nella pienezza delle valutazioni del merito, specialmente sui molti aspetti della riforma che vanno approfonditi».
Stefano Mastrovincenzo ha ricordato dal palco che quello all’interno della Cisl Marche «è un dibattito aperto: il nostro intento e di riavvicinare i cittadini al voto con un confronto sui contenuti». Durante il seminario, il professor Di Cosimo ha sottolineato «aspetti condivisibili della riforma, in primo luogo il superamento del bicameralismo paritario», che contiene però anche«elementi contradditori: da chi e come saranno selezionati i senatori? Il rischio concreto – sostiene – è che il nuovo Senato rappresenti gli interessi dei partiti, piuttosto che quelli dei territori».
«La riforma – è l’opinione del professor Salerno – porta novità senz’altro positive, in particolare la semplificazione del rapporto tra Governo e Parlamento. Inoltre viene assicurato un nuovo equilibrio, più razionale, nella distribuzione di competenze tra Stato e Regioni».
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È tutto chiaro, voteremo NO.
E’ tutto chiaro, voteremo SI
Per votare con cognizione di causa occorre partecipare al maggior numero possibile dei dibattiti, quelli organizzati dai fautori del no e quelli organizzati dai fautori del no.
Io troverei più divertente, non certo più interessante, andare da quelli del Sì per sentire tutte le storielle che si inventano. Non che quelle del senatore nostrano non siano già esaustive e spassose, però è giusto ascoltare il perché si debba votare favorevolmente ad una riforma che presenta ” elementi contraddittori e che ci lascerebbero senza sapere chi vota e chi dovrà essere votato per il nuovo Senato ( Vedi Articolo ) “. Per la nuova Provincia che non esiste più e il cui ex presidente è ora il nuovo presidente della scomparsa Provincia, qualche indicazione l’abbiamo avuta anche se non ancora ben percepita. Ecco, vorrei che qualcuno dei sostenitori del Sì, intanto mi spiegasse questo passaggio tra Provincia abolita e la nuova Provincia che non esiste ma che ha addirittura un presidente. Magari questa misteriosa e anche un tantino ingarbugliata arguzia provinciale non ha niente a che fare con la farraginosa nuova riforma che tutti vogliono spiegare ma mentre quelli a favore del No ne spiegano chiaramente i motivi, quelli del Sì in un punto o nell’altro della stessa, finiscono inevitabilmente con l’intrecciarsi senza nessuna possibilità di districarsi. Quindi e concludo, chi vota No sa perché lo fa e chi vota Sì non sa perché lo fa però sa il perché. Mi viene da rimpiangere il vecchio ministro delle Semplificazione, il Sig Calderoli, che tra le varie leggi bruciate ha avuto anche il coraggio di mettere quella che prevedeva il rimborso ai contadini i cui raccolti venivano smangiucchiati dalle coccinelle e dalle locuste.