La tendopoli di Castelsantangelo sul Nera
A sinistra Valeria Lucernoni
di Monia Orazi
Dodici tende blu accolgono le vite sospese degli sfollati di Castelsantangelo sul Nera che si prepara alla seconda lunga notte nel campo allestito dalla Protezione civile. A vegliare sui terremotati molti volontari, che nella mattinata di ieri hanno predisposto i novantasei posti letto pronti ad accogliere i tanti che hanno paura e chi ha perso la casa. La vita nel campo è scandita dai momenti quotidiani, la sveglia e l’incalzare delle scosse, determinano un andirivieni continuo. Al momento di mangiare ci si ritrova tutti insieme, intorno ai lunghi tavoli bianchi, una chiacchierata per passare il tempo e guardare al domani. «Non ho più casa mia, a Nocelleto – racconta Valeria Lucernoni, romana di 54 anni da tre residente in paese – non finiva più, la casa non mi è crollata addosso ma è inagibile. Parlo come residente ed ex turista, venivo qui per la villeggiatura poi mi sono trasferita. Per fortuna martedì riprendiamo a lavorare, così riesco a non pensare. Voglio continuare a vivere qui, c’è tutta la mia vita».
Valeria lavora alla Svila, l’azienda vissana di proprietà americana che produce pizza surgelata, una realtà produttiva rimasta lievemente danneggiata, ma che da martedì tornerà a produrre a tempo pieno, lunedì i dipendenti si ritroveranno per pulire. Qui lavorano in tanti, molti di Castelsantangelo e Visso, altri da Camerino, San Severino e Pieve Torina, è uno dei pochi presidi attivi nella zona. «Per fortuna siamo vivi, ma non vorremmo morire in futuro, senza aiuti il paese rischia di diventare un deserto», spiega un collega della donna, anche lui costretto a vivere nella tendopoli.
«Il danno non è soltanto quello delle nostre case, in tanti hanno già sborsato per riparare i danni del sisma del 1997, una mia parente ha dovuto mettere sessantamila euro – prosegue Lucernoni – quanti avranno la forza economica di investire di nuovo per riparare le case? I tanti turisti che sono stati sorpresi dalla scossa non se la dimenticheranno, per diverso tempo non torneranno. Cosa faremo? Qui c’è stato un fuggi fuggi generale, se non arrivano aiuti concreti rischiamo di diventare un paese fantasma». Una signora insieme al marito ha raccolto le cose più importanti in alcune buste, scuote la testa. «Speriamo che finisca» e scompare nel buio della sera, iniziando a sistemare la nuova casa dalle pareti blu, che vibrano col vento fresco.
«Non vogliamo essere dimenticati, Castelsantangelo è stato un epicentro del sisma» dice il sindaco Mauro Falcucci. Il Comune non rientra tra quelli che hanno ottenuto l’esenzione dei tributi (leggi). «Sono state danneggiate oltre 85 prime case – continua Falcucci –, tante seconde case, è stato distrutto il turismo, ho il timore che si spenga l’attenzione e che qui diventi il deserto». La priorità per il sindaco è ricostruire la casa di riposo, per non far perdere le radici ai venticinque nonnini che ora sono al sicuro in altre strutture ed i posti di lavoro delle donne che li assistono.
È stato aperto il conto corrente su cui fare donazioni per la ricostruzione: Iban IT 68O0605568850000000000817 con causale casa di riposo per Castelsantangelo. Duramente colpite anche Ussita e Visso. Sono una cinquantina le persone che la scorsa notte si sono presentate nel punto di accoglienza alla sede Cri di Visso. «Da noi vengono molte persone che hanno paura per le scosse continue – spiega il presidente Giovanni Casoni della Cri di Visso – facciamo di tutto, dal fornire un posto letto, ad un pasto a chi ha bisogno, all’assistenza socio sanitaria a chi ha ansia ed attacchi di panico, abbiamo tre ambulanze pronte per l’emergenza ed una quarta reperibile, siamo a disposizione».
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“A chi non prenota, i pasti non verranno somministrati “.Mi raccomando, seguite le regole che anche in questa tragedia non si dimenticano di comparire sempre. Tutto deve funzionare come un orologio svizzero. Forse avete ragione, ma un bel va a lavare i piatti… mi viene spontaneo. Stia tranquillo il sindaco, non si maceri nei dubbi. Adesso faranno il funerale solenne a cui parteciperanno le ” alte cariche dello stato” che non so se attirano in branco le stesse simpatie che traspirano nell’articolo in cui si tratta la breve vacanza della Boldrini a Ussita. Di certo i commentatori non si sono risparmiati ad elogi e complimenti verso la nostra conterranea. Poi dopo se ne parlerà sempre meno e sempre più vi avvierete a diventare come la città dell’Aquila dove la ricostruzione, specialmente per le strutture pubbliche, che a tutt’oggi è prevista dall’oggi al domani al mai. Ogni tanto ci sarà qualche servizio giornalistico che griderà allo scandalo e via al prossimo terremoto di cui il copione è sempre quello. Vespa farà un altro ” Porta a Porta ” straordinario, sfregandosi le mani e dedicato al prossimo disastro tellurico e tutti i telegiornali saranno in prima linea a raccontarci in diretta le solite immagini, che cambierà il sito del terremoto ma sempre simili appariranno e via come sopra fino all’infinito. Sindaco sia poco speranzoso. Oppure fate come in Friuli, dove i friulani si sono rimboccati le mani quando nel 76 presero una bella briscola. Aiutatevi, che se aspettate Santi e Stato, il turismo tornerà, sì, forse. magari tra una ventina d’anni.
“A chi non prenota, i pasti non verranno somministrati “.Mi raccomando, seguite le regole che anche in questa tragedia non si dimenticano di comparire sempre. Tutto deve funzionare come un orologio svizzero. Forse avete ragione, ma un bel va a lavare i piatti… mi viene spontaneo. Stia tranquillo il sindaco, non si maceri nei dubbi. Adesso faranno il funerale solenne a cui parteciperanno le ” alte cariche dello stato” che non so se attirano in branco le stesse simpatie che traspirano nell’articolo in cui si tratta la breve vacanza della “Dame ” a Ussita. Di certo i commentatori non si sono risparmiati ad elogi e complimenti verso la nostra conterranea. Poi dopo se ne parlerà sempre meno e sempre più vi avvierete a diventare come la città dell’Aquila dove la ricostruzione, specialmente per le strutture pubbliche, che a tutt’oggi è prevista dall’oggi al domani al mai. Ogni tanto ci sarà qualche servizio giornalistico che griderà allo scandalo e via al prossimo terremoto di cui il copione è sempre quello. Vespa farà un altro ” Porta a Porta ” straordinario, sfregandosi le mani e dedicato al prossimo disastro tellurico e tutti i telegiornali saranno in prima linea a raccontarci in diretta le solite immagini, che cambierà il sito del terremoto ma sempre simili appariranno e via come sopra fino all’infinito. Sindaco sia poco speranzoso. Oppure fate come in Friuli, dove i friulani si sono rimboccati le mani quando nel 76 presero una bella briscola. Aiutatevi, che se aspettate Santi e Stato, il turismo tornerà, sì, forse. magari tra una ventina d’anni.
Infatti…….i danni sono un po dappertutto intorno a quelle zone…..come Castelsantangelo anche Amandola ed altre. Dobbiamo aiutare tutti e ricostruire in modo corretto.
Perchè gli italiani che hanno perso tutto vanno nelle tende e i clandestini negli alberghi(lamentandosi pure per la mancanza di aria condizionata,wifi,cibo…)?
la boldrini che ne pensa,chi ha la precedenza in questo caso? scommetto che direbbe che siamo tutti uguali e tutti abbiamo pari dignità…pero’ intanto sta di fatto che i clandestini con i nostri soldi restano negli alberghi,i poveri terremotati che dopo aver servito lo stato italiano e pagato il contributo anche per il mantenimento di questi parassiti, vanno nelle tende….ma non ditelo ai perbenisti,si indignerebbero non avendo una risposta di “sinistra” da dare a questo schifo.
La sistemazione nelle tende è sicuramente provvisoria. I sopravvissuti nelle tendopoli possono tentare di recuperare beni dalle loro abitazioni disastrate, mantenere il legame con la loro terra e forse molti avrebbero paura per qualche tempo di dormire in strutture in muratura. Qui a Macerata, dove non ci sono stati crolli, molta gente ha dormito per strada.Non dimentichiamo poi che sono disastrati anche i ponti e difficili gli spostamenti. Certe polemiche “salviniane” indignano proprio perché sono inopportune. Rimandiamo le polemiche a settembre, superata la prima fase critica.