di Alessandra Pierini
Un contratto per la cessione di tutti i diritti di immagine e sulla sua storia. Lo ha firmato Barbara Giuggioloni l’8 febbraio 2015 consegnando così la sua storia ad Alessandro Massarini, presidente dell’associazione “Progetto B”, che ha l’obiettivo di raccogliere fondi per la mamma maceratese malata di Sla e in particolare di creare un fondo per la figlia quattordicenne di Barbara con attività di vario genere tra cui la diffusione di un libro fotografico che racconta la storia della donna come fosse una favola. Ora però Barbara e il marito Carlo Ranzuglia chiedono di annullare quel contratto: «Non ha scadenza – dice la giovane mamma – e lega la mia famiglia vita natural durante ad Alessandro Massarini. Lo abbiamo firmato in buona fede perchè ci fidavamo di lui».
Il libro sarà pubblicato a Natale ma tappa iniziale del progetto sono state le due serate benefiche di gala di giugno scorso a Macerata e a Treia, dopo le quali Barbara e la sua famiglia hanno chiesto di avere i soldi versati per loro. Progetto B ha risposto con una raccomandata in cui si legge che in base a quanto previsto dallo statuto, l’associazione può erogare contributi «in forma di acquisto di medicinali o macchinari, pagamento di terapie e ricoveri in strutture specializzate, pagamento di assistenza e visite medico-sanitarie specialistiche»(leggi l’articolo).
Barbara però fa presente che lei non ne ha bisogno, che sono tutte cose importantissime ma di cui già si è fatto carico il sistema sanitario. Con i soldi delle serate vorrebbe invece acquistare un’auto usata, adibita al trasporto di persone invalide. Resta la volontà di chiudere il contratto. «Ha foto mie e di mia figlia – continua Barbara – quindi potenzialmente può organizzare serate di beneficenza per me senza che nessuno della mia famiglia sappia niente e guadagnare con la mia sofferenza. Non posso permetterlo».
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Mi avevano parlato con entusiasmo di questo progetto. Leggo oggi con molta amarezza, come un iniziativa tanto nobile, che ha mosso centinaia di animi, si sia sgretolata come un castello di sabbia, perché stando a ciò che leggo, chi ha ricevuto a piene mani la fiducia ed il futuro di un intera famiglia devastata dalla malattia, ha forse abusato della loro buona fede.
Non posso che limitarmi, tra l altro leggendo, come immaginabile, la difficile situazione economica di Barbara, ad auspicare per la sua famiglia, un aiuto concreto, gratuito, da parte di un legale che difenda la loro posizione.
Carissimo Alessandro Massarini
se veramente è vero quello che dice la carissima Barbara ed io credo fortemente alle sue parole DALLE QUELLO CHE LE SPETTA OVVERO IL RICAVATO DELLE SERATE SVOLTE IN SUO NOME affinché possa comprare il mezzo di cui ha tantissimo bisogno. Se i patti erano questi cerca di rispettarli a soprattutto non abusare delle immagini di Barbara e di sua figlia soprattutto della sua sofferenza che lei sta affrontando con estrema dignità e compostezza. Grazie.
Barbara cara pubblica il tuo iban….. Almeno e’ sicuro l’aiuto concreto…../
Le solite vicende squallide di chi si approfitta delle disgrazie altrui….ormai provocano solo tanta amarezza ….
Il business non guarda in faccia nessuno
Il contratto non ha scadenza perché è un contratto a tempo indeterminato, quindi può essere rescisso, magari a determinate condizioni, condizioni scritte nel contratto stesso. O no?
Una vicenda di uno squallore infinito. Tutta la mia solidarietà alla sig.ra Barbara e alla sua famiglia, così vergognosamente presa in giro.
Perché non sono assolutamente sorpreso? Qualcuno qui nel commentare all’indomani dello spettacolo si chiedeva come mai non fossero presenti gli amici di Barbara. La risposta potrebbe essere anche nell’indurre a pensare che, forse in qualcuno serpeggiava già qualche dubbio sulla concreta trasparenza del progetto.