Enorme e indignato scalpore ha suscitato nell’informazione nazionale lo scontro frontale fra due treni lungo la linea a binario unico Bari-Andria con l’atroce bilancio di ventitre morti e un centinaio di feriti, alcuni molto gravi. Ecco la prova, s’è detto e s’è scritto, del degrado nel quale versa il Meridione per colpa dei governi che si sono succeduti in Italia dal dopoguerra ad oggi. Com’è possibile, s’è detto e s’è scritto, che esistano ancora linee ferroviarie a binario unico? Poi son saltati fuori inoppugnabili dati dai quali risulta che non solo è possibile ma è addirittura normale. Dei diciassettemila chilometri dell’azienda statale, infatti, ben novemila – più della metà – sono a binario unico, cui ne vanno aggiunti altri seimila a gestione privata, anch’essi a binario unico, come appunto la tratta Bari-Andria, da non confondere – attenzione – con il doppio binario della ben più importante linea adriatica. E’ nota, intendiamoci, la non felice situazione socioeconomica del Meridione, ma stavolta il binario unico non c’entra o c’entra pochissimo. Di tratte simili ce ne sono anche nella sviluppatissima Lombardia. E il rischio del binario unico sta solo nell’eventualità di “errori umani” – forse di capistazione, il che sarebbe accaduto in Puglia – a causa dei quali due convogli lo percorrano contemporaneamente uno in un senso e uno nell’altro. E se non si fermano, ecco lo scontro frontale. Tutto qui.
E adesso veniamo a noi. Anche la linea Civitanova-Albacina è a binario unico che poi, entrando nell’Ancona-Roma, prosegue fino a Fabriano. Ogni giorno essa è percorsa da 14 convogli in una direzione e 14 nell’altra. Sono circa novanta chilometri e ci s’impiegano poco meno di due ore (i nostri treni non sono molto veloci per via delle caratteristiche del territorio, mentre quei due sciaguratissimi treni pugliesi andavano a cento chilometri orari e immaginarsi gli effetti dello scontro frontale). Essa è così da tantissimi anni, diciamo dalla fine Ottocento: 16 stazioni, 7 gallerie, 20 viadotti e 59 passaggi a livello. Interessante, a questo punto, fare un po’ di storia, se non altro per sottolineare la lungimiranza con cui venne ideata. Il primo progetto risale al 1846, nello Stato pontificio guidato da Pio IX. La realizzazione avvenne a partire dal 1888, con lo Stato unitario. Perché ho parlato di lungimiranza? Perché questa linea ferroviaria fu concepita come unione fra le valli del Chienti e del Potenza con scavalco all’altezza di Tolentino. Ferrovia a parte, nient’altro del genere fu realizzato e neanche pensato per la grande viabilità motorizzata, per cui anche oggi la valle del Chienti è la valle del Chienti (Civitanova, Macerata, Tolentino, Castelraimondo) e la valle del Potenza (Recanati, Macerata, Treia, Cingoli, San Severino, Matelica) è la valle del Potenza, senza che fra loro vi siano agevoli comunicazioni viarie. Pio IX, insomma, aveva idee più lungimiranti e più aperte al futuro. Lui sì che aveva già in mente il concetto di provincia o di “area vasta” come ora si chiama!
Per molto tempo la nostra linea ferroviaria è stata percorsa da fumanti locomotive a vapore con annessi vagoni per viaggiatori e per merci. Poi, durante il fascismo e subito dopo, le locomotive furono sostituite dalle maleodoranti “littorine”, per eliminare le quali dovemmo aspettare fino all’anno scorso con l’avvento dei treni cosiddetti “swing”, nettamente più comodi, confortevoli, silenziosi e areati. Raddoppiare il binario? Figuriamoci, con quel che costerebbe e soprattutto considerando quanto già detto in tema di viadotti e gallerie. Ma anche il binario unico, se gestito dai 16 capistazione in modo che un treno proveniente da Civitanova lasci passare il confratello proveniente da Fabriano o viceversa, non comporta pericoli. La qual cosa, ripeto, non è purtroppo avvenuta fra Corato e Andria. Ma, ed è questa la nostra fortuna, il destino ci ha dato capistazione migliori di quelli pugliesi.
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In ogni campo la caratteristica infallibilità maceratese è sempre d’origine papale.
Liuti, lei non ha la minima idea di ciò che sta passando il capostazione di Andria che ha dato il via libera al treno
E inoltre deve sapere che il fumo che facevano le locomotive a vapore del ventennio era ‘ecologico’ tanto quanto quello delle littorine loro coetanee.
Il destino ci ha dato capistazione migliori? Fino all’altro ieri ,anche in quel tratto ferroviario in Puglia i nostri connazionali locali potevano ritenersi altrettanto fortunati. Ma poi c’è scappato l’incidente con tanti morti e feriti. Un binario unico è un rischio imponderabile ovunque, dove l’errore umano è sempre in agguato Non c’entra niente il destino. Niente proprio. Poveri noi, se lo Stato si affidasse dai trasporti a tutti i servizi pubblici al fato. Con le tasse che si pagano in Italia, altro che doppio binario, le strade di seta dovremmo avere, e invece stiamo qui a schivare le buche e l’erba alta dai greppi che copre ogni visuale. Anche questa incuria provoca gravi incidenti stradali.
A me pare che nella linea ferroviaria Civitanova Albacina non esistano più capistazione perché è tutto automatizzato. Semmai la responsabilità è dei capitreno.
prendersela con i Capi Stazione è da vergognarsi, se il sistema non funzione, non adeguato, i vertici solo loro hanno la colpa, svegliatevi!!!!!!!!
Le tratte a binario unico sono diffuse anche in Inghilterra, Germania, Francia e Spagna. E se non errro l’incidenza degli incidenti da noi è più bassa, nonostante i sistemi di controllo che altrove sono più “tecnologici”
Forse Liuti non sa che l’incidente non è successo nelle Marche, solo a causa del fattore C. Proporre soluzioni “intelligenti” dopo che si sa come è successo l’incidente direi che è anche troppo facile. Dopotutto evitare tutti gli incidenti sarebbe economicamente impossibile perché il rischio residuo non è mai zero, ma si cerca di ridurlo ad un rischio accettabile.
Per Marini. Non ‘economicamente impossibile’, ma impossibile tout court.
Nelle piccole stazioni i capostazione non ci sono più da anni, sostituiti dell’elettronica… Meglio o peggio? Mai successo niente nella nostra tratta quindi funziona. Buon viaggio.
dal COMITATO NO SOTTOPASSO / S.S. 16 / VIA CARDUCCI / CIVITANOVA MARCHE:
Sulla tratta CIVITANOVA / ALBACINA i capistazione non esistono più da tempo, il tutto è gestito e controllato (MALE), in remoto, da RFI-BARI e, pertanto, ogni elogio è inopportuno e fuori luogo.
Sabato 9/7/16 è stato pubblicato sul Corriere Adriatico un articolo a firma di CHIARA MARINELLI, ben fatto, dal titolo “SBARRE BLOCCATE AL PASSAGGIO A LIVELLO / TRAFFICO ANCORA IN TILT SULLA STATALE 16” di cui brevemente accenniamo alcuni passi:
……..”L’altro ieri (7/7/16), intorno alla ore 19, mi trovavo in un negozio a 150 metri dalla rotatoria e ho sentito una sinfonia di clacson. Ho immaginato subito che il passaggio a livello fosse chiuso. E infatti serpentoni di automobili incolonnate in direzione sud fino all’ingresso della superstrada e, dall’altra parte, motorini, biciclette e pedoni fermi in attesa della riapertura delle sbarre. Non so da quanto tempo fossero giù, ma parliamo di almeno 15/20 minuti di ritardo rispetto al dovuto, così ho chiamato RFI-BARI, che controlla la situazione della riapertura delle sbarre del passaggio a livello. La telefonata è durata 44 secondi; per prima cosa, ovviamente, ho chiesto spiegazioni all’operatore. Ha risposto che c’era un inconveniente sull’automatismo di apertura/riapertura, ed allora, ironicamente, l’ho invitato a schiacciare il bottone e quindi apertura manuale.
IN QUATTRO SECONDI LE SBARRE SONO TORNATE SU, permettendo, in questo modo, al traffico di sbloccarsi. Ora mi chiedo: E’ MAI POSSIBILE CHE DEBBA ESSERE UN CITTADINO A TELEFONARE A BARI ED A CHIEDERE DI RIAPRIRE LE SBARRE DEL PASSAGGIO A LIVELLO??’ CHE UN CITTADINO DEBBA DIRE ALL’OPERATORE CHE IL TRENO E’ PASSATO?? E’ UNA FOLLIA!!
Se la causa di tutto questo è l’inefficienza umana che senso ha spendere 6 milioni di euro per il sottopasso??
E’ forse per creare artificiosamente un’alibi ai politici che hanno voglia di tagliare nastri??
Bisogna intervenire presso RFI-BARI, che gestisce malamente i passaggi a livello e trovare soluzioni quasi a costo zero anzichè sperperare denaro pubblico per opere inutili…….
……..Appena un’ora dopo, alle ore 20, la chiusura e riapertura si è risolta in appena 2 minuti e 21 secondi (tempo preciso al secondo perchè da me cronometrato), forse per la mia telefonata di poco prima??
Sabato 9/7/16 una delegazione di aderenti al COMITATO NO SOTTOPASSO si è recata a TREIA , in occasione del seminario SYMBOLA ,per la presenza del ministro dei trasporti e delle infrastrutture GRAZIANO DELRIO.
Dobbiamo raccontare come si sono svolti i fatti perchè lo stesso Corriere Adriatico, domenica 10/7/16 in un articolo a firma ALESSANDRA BRUNO, a differenza di CHIARA MARINELLI, ha esposto molto male la nostra presenza all’interno di un lungo articolo e cioè:
“Ad attenderlo (il ministro) anche qualche esponente del comitato NO SOTTOPASSO di Civitanova, che, munito di cartelli e striscioni, voleva ribadire la contrarietà all’opera del sottopasso in via Carducci. L’IMPRESA E’ SFUMATA, IL MINISTRO E’ ENTRATO SUBITO IN TEATRO.”
Detta in questo modo, è fare disinformazione!! Infatti, dopo che abbiamo esposto i nostri striscioni ed essere stati intervistati da alcuni giornalisti, ci è venuta incontro la dott.ssa ROBERTA PREZIOTTI, prefetto di Macerata, per chiederci informazioni sulle nostre motivazioni contrarie all’opera del sottopasso e che brevemente abbiamo illustrato, richiedendoci una relazione scritta che provvederemo a consegnarle quanto prima in Prefettura.
Poi è andata ad accogliere il ministro GRAZIANO DELRIO arrivato con due ore di ritardo, verso le ore 11,30, a causa di un blocco in autostrada dovuto ad un incidente, e tutto il gruppo con in testa il ministro, il sindaco Capponi ed il segretario di Symbola Fabio Renzi è entrato nel teatro mentre la dott.ssa/prefetto PREZIOTTI è ritornata verso di noi dicendo queste testuali parole: “SONO UNA PERSONA DI PAROLA, HO RIFERITO AL MINISTRO IL VOSTRO PROBLEMA, ATTENDO QUINDI LA RELAZIONE SCRITTA”.
Ho consegnato al Prefetto copia dell’articolo a firma CHIARA MARINELLI pubblicato lo stesso sabato, questo aderente ai fatti; pertanto non potevamo pretendere che il ministro, dato il ritardo di due ore e la comunicazione fattagli dal Prefetto in qualità di rappresentante del Governo centrale, si fermasse a parlare con noi!!!
Il risultato di visibilità del COMITATO NO SOTTOPASSO l’abbiamo avuto, e pertanto la frase che ci riguarda “L’IMPRESA E’ SFUMATA….è ingannevole e fuorviante per i lettori.
Oltretutto, l’anno scorso, sempre in occasione di SYMBOLA, ho avuto il piacere di conoscere e parlare con il ministro DELRIO consegnandogli una decina di articoli riguardanti l’argomento sottopasso alle fasi iniziali e posso dire, con estrema sincerità, di avere una stima del ministro anche per come ha iniziato a gestire il delicato ministero delle infrastrutture, stima di serietà in un panorama politico piuttosto deludente.
Di seguito comunico una parte degli striscioni esposti a TREIA, sintetici ma efficaci:
LA NOSTRA FILOSOFIA E’ REALIZZARE OPERE UTILI…
GRAZIANO DELRIO
IL COMITATO NO SOTTOPASSO CONDIVIDE
IL SOTTOPASSO S.S. 16 CIVITANOVA NON SERVE A NULLA
=SOLUZIONI ALTERNATIVE
SOTTOPASSO S.S. 16 CIVITANOVA
= CHIUSURA ATTIVITA’ ECONOMICHE
RFI-BARI + TRENITALIA
= INEFFICIENZA
SOTTOPASSO S.S. 16 CIVITANOVA
= 6.000.000 DI EURO SPRECATI
SI AD OPERE UTILI
NO A TAGLIO DI NASTRI POLITICI
RIDUZIONE DI TEMPI CHIUSURA PASSAGGIO A LIVELLO
= INUTILE SOTTOPASSO
NO ALL’ARROGANZA POLITICA
SI ALL’ASCOLTO DEI CITTADINI
SOTTOPASSO S.S. 16 CIVITANOVA
= OPERAZIONE DI MARKETING POLITICO
I
La nostra tratta è scandalosa. Metterci il tempo che ci mettiamo per muoverci verso tratte degne di questo nome è anacronistico. Siamo fuori dalla rete per il trasporto merci è questo è un danno.
Paghiamo abbastanza per pretendere una nuova tratta, moderna ed elettrificata. Questo è un territorio che in quanto a dare (regione e stato) da molto, in quanto a ricevere riceve poco o nulla.
Che poi qua i treni li si saprebbe far andare anche senza alcun binario, si evita di farlo solo per non creare al resto del mondo troppi complessi d’inferiorità.
Ma bella più di tutte l’Isola Non-Trovata:
quella che il Re di Spagna s’ebbe da suo cugino
il Re di Portogallo con firma sugellata
e bulla del Pontefice in gotico latino.
L’Infante fece vela pel regno favoloso,
vide le fortunate: Iunonia, Gorgo, Hera
e il Mare di Sargasso e il Mare Tenebroso
quell’isola cercando… Ma l’isola non c’era.
Invano le galee panciute a vele tonde,
le caravelle invano armarono la prora:
con pace del Pontefice l’isola si nasconde,
e Portogallo e Spagna la cercano tuttora.