Ciccarelli chiede il reintegro:
“Illegittima la revoca dell’incarico”

SANITA' - L'ex dirigente del Servizio salute delle Marche e i suoi legali hanno scritto al governatore Luca Ceriscioli e alla giunta: se non ci sarà risposta entro 10 giorni la questione finirà al tribunale del lavoro

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 Piero Ciccarelli

Piero Ciccarelli

 

di Gianluca Ginella

Piero Ciccarelli impugna la revoca dall’incarico di dirigente del Servizio salute della Regione e chiede il reintegro. Lo ha fatto con una lettera inviata ieri al governatore Luca Ceriscioli, alla giunta e, per conoscenza, al segretario Fabrizio Costa. Nella missiva i legali di Ciccarelli, gli avvocati Gianfranco Formica e Manuel Formica, sostengono che il recesso sia illegittimo, sia nella forma che nella sostanza. Alla luce di questo Ciccarelli chiede il reintegro. La Regione lo scorso 25 maggio aveva comunicato al dirigente maceratese l’intenzione di rescindere il contratto (leggi l’articolo). Le motivazioni erano state spiegate in un comunicato dell’ente che aveva deciso: «tenuto conto che il ruolo conferito è caratterizzato dall’imprescindibile natura fiduciaria derivante dalla collocazione del dirigente all’apice dell’organizzazione della sanità marchigiana».

L'avvocato Gianfranco Formica

L’avvocato Gianfranco Formica

La mossa della Regione era arrivata dopo che era venuta a galla una indagine, peraltro ancora in corso, in cui Ciccarelli è coinvolto insieme ad altre 8 persone per reati che vanno dall’associazione per delinquere, all’abuso d’ufficio, alla truffa per presunti appalti pilotati alla Medilife spa di Roma (leggi l’articolo). La vicenda è figlia di un’altra indagine, quella dell’appalto per il centro servizi di Fabriano vinto dalla Medilife, che si è conclusa il 22 giugno scorso con l’assoluzione di tutti gli imputati “perchè il fatto non sussiste” (leggi l’articolo). Tra loro c’era anche Massimiliano Picardi, legale rappresentante di Medilife e indagato insieme a Ciccarelli nel nuovo filone aperto dalla procura di Ancona.

Ieri è partita l’impugnazione del provvedimento di recesso del contratto, che i legali ritengono illegittimo, sia nella forma che nella sostanza. Di più non aggiungono su quali siano le illegittimità riscontrate. Ciccarelli è comunque disponibile al reintegro. Nel documento viene precisato che se entro 10 giorni non arriverà una risposta da parte della Regione il dirigente si tutelerà nelle sedi opportune. In sostanza il tribunale del lavoro. Al momento le richieste economiche che potrebbero essere avanzate da Ciccarelli non sono definite.



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