di Claudio Ricci
Referendum: il paladino del sì Mario Morgoni alza lo scudo e passa al contrattacco dopo gli interventi dei segretari provinciali dell’ Anpi Lorenzo Marconi e della Cigl Daniel Taddei (leggi l’articolo). Dopo i numerosi commenti agli articoli pubblicati da Cronache Maceratesi il senatore Pd, renziano della prima ora, contraccambia le critiche ricevute dal fronte del no punto per punto, dai contenuti, al valore politico della riforma. «Sia Anpi che Cgil si devono fare carico di ciò che succederà dopo – incalza Morgoni – La vittoria del sì porterà maggiore stabilità, efficienza e credibilità al sistema Italia. Così come noi ci assumiamo queste responsabilità allo stesso modo loro devono dire che il no procurerà un indubbio vantaggio alla stabilità del sistema democratico politico ed economico del Paese». L’affondo è sulla composizione politica dei due schieramenti: «Se vince il sì, vince Renzi e il Pd non Alfano. Questo progetto non ha il marchio di Verdini ma di Renzi. Cosa succede se vince il No? Chi sono ne sono i promotori ? La Camusso, Smuraglia, o i populsti e i fascisti della destra estrema? Nel fronte del no l’elemento collaterale e secondario è costituito proprio da Cgil e Anpi. Con la vittoria del no tutta la sinistra verrebbe travolta. Come mai poi in una materia così importante sia Anpi che Cgil non hanno consultato gli iscritti limitandosi a prendere decisioni burocratiche e di direttivo proprio loro che denunciano pericoli per la democrazia?»
La campagna del senatore a favore del sì è totalizzante e include anche aspetti personali: «Ho sentito per decenni i cittadini deridere i politici che cercavano il consenso quando era ora di votare per conquistare potere e incarichi. Io voglio rivendicare con orgoglio che oggi ho un ruolo e sto impiegando tutte le mie energie per convincere la gente a dismettere quella poltrona. Lo rivendico come scelta coerente. Credo che il mio ruolo non sia più decisivo e credo di dover essere rispettato almeno per questo nelle mie posizioni».
Nel merito dei contenuti: « Se vincesse il no avremmo una situazione di ingovernabilità e di difficoltà ad andare a votare. Da una parte per il senato con il mattarellum a turno secco, dall’altra la Camera con l’ italicum (doppio turno maggioritario) da cui uscirebbe un parlamento schizofrenico. Con la riforma si supera il bicameralismo, con un’indubbia efficienza e tempestività nel procedimento legislativo. Requisiti che ci chiede la società di oggi. Ci mettiamo al passo delle altre democrazie del mondo. In nessun posto esiste il bicameralismo e da nessuna parte per questo si è costituita una dittatura».
(a destra) Il presidente provinciale dell’Anpi Lorenzo Marconi promotore delle ragioni del No al referendum
Sulla definizione dei ruoli di Stato e Regioni: «Abbiamo avuto per anni contenziosi, lungaggini e difficoltà a raggiungere obiettivi perché c’è una sovrapposizione di compiti che oggi viene superata in termini di costi e tempi. Anche questa è un’esigenza molto sentita dalla società civile. Lo Stato ritorna in possesso di alcune materie come grandi infrastrutture (in cui non si poteva lasciare lo scettro alle Regioni con lo scempio fatto negli ultimi anni?) l’energia e la promozione turistica». I costi della politica: «Tutti gli osservatori da destra a sinistra per decenni hanno detto che ci sono eccessivi livelli amministrativi. Questa riforma abolisce le province andando incontro alle esigenze conclamate da tutti. Si riducono i ruoli legati alla politica. Scompaiono 215 parlamentari e il Cnel. Non abbiamo più presidenti e giunte di Provincia eliminando altri 7-800 posti professionali della politica. In un colpo solo riduciamo in modo sensibile l’onere finanziario sulle spalle dei cittadini. In tutte queste cose vedo una coerenza tra le aspettative della società, gli intenti dichiarati dalla politica e finalmente la concretezza delle riforme. Forse non è perfetta non è la migliore ma ad ottobre noi voteremo tra una proposta di riforma o niente».
Sulla legge elettorale accusata di essere illiberale: «Credo che sia ragionevole pensare ad un sistema democratico che dia una maggioranza a qualcuno. Se non il 55% qual è la misura ragionevole perché non si cada nel rischio di autoritarismo. Credo che la legge elettorale restituisca ai cittadini il potere di scelta non solo perché si reintroducono le preferenze ma anche perché il nome del capolista è scritto in cima scheda con relativa assunzione di responsabilità di chi si candida».
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SSSSSSSSSSSSSSSSS!1 non fate rumore, non dite niente, prima o poi si stancherà, sennò per ottobre a forza di dire sempre quello ci manda tutti al manicomio.
Che pena, che tristezza per le argomentazioni di Morgoni.Ancora con il solito disco rotto di chi non vuole che si entri nel merito della discussione tecnico politica. Stia tranquillo che se anche dovesse rimanere a casa, con la sua tessera in tasca un ruolo ben pagato da qualche parte lo trova di sicuro!
Ma pensa te, che contorsioni mentali! Morgoni vuole che si voti SI per mandarli a casa, lui compreso . Oh , mio Dio! Uno psicoterapeuta, ma di quelli bravi bravi, presto!!!
https://www.youtube.com/watch?v=zU17Jim71bk
Per Moroni. Non serve uno psicoterapeuta, basta leggere Machiavelli. In realtà mi sembra che la decisione di non ricandidarsi per la prossima (XVIII) legislatura non sia di oggi, ma sia stata presa molto tempo fa. Quindi qui si coglie la palla al balzo e si rilancia.
Bisogna riconoscere però che Mario Morgoni è l’unico dei renziani della prima, della seconda e della terza ora (tra i quali vanno registrati un buon numero di opportunisti falsi e ipocriti, saliti sul carro di Matteo solo per ottenere cariche e prebende) che ci sta mettendo la faccia anche a livello mediatico e sta sostenendo con forza le ragioni del Sì.
A mio avviso, comunque, il dibattito sul referendum è partito troppo presto ed è stato troppo personalizzato, il che sta creando schieramenti “a prescindere” e sta impedendo una disamina seria delle regioni sia del sì che del no.
Forse solo dopo le ormai imminenti elezioni amministrative sarà possibile tornare sul merito effettivo della riforma costituzionale.
Effettivamente è un po’ presto per passare al contrattacco. Sì, abbiamo distrutto tutte le armate ( quelle che c’ha in testa) del Morgoni, ma prima di sferrare un contrattacco dovrebbe rafforzare le sue linee , cercare di indebolire un po’ quelle nemiche, studiare eventuali punti deboli per sfondare, vedere se c’è la possibilità di un accerchiamento che impedisca al nemico di fuggire per poterlo catturare e passargli a mangiare e dormire,secondo le convenzioni di Ginevra o quelle del Gus di Macerata. Intanto Morgoni cerca di studiare una tattica che ci stupisca e che ci stimoli. Lascia perdere gli attacchi insensati, facilmente rovesciabili che hai usato finora. Se tu lotti per andare a casa , fallo subito, lo scopo lo hai raggiunto,ma se invece menti spudoratamente, come ti ha detto qualcuno cambia disco altrimenti si potrebbe cominciare a pensare che quello che dici lo pensi veramente e non perché sei in malafede. Così ci dai la possibilità di parare i nuovi colpi che ci auguriamo tutti, studierai con grande attenzione. Comunque a prescindere da queste discussioni, cerchiamo di lottare ad armi pari, quindi comincia a dire cose sensate.
Inviato da iPhoneEbbene si, con questa riforma i 315 senatori in carica vanno tutti a casa e non potranno più candidarsi per un ruolo che , così com’è oggi non esisterà più . Voglio tranquillizzare Iacobini sul fatto che mi troverà ancora sulla breccia. Io non mi dimetto dalla politica perché amo la politica, non ho bisogno di ruoli per farla e in ogni caso non ho deciso nulla su candidature future , e non sento l’esigenza di comunicare a Iacobini le mie intenzioni. Debbo notare che nel merito non avete nulla da dire sulla riforma : vuol dire che è difficile negare che essa rappresenti un cambiamento positivo di innovazione, semplificazione, riduzione dei costi e recupero di efficienza , capacità di decisione e credibilità delle nostre Istituzioni . Per il resto se vi limitate a denigrare ed insultare me, questo mi lascia totalmente imperturbabile.
Sarebbe stata promessa a Fassino la presidenza dell'(eventuale) nuovo Senato. Per dare l’idea di Istituzioni più snelle.
Morgoni non sa né leggere e né scrivere, sennò si sarebbe accorto che la maggior parte dei commenti, l’articolo dell’ Anpi, le dichiarazioni del sindacato con cui Renzi non parla, dicono chiaramente i motivi del no. La chiarezza manca sui motivi del Sì, faziosi, inconcludenti, diciamo completamente falsi e che farebbero risparmiare solo pochi milioni di euro Ripeto le parole del signore che l’altro giorno diceva alla Gruber, che l’unico sistema per diminuire il costo della politica data l’impossibilità di eliminare tutti quelli che ci lavorano sopra, è diminuire gli stipendi degli eletti.
A mio parere la presenza anche delle minoranze al governo, si rende necessaria in Italia. Queste, anche se poco, oggi hanno ancora qualche possibilità di arginare le lobbi che controllano le maggioranze.
La vera politica è morta con Mazzini, chi gli è succeduto ha amato solo il potere!!! Basta co ste barzellette!!!
Senatore Morgoni con la sua elezione, i suoi cittadini speravano di vederla lottare e tirare fuori le unghie anche per loro e non solo per Renzi. Sono tutti alquanto delusi…
Per dimunuire i costi della politica basta dimezzare persone e stipendi senza ricorrere allo stravolgimento della Costituzione.Purtroppo solo questo non basterà a darci una classe dirigente competente,le eccellenze non sono frutto del denaro bensi della mente e della ragione.
Ecco, mii trovo molto in accordo nella sintesi di Alberto Poloni. Anche Giuseppe Bommarito dice cose giuste e sensate, ma vorrei ricordargli che ,se il Senatore Morgoni ” ci mette la faccia”, è perché, in fondo, è prufumatamente pagato per questo.Non c’è nulla di eroico in lui. Per quanto , invece, riguarda il merito delle riforme costituzionali a cui lo stesso Senatore iMorgoni invita al dibattito, personalmente potrei ribattere punto su punto tutte le mie, le nostre, ragioni del NO, ma a che servirebbe, quando, il nostro Primo Ministro, della battaglai referendaria ne ha fatta una mera questione di una sua sopravvivenza politica? Cambiare la Costituzione, va bene, è anche previsto nel suo ultimo articolo, ma c’è modo e modo, e in questo dovremmo imparare dalla democrazia per eccellenza, quella americana, ma se proprio dovremmo cambiarla adesso, almeno che sia da parte di un governo legittimo, e meglio ancora , vista la delicatezza dell’argomento e l’ampietà degli articoli interessati, con una nuova assemblea costituente. Questo io penso.
Ritengo che i commenti precedenti testimoniano in modo tristemente palese quale sia il male più profondo di questa Italia, ovvero la consapevolezza di quanto sia necessario cambiare e la contemporanea mancanza di coraggio nel farlo.
Tutto questo unito ad un disfattismo ormai endemico e ad una cultura della dietrologia che dilaga in ogni campo passando a sciabola sulle teste di chiunque esprima un’opinione diversa dal coro, rappresenta il sedativo per tutte le coscienze che si liberano della propria responsabilità individuale scaricando le colpe di volta in volta su un capro espiatorio diverso.
Credo che sia necessaria un’iniezione di onestà intellettuale prima di impostare qualsiasi discussione su temi come questo, altrimenti ciò che ne viene fuori non è altro che una chiacchierata da bar.
Dico anche che non credo che questa sia la migliore riforma possibile. Io probabilmente ne avrei preferita una ancora più dura sotto il profilo dell’assetto istituzionale (1 sola camera) e delle attribuzioni di responsabilità (limando ancora dalle regioni). Ma Mi viene spontaneo chiedere ai detrattori del ddl cosa hanno in mente di alternativo da proporre? Come immaginano l’assetto della nostra democrazia?
A me in consiglio comunale è stato duramente insegnato che o una critica è accompagnata da una controproposta, oppure è una critica fine a sé stessa.
Eliminare l’immunità parlamentare, dimezzare gli stipendi, togliere i vitalizi milionari che vanno addirittura ai figli, ridurre poteri, bonus e agevolazioni varie (visite mediche, macchine blu, ecc…), fare in modo che chi commetta errori e danni paghi realmente e venga licenziato, come succede in tutte le categorie di lavoratori… e forse alla fine qualcuno che ama davvero la politica e possiede uno spiccato senso civico sceglierà di farla. Per ora la realtà è quella che si dice al bar, entrare in politica conviene….e ce se magna…..
Di alternativo da proporre,Maria Gaballo? per esempio un Senato dimezzato, ma eleggibile e nel pieno delle funzioni per cui era stato previsto e composto, e che da sempre è così esistito fin dalle prime istituzioni romane , o una nuova legge elettorale, che per la sbandierata governabilità, non sacrifichi il potere democratico ,che non risiede solo nel governo eletto, ma anche nella voce delle opposizioni, e delle opposizioni interne. La democrazia, ci hanno insegnato , a partire da Tocqueville, è nell’equilibrio delle forze politiche che trovano il giusto compromesso fra tutte le istanze rappresentative fino alla formazione , appunto, di un governo che possa dirsi democratico. La riforma in atto, non può che essere paragonata alle leggi fascistissime, al fine di tagliare fuori ogni opposizione al governo in carica. Ma che andate cercando? vi manca il metro. la misura, la lucidità.In una parola, la bussola. Quando volete, le trovate ben più consistenti ragioni del No al vostro SI acritico, questo sì, senza dubbio acritico, personalistico, ai limiti dell’idolatrico , verso Renzi.
Col Sig. Melappioni concordo, apparte sul fatto che la “vocazione politica” nasca soltanto per interesse. Alla Sig.ra Moroni invece chiedo quale sia un esempio di democrazia europea perfettamente bicamerale, e cioè in cui le due camere abbiano pari competenze, che si rimpallano di continuo ogni provvedimento sino al punto di rinunciarvi quasi completamente e divenire soltanto la fonte della legittimazione di un governo per mezzo del voto di fiducia.
Signor Gaballo, la domanda che mi fa è impegnativa, e io non sono né politologa né esperta di costituzioni europee, tuttavia provo a darle una mia risposta, di cui dovrà accontentarsi. Intanto le dico subito che, secondo me, l’errore di fondo consiste proprio in questo, nel volersi misurare ( e scopiazzare) cioè, con i diversi sistemi democratici che si reggono su altri equilibri dal nostro. Diverso è apportare delle riforme costituzionali all’interno di un meccanismo parlamentare , da una monarchia costituzionale o una repubblica presidenziale.La riforma del Senato fatta da questo governo, per me, va poprio contro il nostro assetto democratico. Il bicameralismo perfetto potrà anche essere un sistema imperfetto, ma che però ha garantito finora l’efficienza democratica e legislativa, pur nelle lungaggini dell’iter fra le due Camere, al punto che basti guardare i tanti esempi di come alcune leggi sono uscite con migliorie apportate dalla Camera Alta. E a proposito di Senato. Si chama così perchè dovrebbe rappresentare la parte più matura della rappresentanza popolare, come era il consiglio degli anziani nell’antica Roma, tanto è vero che per essere eletti senatori occorre aver compiuto 40 anni , mentre gli stessi elettori ne devono aver compiuti 25. Ci sarà un perchè in questa, chiamiamola impropriamente, tradizione, che non è solo italiana ? E poi, che bisogno c’era di eliminare il sufffragio universale per l’elezione dei senatori, e chiamarla Camera delle regioni , quando il Senato per la nostra Costituzione era già eletto su base regionale, non meno di 7 per ogni regione eccetto le più piccole, proprio al fine di dar voce ai territori ? lei non crede poteva essere fatta meglio questa riforma, nel rispetto soprattutto degli equilibri democratici in gioco ?
Una festa dell’auto-rottamazione, con tanto di funerale delle poltrone, non ci starebbe mica male.
Senatore, ecco dove ho sentito dell’annuncio di un suo futuro abbandono della politica attiva:
http://www.la7.it/coffee-break/video/oggi-conosciamo-il-senatore-pd-mario-morgoni-14-11-2014-140911.
Signora Moroni inizio dicendo che apprezzo molto i toni del confronto che stiamo portando avanti, e credo che anche per chi legge, la nostra conversazione possa risultare utile a moderare toni e termini.
Parto dal rispondere alla sua ultima domanda.
Come le ho scritto nel precedente commento credo anch’io che questa non sia la riforma migliore della storia, e credo che “se fossi papa” l’avrei addirittura “inasprita” eliminando totalmente la seconda camera e riportando verso il potere centrale altre funzioni oltre a quelle già sottratte alle regioni, come la sanità ad esempio, al fine di assicurare un’uniformita’ di trattamento tra tutti i cittadini della Repubblica (A proposito! Buona festa della Repubblica anche a lei!).
La convinzione da cui traggo la mia posizione se vogliamo ancor più “riformista”, è che al contrario di ciò che sostiene lei, credo che il bicameralismo perfetto non ha né assicurato efficienza legislativa, né stabilità politica la paese.
Basti pensare al fatto che il nostro paese è quello che ha visto il susseguirsi di più governi rispetto alle altre nazioni europee per comprendere come l’articolazione su due “gambe” sia più un ostacolo alla governabilità che non una garanzia di democrazia e dialettica. Pensi quante occasioni perse in Europa a causa di governi non sufficientemente stabili e credibili.
Quindi mettendo in discussione il ruolo di una delle due camere (che si tratti di senato o camera dei deputati al momento cambia poco) ne avrei preferito la completa eliminazione.
Rifacendosi poi agli esempi antichi da lei citati, anche se non sono uno storico, mi permetto di farle notare come all’epoca l’assemblea fosse unica e non esistesse il suffragio universale, ma si avesse diritto al voto solo in base al censo ed alla cittadinanza romana. Pertanto mi chiedo quanto questo esempio, per quanto rispettabile possa essere ancora attuale. Il ddl Boschi purtroppo non segue le mie aspirazioni più sincere, ma debbo riconoscere un forte passo in avanti rispetto al presente, il tentativo di uscire da una situazione fortemente ingessata in cui le camere non svolgono più il loro ruolo di proposta ed indirizzo, tanto che i governi se non vogliono prendere un provvedimento scomodo lo delegano proprio alle camere con la consapevolezza di allontanare l’ “amaro calice” sia fisicamente che nel tempo.
Il modello adottato è quello tedesco, in cui il Senato non ha come ora le stesse prerogative della Camera, ma funge da centro di raccordo tra le amministrazioni periferiche e quella centrale proprio allo scopo di controbilanciare la modifica delle deleghe. Che piaccia o meno, nel tentativo di migliorare bisogna essere aperti anche a “ricalcare” modelli che funzionano meglio.
Al momento il meccanismo di elezione dei senatori è su base regionale, ma un senatore non è eletto per favorire l’interesse delle Marche, dell’Umbria o della Calabria, è eletto per favorire l’interesse della nazione esattamente come un deputato, quindi la differenza dov’è?
Io vedo in questo ddl il tentativo di rafforzamento di una repubblica parlamentare, non la morte della democrazia. Ci vedo un tentativo di far tornare al centro il ruolo dei deputati, non quello di favorire l’uso di provvedimenti basati sulla fiducia al governo.
In buona sostanza anche se si può fare sempre di meglio ci vedo il coraggio di provare ad andare avanti e superare un modello inadeguato ed obsoleto. La ringrazio per l’attenzione e mi scuso per la lunghezza del testo.
I politici hanno una loro etica. Tutta loro. Ed è una tacca più sotto di quella di un maniaco sessuale.
Woody Allen
Meno le persone sanno di come vengono fatte le salsicce e le leggi e meglio dormono la notte.
Otto von Bismarck
Il potere è l’afrodisiaco supremo.
Henry Kissinger
L’attore deve saper fingere, deve saper mentire, nell’antichità veniva designato con il termine ” hypocritès “; ecco spiegato perché i nostri politici sono bravi attori.
Carl William Brown
Il linguaggio politico è concepito in modo che le menzogne suonino sincere e l’omicidio rispettabile, e per dare una parvenza di solidità all’aria.
George Orwell
Chi rompe non paga e si siede al governo.
Leo Longanesi
Preferisco Morgoni allo stucchevole Gaballo che con altra prosa va a parare dalla stessa parte. Voi non dovete convincere la gente, dovete solo limitarvi a dire quello che volete, che del resto almeno di acchito mi sembra sia stato già capito e almeno qui su CM rifiutato e nemmeno tanto velatamente. Comunque la parola Papa mi ha fatto ricordare la nota poesia di Cecco Angiolieri sempre moderna, sempre in voga.
s’i fosse papa, allor serei giocondo,
ché tutti PD cristiani imbrigarei;
s’i fosse ‘mperator, ben lo farei;
a tutti tagliarei lo capo a tondo.
Per Franco Pavoni ”
La pena che i buoni devono scontare per l’indifferenza alla cosa pubblica è quella di essere governati da uomini malvagi.
(Socrate)
Morgoni:mi inchino reverente e commosso al pensiero di Platone ( Socrate, ahimé, come dovrebbe essere noto non ha scritto nulla ), commosso soprattutto dalla formidabile preveggenza dell’Idealista intorno all’avvento del governo renziano.
@ Gaballo
Lette tutte le sue ragioni, devo farle ancora una domanda. Lei , nel 2006, andò a votare per il referendum sulla prima riforma costituzionale allora frutto di un governo di centro-destra? E, se vuol dirmelo, votò SI o votò NO? Quella riforma, sappiamo, venne bocciata dal referendum. Ma, se uno si prende la briga di andare a rileggerla , non troverebbe così tanta diversità con quella attuale, se non che la precedente si spinse ancora più oltre , fino alla revisione della Corte Costituzionale.
La ciccia sul fuoco è la stessa – riduzione del numero di deputati e senatori, fine del bicameralismo perfetto, trasformazione del Senato in Federale con identico spirito di dare anche a quello competenze in materia delle regioni, che però restava elettivo, dove i senatori venivano eletti in concomitanza del rinnovo dei consigli regionali, poi rafforzamento dei poteri del premier , modifiche al ruolo del Capo dello Stato, e tanto altro.
Ciò premesso, verrebbe spontaneo dire che , se tanto mi dà tanto, anche il referendum di ottobre dovrebbe dare lo stesso esito negativo, perché altrimenti non si capisce come 10 anni fa non passarono quelle riforme oggi tanto urgenti ma che ,tutto sommato, non erano tanto distanti da quelle in atto, almeno per quanto riguarda l’ammodernamento costituzionale col piede puntato sull’acceleratore per snellire tempi e procedure di funzionamento delle due Camere e il rafforzamento dei poteri dell’esecutivo percorso qui per altra via con l’Italicum.
Senza portarla per le lunghe, comprendo tutte le sue motivazioni e spero per lei e tutti che si avverino le sue più rosee previsioni di un aumento esponenziale di democrazia , ma restano per me tutti i dubbi su una riforma pastrocchiata, ibrida , non organica, che toglie più che dà, e sul futuro Senato ,soprattutto, per come sarà composto, da sindaci, consiglieri e governatori, i quali dovrebbero occuparsi a tempo pieno dei loro comuni, delle loro regioni anziché riunirsi a Roma per legiferare , e ogni quanto, poi?
Un ultimo appunto relativo a quando scrive che non vede differenza nell’impegno diretto alla propria regione fra deputati e senatori, quest’ultimi eletti su base regionale. Per chiarire , mi avvalgo dell’esempio a portata di mano del Senatore Morgoni ,componente della Commissione Ambiente al Senato , dove si è fatto promotore di un emendamento volto a fermare la “ via postuma” per gli impianti a biogas, come lo stesso Morgoni ha dichiarato, mosso dalla situazione specifica che si era venuta a creare qui nelle Marche, e dopo lui a farsene carico anche gli altri senatori democratici delle Marche .
Ecco a che serviva il Senato rottamato. O sulla via di rottamazione. “Non sono sicura” , sarebbe successa la stessa cosa se ci fosse già stata La Camera delle Regioni. Sbaglio io a pensar male – forse- ma essendo state le centrali a biomasse autorizzate dalla Regione Marche , col piffero, che i nostri rappresentanti regionali temporaneamente seduti in Senato e investiti di più alto potere decisionale, avrebbero spinto in direzione opposta alla sanatoria ad hoc a cui il Governo Renzi aveva provveduto col Maxi Emendamento contenuto nel Dl competitività. La saluto e ricambio gli auguri per oggi.
Per Franco Pavoni : E’ altrettanto noto che Socrate, pur non avendo scritto, ha parlato molto e qualcuno ha pensato bene di non lasciar morire i suoi pensieri, tra i quali quello citato , che mi pare leggermente più denso di saggezza di quello di Woody Allen.
Un grazie sincero a Tamara Moroni . Se vincerà il no prenderò in seria considerazione l’ ipotesi di restare in Senato per continuare a fare buone cose per il territorio come impedire una bestialità come quella della VIA postuma.
l’unico dato certo e’ che stiamo dibattendo di un qualcosa messo in piedi da un governo non regolarmente eletto….
Di nulla , Morgoni. Quello che è giusto è giusto, questo risultato gli va tutto riconosciuto insieme ai colleghi del suo Partito, e del suo impegno concreto non ho mai dubitato. Proprio per questo motivo ho voluto ricordare l’episodio di una certa gravità di cui si è fatto protagonista attivo , per sottolineare l’importanza di non modificare geneticamente un ramo del Parlamento che svolge, fra le altre , una funzione di controllo sull’operato di governo, e che oltretutto , se abolito questo Senato elettivo di primo livello, quando col premio di maggioranza dell’Italicum l’esecutivo avrà accentrato su di sé ogni potere, è facile supporre avrà ruota libera su tutto. Questo, perchè con una sola Camera, che andrebbe ad identificarsi tout court col Governo in carica, a chi andrà la funzione di controllo esercitata ora dai due rami del Parlamento, a dei senatori a tempo chiamati a Roma per occuparsi di materie d’interesse degli enti locali ?
Stiamosereni?
scusi, Morgoni, ma vi è il precedente del suo amico chiacchierone che in Argentina diede lustro al genio italico avventurandosi in una citazione di Borges alquanto peracottara. Nella mia ignoranza mi sono preso la briga di controllare la sua dotta citazione socratica, oggettivamente non celeberrima: effettivamente wikiquote rimanda al capitolo 21 dell’Apologia di Socrate che naturalmente sono andato a leggere e purtroppo non l’ho trovata. Mi tolga una curiosità: in quale nicchia è andato a pescarla?
Purtroppo, i buoni sono pochi e stanno tutti nel Pd e devono aver giurato fedeltà al peracottaro che si sta avvicinando alla maturità e quando cadrà dal perocottaro, di lui rimarrà solo una macchia informe sul terreno e a poco a poco le intemperie della vita lo trasformeranno in un ricordo che cesserà di esserlo quando cadrà nel dimenticatoio dove finiscono tutte le persone che non lasciano niente perché non avevano niente da lasciare. I posteri non sapranno mai che in certi momenti della storia italiana, siano passate queste meteore a lenta combustione che cercavano di rimanere attaccati alle poltrone con i denti e soprattutto perché trattenuti da opachi individui pronti a tutto, ad amare, ad odiare, a tradire.Concludo con una forte citazione filosofica di cui ignoro la provenienza: ” Francia o Spagna, purché se Magna!!! ”
Ps. Questo riferimento a Socrate/Platone, mi fa pensare che qualcuno ai bassi vertici ( non esistono gli alti e qui critico l’esistenza dei contrari, anche perché suffragato dalla certezza che non possa esistere il contrario del peracottaro in questione e che Platone non lo avrà messo neanche nel mondo delle idee, dicevo che forse avrà letto” La Repubblica ” ed invidioso benché sia a tratti discutibile in quanto alcuni passi devono essere stati letti anche da Hitler, stia cercando lui di costruire uno stato perfetto, dove persino Benigni dice di stimarlo, sì, Benigni, quello che abbracciava Berlinguer perché vicino agli operai, studenti, disoccupati, uomo di sinistra e che ora stima il peracottaro perché lontano dagli operai, contro gli studenti, indifferente ai disoccupati.
https://www.youtube.com/watch?v=D59x6WeZ9t4
Per Sauro Micucci:
Se per dire ciò che penso le risulto stucchevole fa niente… me lo prendo tutto… come sono sempre stato abituato a fare ogni volta che ho sostenuto la mia opinione, per quanto criticabile ed impopolare fosse.
Il mio obbiettivo non è prendere qualche commento o osservazione positiva ma stimolare una riflessione.
Chi vuol farlo è libero di raccogliere il mio intento e farlo proprio discutendo del merito, così come sta facendo la Sig.ra Moroni… di critiche fini a sé stesse non so cosa farmene… e credo di avere le spalle abbastanza larghe per sopportarle senza crucci eccessivi.
Tranquillo che la giornata non me la rovinerà così facilmente!
Per Tamara Moroni:
Il 25-26 giugno del 2006 avevo compiuto 18 anni da 3 settimane e votai per la prima volta. Mi ricordo che il mio voto fu negativo proprio per i presupposti su cui si basava quella riforma, ovvero un rafforzamento dei poteri dell’esecutivo e non del parlamento come quella attuale.
Come le spiegavo nei miei precedenti post non voglio stravolgere la natura parlamentare della nostra Repubblica ma rafforzarla permettendogli di funzionare, mentre nel 2006 il tentativo era proprio l’opposto e cioè si preferiva la strada più semplice, dare più poteri a pochi e non a molti, e soprattutto dare più poteri a chi è nominato (Presidente del Consiglio e Ministri) piuttosto a chi è eletto (Parlamentari).
Quanto al ruolo di Sindaci delle maggiori città e Consiglieri Regionali, trovo riduttivo pensare che essi possano occuparsi esclusivamente della loro città o regione senza avere un ruolo nell’indirizzo generale del Paese. Dico questo perché penso che non si possa immaginare un’azienda, un ospedale, una fabbrica o un qualsiasi luogo di lavoro diviso in compartimenti stagni in cui ognuno si occupa solo del proprio “pezzettino” senza raccordarsi con chi gli sta intorno, anzi per certi versi è proprio vietato, ed è il motivo per cui nascono le procedure interne, ovvero consentire a tutti di conoscere come viene svolto il lavoro ai diversi livelli.
Allo stesso modo credo che nell’amministrare la cosa pubblica sia necessario un raccordo, anche per evitare quello che gli inglesi definiscono effetto NIMBY (Not in my back yard) fin troppo comune in Italia.
A questo scopo esistono la Conferenza Stato-Regioni, Conferenza Stato-Città e Autonomie Locali e le Conferenze dei Servizi che mettono insieme diversi enti e diversi livelli dell’amministrazione pubblica con l’obbiettivo di renderne coerente l’azione.
Come comprende dai miei post precedenti, per la mia visione dell’ordinamento statale, credo che sarebbe stato sufficiente rafforzare questi strumenti, ma la riforma fa di più e delega una camera a questo scopo.
Infine mi permetto di far notare come la vera bestialità nella questione delle Centrali a biomasse nelle Marche e della “Via postuma”, sia il fatto che di politiche energetiche ve ne siano al momento 20 tutte differenti tra loro, e non vi sia un’unica pianificazione organica a livello nazionale.
Anche a questo il ddl Boschi mette mano ridistribuendo compiti e ruoli, e riportando nelle mani dell’amministrazione centrale questioni strategiche come l’energia.
La ringrazio e la saluto.
Bene, Tommaso Maria Gaballo, e grazie della sua risposta a domanda diretta sul referendum costituzionale del 2006, che vorrei rammentare a chi nel frattempo abbia perso la memoria come Roberto Benigni, per esempio, rappresenti un precedente, il primo, in fatto di riforme costituzionali, per cui non si può assolutamente ignorare come ha fatto appena ieri l’attore schierato a metà tra il no e il sì, con prevalente finale si, che quella per cui si andrà a votare è una riforma attesa da 30 anni. Ma forse era in altro impegnato, Benigni, o era altrove, e gli sarà sfuggito.
Per entrare sempre più nel merito, ora dovrebbe gentilmente spiegare a me e tutti a livello tecnico-politico, come questa riforma , a differenza di quella del 2005 che istituiva specificatamente un premierato ,darebbe più poteri al Parlamento come lei asserisce, se come ho precisato , e non sfugga questo aspetto reale, il rafforzamento dei poteri dell’esecutivo nella riforma renziana venga affidato a parte, con la nuova legge elettorale, l’Italicum, dove è previsto un premio di maggioranza del 37 % a chi, al primo o secondo turno , vincerà le politiche – per cui si vince anche se in minoranza rispetto l’elettorato dei votanti in un sistema non più bipolare ma tripolare com l’ingresso in Parlamento del M5S, si aggiudicherebbe 340 seggi su 630 alla sola Camera rimasta, quella dei deputati, e , con capiliista bloccati, uno sbarramento per liste singole dell’ 8%, 4,5 % per le coalizioni, e infine candidati che possono presentarsi fino a 10 collegi.
No, veramente, e cortesemente, me lo dovrebbe spiegare , Gaballo, come questo possa essere strumento di rafforzamaneto della nostra sempre più esile democrazia. Io trovo che i suoi argomenti siano un bell’esercizio teorico, ma che debbano spaventare i veri democratici se calati in pratica , sempre pensando a una qualche testa calda che possa vincere le elezioni con l’Italicum e spiazzare via tutti. Attenzione, attenzione!
Uomini che non rinnegherebbero le loro convinzioni neanche se sotto i commenti di CM si potessero ancora mettere i pollicioni rossi.
@ Giorgi, hai detto uomini, per cui essendo io qui l’unica donna nella discussione , debbo ritenermi fuori? =D
… ma sapete come lo chiamavano Renzi quando era sindaco a Firenze..??? “IL BOMBA”…. e non serve aggiungere altro….
Tamara Moroni, per esempio in “Noi uomini duri” ci sono anche le donne:
https://www.youtube.com/watch?v=zm4VfOA4VRQ
Grazie…sempre sagace Giorgi, messaggio subliminale recepito. Ho capito…ahahah
Scusatemi Sigg.ri , io sono un cittadino comune , non sono un politico , ne tanto meno un fans di destra e/o sinistra . Ho letto con molta attenzione quello che avete scritto ed al netto dei battibecchi ( che ci possono anche stare è rende più interessante la lettera) non ho potuto fare almeno di fare alcune considerazioni , dove mi farebbe molto piacere che rispondiate (sempre se ritenuto opportuno)
1) vincendo il “no” al referendum di ottobre cosa succederà dopo ?
2) con il no il Senato ritorna nella sua funzione , se si continuiamo a “mantenere” altre poltrone “comode economicamente?
3) sempre con il no , le Provincie “riprenderanno la loro funzione?
4) il no vuol dire anche che le Regioni continueranno la loro autonomia per quanto riguarda la Sanità ( attualmente, è di questo ne sono certo, abbiamo 21 modi di fare Sanità in Italia , differente da Regione a Regione)
Penso, ripeto da profano in materia, che queste sono le risposte che le persone comuni come il sottoscritto vogliano sapere , il resto sono solo parole.
Buona Domenica a tutti .
Col Sì torneranno le mezze stagioni.
@ Mandara,
In questa discussione siamo tutti comuni cittadini tranne, mi risulta, Tommaso Maria Gaballo ,Consigliere comunale del PD a Potenza Picena, e il Senatore Mario Morgoni che è l’unico penso possa dare risposte puntuali alle sue domande. Personalmente le rispondo, e verrò corretta se sbaglio, che innanzitutto bisognerebbe conoscere qual è o quale sarà il preciso quesito referendario, ma che neanche serve sapere per le sue 3 prime diomande, perchè ancora più a monte c’è il fatto che la riforma costituzionale approvata ad aprile con la fiducia al governo e oggetto del referendum di ottobre, verrà preceduta dall’entrata in vigore il 1° luglio prossimo della nuova legge elettorale, l’Italicum, che prevede l’elezione della sola Camera, per cui questa inversione nella tempistica nell’approvazione prima delle leggi ordinarie poi della riforma costituzionale, procura un ennesimo infinito pasticcio .
Pertanto, alla domanda 2, che vincerà il sì o il no, già l’Italicum non prevede più l’elezione del Senato, quindi la vera domanda da fare è un’altra , anche per dare risposta alla prima sua domanda:
che succederà, comunque, dopo ottobre sia che vincerà il si o che vincerà il no , con la nuova legge elettorale già approvata prima del no o del sì al referendum costituzionale? Infatti, se dovesse vincere il No e di conseguenza dimettersi dal Presidente del Consgilio alla Ministra Boschi a Padoan, si dovrà tornare a votare quanto prima, già, ma per eleggere la sola Camera dei deputati!
Alla domanda 3 penso di poter rispondere con certezza che no, le province non riprenderanno le loro vecchie funzioni, nè saranno più eletti presidenti e consiglieri provinciali in quanto abolite con legge ordinaria e approvata da tempo
p.s. omissione : nel caso invece ad ottobre vincesse il SI, ci si verrebbe a trovare nella condizione che gli attuali organi parlamentari non corrisponderebbero più alle riforme costituzionali approvate prima dalla Camera poi con referendum, ma che dovrebbero a quel punto , credo, entrare da subito in vigore. senza aspettare la fine naturale dell’attuale legislatura, essendo stata modificata in modo sostanziale la Legge delle Leggi che regola le funzioni del Parlamento. Ma su questo altro scenario, invito a chiarirci meglio il Sen. Morgoni
@ Giorgi, questa volta ti sei superato. Super pollicione verde.
Una sola raccomandazione a tutti: Siate brevi e coincisi, tanto il si non vincerà di sicuro, fidatevi degli italiani, che in fondo non sono mica scemi???
Ho letto con molta attenzione quanto scritto dal sen. Morgoni e mi son fatto tante risate sulla sua affermazione di volersene andare a casa. hahahaha Un venditore di fumo come lui, ormai l’ho imparato a conoscere… Quando era sindaco Potenza Picena, per realizzare un parcheggio per disabili ci ha impiegato 5 anni e più e sapete perchè ? Il sottoscritto dopo aver ricevuto false promesse e dopo varie lettere con raccomandata. Stufo delle sue prese in giro, coinvolsi il dipartimento sicurezza stradale del ministero dei lavori di Roma. Questi valutando la situazione, mi dettero ragione e stilarono una nota verbale consigliando loro su come fare in primis per recuperare uno spazio nella carreggiata e poi la realizzazione dei parcheggi per tutti gli abitanti di quella via compreso il posto auto per me. Il senatore per ripicca l’ha voluto realizzare dal lato opposto e senza marciapiede non tenendo conto della scarpata, se avessi dovuto scendere dall’altra parte mi sarei trovato in mezzo la strada. Quando io invece insistevo e chiedevo il posto sotto casa vicino alla entrata del palazzo dove vivo. Fra le altre cose non ha tenuto conto della pendenza stradale e delle difficoltà di deambulazione del sottoscritto. Per questi motivi non credo alle sue affermazioni sia sulla nuova riforma costituzionale che ho avuto modo di leggere e che non ci porterà nulla di nuovo se non il pieno potere per il premier attuale, una piccola riduzione dei senatori, mentre il numero maggiore dei deputati resta invariato ( giusto perchè dobbiamo risparmiare ) ed inoltre lui non lascerebbe la poltrona. Se dice di essersi esaurito i compiti perchè non si dimette adesso e da vero uomo chiedendo la riduzione non solo del suo stipendio con tutti i benefici e compreso la pensione futura ? Un uomo che lavora come sopra indicato, vuol dire che non sa lavorare o che lavora male. IL POPOLO DEVE ESSERE SOVRANO e NON SUDDITO.
Per Compagnucci. Coincisi nel senso di allineati?
Sarebbe meraviglioso, Compagnucci, poter essere brevi e coincisi su un argomento da tecnici del diritto, vasto e meritevole di ogni approfondimento come quello che tocca la nostra Costituzione per la quale modifica , noi, semplici cittadini tutti ,siamo chiamati a votare assumendocene ogni responsabilità da qui al futuro , ma purtroppo , non è ancora stata inventata “una app” che riduca la fatica al nostro frastornato cervello, fatto per pensare a differenza dello stomaco atto a digerire di tutto, per così ridurre ogni questione anche importante e complessa ai minimi termini. A meno, di farne esclusivamente una questione politica del No/ Si , non più rivolta alla Costituzione ma al Governo. Cosa che a me, anche se non piddina e fortemente antirenziana, non interessa affatto come italiana . Vorrei poter andare a votare ad ottobre una seria e ben fatta riforma costituzionale. Perciò tocca a noi singoli APPlicarci per capire la portata delle modifiche alla nostra settentennale Costituzione democratica. Ma più m’informo più ci capisco qualcosa, e.meno mi piace Un elettricista qualsiasi, fatto un impianto , se non lo prova, non lo testa dopo aver riunito tutti i fili, non saprà mai se questo va a massa da provocare un corto circuito. E così è stato leggendo punto punto le singole modifiche costituzionali. Perciò e se permetete, via via illustro i miei perchè come meglio posso.
E infatti. In assenza di risposte ai temi sollevati da Giuseppe Mandara e poi da me sviluppati, sono andata a documentarmi ; e allora, salvo cattiva fonte:
– se la risposta al Referendum sarà NO, non più tardi della prossima primavera si dovrà tornare a votare , se non altro per le dimissioni a seguito della bocciatura referendaria annunciate dal Primo Ministro Renzi,.con due diverse leggi elettorali: con l’Italicum ( che prevede il ballottaggio) per la Camera, con il Mattarellum a turno secco per il Senato.
– se la risposta sarà SI, si dovrà comunque tornare ai seggi: perchè? perchè la Riforma Costituzionale approvata dal Referendum, entrerà in vigore dopo tre mesi, quindi all’incirca i primi di gennaio 2017. A quel punto, o tutti gli attuali senatori eletti nel 2013 torneranno a casa e si metterà fine alla presente legislatura per amputazione di un ramo del Parlamento, oppure il Parlamento intero sarà fuorilegge. Ora, ammettendo che tutti i Senatori del vecchio Senato venissero rispediti a casa, toccherebbe tornare ad eleggere il ” nuovo Senato dei 100″, cosa non tecnicamente possibile però, perchè scatterebbe la modifica apportatata all’ultimo, e approvata da Camera e Referendum., che i Senatori della nuova Camera delle Regioni devono essere scelti dagli elettori in un listino a parte, congiuntamente alle elezioni regionali, e poi ratificati dal Consiglio regionale..
A questo punto, voi come me capite, insomma, che come butta butta a ottobre, sarà un disastro annunciato per le nostre istituzioni orfane di una classe politica all’altezza di mettere mano alla nostra, ” la più bella del mondo ” Costituzione., e che nonostante due Camere di pari compito nell’ emanazione di leggi,e con tutti i tempi lunghi per la navetta fra le due, in tutti questi 70 anni ha prodotto più leggi di quante servissero e di tutti gli altri Paesi presi a modello per riformare la nostra Costituzione. Ho finito. Ad otttobre so che votare. Ciao.