di Alessandro Trevisani
Il Partito Democratico lascia definitivamente la maggioranza che appoggia la giunta Montali. Dopo mesi di fibrillazioni e profonde divergenze la goccia che ha fatto traboccare il vaso della pazienza dei democrat è stata il mancato invito alla riunione di maggioranza di mercoledì sera, dove si discutevano i profondi contrasti interni che avevano portato alle dimissioni di tre assessori e due membri del CdA della Farmacia comunale. Col sindaco Montali i rapporti erano freddissimi dai giorni del Burchio, quando, a fine novembre, durante il consiglio comunale che aveva votato la bocciatura del progetto edilizio di resort a 5 stelle a Montarice, il primo cittadino aveva accusato la segretaria del Pd, Antonella Cicconi, di aver cercato alibi per smarcarsi da quello che prevedeva, in fatto di cementificazione, il programma elettorale di Noi per Porto Recanati. Una coalizione che in questi giorni è stata più volte sul punto di sbriciolarsi, dopo che gli assessori Dezi, Canaletti e Fiaschetti avevano riconsegnato le proprie deleghe nelle mani del sindaco, lo scorso 9 aprile, in polemica con le pesanti critiche che Uniti per Porto Recanati, la formazione del vicesindaco Lorenzo Riccetti, gruppo maggioritario in Npp con 6 consiglieri, aveva rivolto alla Montali per le nomine in Farmacia. UPP lamentava il tradimento del criterio meritocratico, giudicando sostanzialmente Gaetano Agostinacchio non all’altezza del compito di guidare un’azienda che per il Comune fattura oltre mezzo milione all’anno.
Lo stesso Agostinacchio si era dimesso dall’incarico appena ricevuto, dopo che alle bordate ricevute da Upp si erano aggiunte quelle del Psi, altra componente della maggioranza che di fatto oggi è fuori: il segretario locale Giovanni Pierini era andato alla riunione di mercoledì sera, ma è stato letteralmente cacciato dal sindaco, proprio per le dure critiche rivolte alla Montali sulla gestione della Farmacia. E in queste ore tanto Agostinacchio che Fiaschetti hanno confermato le proprie decisioni, mentre sarebbero rientrate le dimissioni di Dezi e Canaletti. La maggioranza su cui si regge la Montali virtualmente non è più tale: con 8 consiglieri su 16 in Consiglio saranno determinanti il voto della stessa sindaco e quello, a questo punto libero e variabile, dello stesso Fiaschetti, che si è “autoretrocesso” al rango di consigliere. Il suo posto all’assessorato al Commercio potrebbe essere preso da Alessandro Palestrini di Sel, anche lui dimissionario dalla carica di consigliere della Farmacia. Palestrini si era candidato alle Comunali di maggio 2014 ma per pochi voti non era stato eletto. La crisi si chiude quindi con un valzer di poltrone che lascia perplessi e sbigottiti tantissimi portorecanatesi, inclusi parecchi elettori di Npp mentre diventa centrale il ruolo di Riccetti nella coalizione.
L’annuncio della rottura ufficiale con il sindaco in una lettera aperta della segretaria Antonella Cicconi:
«Il Partito Democratico ha contribuito in misura decisiva prima alla scelta del candidato sindaco Sabrina Montali poi alla sua vittoria alle elezioni del 25 maggio 2014.
Contestualmente alle comunali, si sono svolte le elezioni per il rinnovo del parlamento europeo, dove il Pd ha avuto circa il 40% dei voti, che in termini locali vuol dire più dell’80% dell’intero consenso ottenuto dalla trionfante coalizione“Noi per Porto Recanati”, di cui il Pd è stato l’elemento trainante. A distanza di quasi un anno dall’insediamento della giunta, purtroppo non s’intravede alcun segnale di identificazione del progetto originario approntato per Porto Recanati, né a livello operativo né, soprattutto, sotto l’aspetto della chiarezza, trasparenza e collegialità delle decisioni. Il Pd a più riprese ha cercato di stimolare questo percorso, ma restando purtroppo inascoltato. Preso atto della situazione, attraverso un’assemblea generale degli iscritti svoltasi il 22 febbraio scorso, abbiamo disposto la costituzione di un proprio gruppo consiliare autonomo al fine di portare in seno alla maggioranza le nostre proposte e discuterle con quelle delle altre componenti prima dell’approvazione in giunta o in consiglio comunale. Per meglio chiarire la posizione del partito (analisi di tutte le proposte in chiarezza, trasparenza e collegialità prima della loro approvazione) abbiamo chiesto e ottenuto (7 aprile 2015) un appuntamento col sindaco Montali. Ad incontro avvenuto, abbiamo espresso per iscritto al sindaco la nostra insoddisfazione, specificando che il Pd “chiede la partecipazione fattiva a livello informativo e propositivo all’attività di giunta e consiliare”. Non abbiamo chiesto né assessori né incarichi, come si noterà. Abbiamo inoltre fatto presente al sindaco che “se lei crede di poter fare a meno dell’apporto del Pd, questo partito non resterà in paradiso a dispetto dei santi”, aggiungendo “attendiamo da lei risposte nette e chiare, che ci riserviamo di verificare al momento opportuno”. Il momento opportuno è arrivato sindaco Montali, perché per l’ennesima volta lei non ci ha invitato né informato sulle recenti riunioni di giunta e di maggioranza. Da questo momento il Pd avrà come unico referente i cittadini di Porto Recanati, senza più vincoli di maggioranza con lei e la sua giunta. Pertanto, e per tutto quanto sopra detto, sindaco Montali, lei da questo momento non ha più la fiducia del Partito democratico”.
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Bene. Ormai era imbarazzante, per la Montali, avere l’appoggio del PD.
Certi compagni di viaggio è meglio perderli per strada che trovarli….
Chissà perchè tutto sembra nascere dalle note vicende seguite al Burchio…