L’incontro “Rotary sanità”, tenutosi l’altra sera all’Hotel 77 a cura del Rotary Tolentino, presieduto da Alberto Caprioli ha avuto come ospite Gianni Genga, direttore generale Asur Marche da oltre un anno e direttore sanitario in aspettativa all’ospedale di Macerata. Genga ha illustrato le nuove opportunità e prospettive della sanità a livello regionale, lo stato di salute del settore in un momento di difficoltà dovuto al taglio delle risorse da parte dello Stato. «La nostra regione – ha detto – è una delle poche che ha resistito. Tre, comunque, sono le criticità che ho individuato anche parlando con i cittadini e cioè le liste di attesa, la situazione dei pronto soccorso dove bisogna aspettare delle ore, la complessità del nostro sistema sanitario pubblico. In Italia ci sono nove diversi contratti nella dirigenza medica. Le Marche hanno un sistema sanitario con più impronta pubblica e l’Asur gestisce un bilancio di 2 miliardi e 400 miloni di euro con 16 mila dipendenti. E’ uno dei motori dell’economica marchigiana».
Dal 2010, secondo Genga, sono state messe in campo diverse iniziative:«La diminuzione dei posti letto degli acuti, per rientrare negli standard nazionali ci ha consentito di non essere commissariati. Ora dobbiamo concentrarci sui 13 ospedali di riferimento ed a breve il binomio San Severino-Camerino dovrà essere messo in discussione. Mantenere un ospedale sotto casa non è possibile. Si sta ora discutendo per rivedere le cinque Case della salute, una per ogni provincia, luoghi dove si fanno le prime prestazioni coordinate dal medico di base. Tra le altre iniziative c’è anche il completamento della rete emergenza». Genga ha anche sottolineato che quello marchigiano è un servizio pubblico aperto e che si sta lavorando pure per ridurre le troppe ecografie sulle gravidanze. «Occorre coinvolgere il privato – ha aggiunto – e mettere le mani nel pubblico impiego coinvolgendo anche altri sistemi. Bisogna rivedere il sistema di sussidiarietà perché è un mondo portatore di ricchezza. Dobbiamo potenziare gli ospedali del territorio, fare un programma su quelli che devono rimanere. L’operato dell’ospedale di Tolentino si mise in discussione negli anni Novanta, già all’epoca cominciò un percorso per l’allora comunità ed oggi sta sviluppando dei numeri con la sussidiarietà».
Al termine dell’incontro, seguito da un ampio dibattito, è stato consegnato il “Paul Harris”, l’ambito premio rotariano, a Luciano Latini, direttore del reparto oncologia dell’ospedale di Macerata. Lo scorso anno il Rotary di Tolentino raccolse 10 mila euro a favore dell’Associazione Oncologica Maceratese per il progetto “Vengo anch’io” e lo sportello oncologico. “Sono particolarmente felice – ha affermato Latini – di ricevere questo premio. Sono tredici anni che lavoro all’ospedale di Macerata e fu Gianni Genga a volermi in quella struttura sanitaria”.
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“A breve il binomio San Severino-Camerino dovrà essere messo in discussione”…le politiche del governo Spacca continuano a massacrare la Sanità; invece di ridurre i dirigenti ARS (1 ogni 1.5 dipendenti), ridurre i veri sprechi ( e non i servizi), assegnare i premi in base alla qualità del servizio (e non ad altro), ecc, ecc si sanno fare solo tagli lineari. Che vergogna.
Magari, far sapere ai marchigiani, in questo caso maceratesi, che si va verso l’azienda unica ospedaliera di Torrette????? Ovvero un solo ospedale???
Se ci arrivi si che resisti.
Polo nel Pesarese,
Doppio Polo nell’anconetano (2 grandic omplessi ospedalieri) .
Forse nuovo Polo (se ci saranno i soldi) nel fermano…
E da anni una ipotesi di nuovo ospedale a Piediripa per Macerata (ipotesi che resterà sempre ipotesi).
Se poi ci smembreranno come regione (e noi, Ascoli e Fermo andiamo con l’Abruzzo MA I SOLDI PER LA SANITA RESTANO AD ANCONA/PESARO) il Polo fermano al 99,999999% salta….
….E quello maceratese resterà come è ora: da anni una ipotesi di nuovo ospedale a Piediripa per Macerata (ipotesi che resterà sempre ipotesi)
Questo è il futuro….