Un momento della fiaccolata in piazza della Libertà a Macerata (clicca sull’immagine per guardare il video)
di Claudio Ricci
La piazza abbraccia il Cinema Italia e il Teatro Rebis. Più di 200 persone hanno partecipato alla fiaccolata organizzata questo pomeriggio in piazza della Libertà a Macerata per solidarizzare con le due realtà culturali destinate alla chiusura. Un moto spontaneo di spettatori, appassionati ed amici nato da una pagina facebook su iniziativa di alcuni spettatori affezionati (leggi l’articolo). Una folla pacifica che in un religioso silenzio si è radunata nel cuore della città proprio sotto al palazzo del municipio. Tra i presenti anche l’assessore provinciale alla Cultura, Massimiliano Bianchini e l’assessore comunale Alferio Canesin. Fiaccole in mano e un itinerario: quello all’interno delle mura cittadine, pensato dagli organizzatori per visitare i luoghi che già a partire da fine ‘800 erano deputati alle proiezioni cinematografiche.
«Macerata vanta una tradizione prestigiosa – spiega Matteo Antonini, tra gli organizzatori della manifestazione – Il corteo partirà dalla piazza e si sposterà in sette punti del centro storico un tempo adibiti alla riproduzione delle pellicole. In città ne abbiamo individuati ben 22. Passeremo in vicolo Ulissi, piazza Vittorio Veneto, via Santa Maria della Porta sulle orme della Macerata cinematografica di un tempo. Io sono uno spettatore e come tutti i partecipanti vogliono dimostrare la necessità per una città culturale come Macerata di continuare ad avere spazi come il teatro Rebis o il Cinema Italia gestiti con competenza e passione». Commossa la reazione di Maurizio Rinaldelli Uncinetti presidente dell’associazione Nuovo Cinema che gestisce la sala di via Gramsci nel centro della città e che ieri ha ricevuto una inaspettata telefonata di incoraggiamento da parte del premio oscar Dante Ferretti.
«Mi ha appena telefonato Dante Ferretti da Tokio – ha pubblicato ieri sulla sua bacheca di facebook – dove sta girando un film, a cui avevo inviato una mail in cui lo invitavo ad intervenire sulla questione Cine Teatro Italia. Si dice molto dispiaciuto della chiusura e ci fa i suoi auguri per un esito positivo. Tornerà in Italia ad aprile e a maggio sarà a Macerata e verrà a trovarci, nella comune speranza di ritrovare il cinema aperto. Non ho parole per l’emozione, grazie».
«Continueremo con la programmazione fino a giugno – ha spiegato Uncinetti durante la manifestazione – nell’attesa di avere risposte e risorse da parte del Comune per poter andare avanti anche in seguito. Da parte nostra, durante questi anni, abbiamo investito 35mila euro per la gestione dello spazio, investendo anche altri soldi per l’ammodernamento delle attrezzature. Ci aspettiamo che questi sforzi vengano tenuti in considerazione dall’amministrazione comunale quando si tratterà di decidere sul da farsi».
Nel frattempo proseguono le trattative tra amministrazione comunale e teatro Rebis che ha contestato al Comune l’assegnazione dello spazio di Villa Potenza all’associazione Helvia Recina 2000. «Il caso è paradossale – commenta Andrea Fazzini, direttore del teatro – un teatro viene tolto ad un’associazione teatrale per essere affidato ad una sportiva. Senza considerare le risorse che abbiamo investito in dieci anni per la manutenzione dello spazio. La manifestazione di oggi testimonia la capacità attrattiva delle iniziative del Rebis e non potrà sfuggire alle attenzioni dell’amministrazione comunale».
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Cos’è, sono pigri i Maceratesi? Solo duecento al corteo?
Perché non permettete di commentare. In arrivo a Civitanova domani mattina oltre 500 pachistani per festeggiare la nascita di Maometto
@P. Sessantatré
…non permettono per legittima scelta ,perche e’ lo stato che deve protegge i giornalisti, non viceversa.
Gabri …per la chiusura del centro erano si e no…uno quarantina assessori compresi….vedendo le masse che si muovono per le manifestazioni nella nostra bella citta’ si puo’ considerare molto riuscita..peraltro io ad esempio non ne sapevo nulla.
@Gualtiero: la manifestazione è nata davvero dal basso tramite passaparola diretto e su FaceBook ed è stata mirabilmente messa in piedi in poco più di una settimana da Matteo e Chiara, due grandi sostenitori delle attività del Cinema Italia e del Teatro Rebis perché anzitutto appassionati di queste due arti. Vedere che eravamo circa 200 di tutte le età, di tutti i credo politici, filosofici e religiosi, mi ha molto colpito perché da maceratese so quant’è difficile farci scendere in piazza per manifestare su qualsiasi cosa, anche la più giusta che sia. Per parte mia ho aderito senza esitare e con grande orgoglio perché ritengo davvero paradossale che attività culturali così di punta non possano trovare cittadinanza a Macerata nonostante l’impegno (anche finanziario!) di 2 Associazioni che hanno dimostrato con i fatti la qualità delle loro proposte. Che poi si possa migliorare il “marketing” intorno ad esse siamo perfettamente d’accordo: anch’io da cinefilo ho espresso perplessità e suggerimenti all’ultima Assemblea dei Soci della “Nuovo Cinema”, ma se la partecipazione e l’impegno volontario fossero maggiori credo che si potrebbero ottimizzare anche tutte le eventuali criticità. Ora, però, il problema è ben altro: senza un investimento concreto attraverso un raccordo reale tra Amministrazione Comunale e Provinciale la sala non potrà essere adeguata ai nuovi standard digitali 4k come invece hanno da tempo fatto le sale comunali di Civitanova, Fermo, Cupra Marittima, Urbino, Numana. Inoltre ci sono debiti davvero minimi in termini assoluti (ma importanti in termini relativi) con alcune prestigiose Case Distributrici che non permetterebbero una programmazione attraente al cinema in quanto hanno bloccato le forniture di film alla sala.
La vicenda del Teatro Rebis, dal canto suo, ha dell’assurdo e sembra uscita dritta dritta dalla penna di un Jonescu o di un Düremmatt: aldilà del valore comunque alto del suo lavoro, cedere uno spazio teatrale ad un’associazione sportiva sarebbe come cedere la gestione di una palestra a una associazione teatrale!! Ok che anche lo sport è un aspetto della cultura, ma come mai chi ha dimostrato negli anni una competenza gestionale viene improvvisamente sostituito da chi per statuto non ha alcuna pertinenza con la gestione di quel tipo specifico di spazio!?
Infine, un plauso a Matteo Antonini che sta svolgendo un prezioso e documentatissimo lavoro di ricostruzione storica su Macerata e il suo rapporto col cinema degli inizi (1896-1914): davvero interessante scoprire quanti luoghi del Centro erano predisposti alla Settima Arte e quanto la nostra città era inserita nei circuiti più “in” a livello nazionale e internazionale (soprattutto attraverso la Pathé parigina che aveva investito in una sala “fissa” proprio qui). Se cominciassimo a conoscere un po’ meglio il nostro passato, chissà che non potremo (ri)vivere anche diversamente la nostra città, in particolare il suo centro storico…