Non si placa il dibattito sulla chiusura del teatro Rebis di Villa Potenza e del cinema Italia di via Gramsci a Macerata. Dopo la manifestazione di sabato scorso in cui almeno 200 cittadini sono scesi in piazza per chiedere l’intervento dell’amministrazione comunale al fine di scongiurare l’imminente calata del sipario (leggi l’articolo) la parola passa alla politica. Ad intervenire in ultima battuta è Massimo Pizzichini, consigliere comunale dell’Udc.
«Una riflessione sulla situazione del Teatro di Villa Potenza in gestione da dieci anni all’associazione culturale Rebis, è quanto mai opportuna. E’ vero che la cultura non si può valutare solamente dal lato economico, perché fare cultura è crescita e contribuisce a far aumentare il capitale sociale di una città, di un paese. E’ vero e non ho motivo di dubitare, che l’attività teatrale e di produzione è apprezzata sia a livello locale che nazionale e che al suo interno lavorano diverse professionalità, che fanno dell’associazione culturale Rebis una realtà consolidata. Ma una domanda penso sia corretto porsela, se l’attività che svolge è di prestigio e di alto valore, perché non riesce ad essere autosufficiente? Non si può ricorrere alle prime difficoltà al sostegno economico dell’Amministrazione comunale e di conseguenza a noi cittadini-contribuenti».
«Bisogna percorrere altre strade – continua Pizzichini – come incrementare la biglietteria, ricercare sponsor e mettere in atto altre iniziative per essere autosufficienti. Perché se l’attività è di prestigio,come si rivendica, dovrebbe avere un buon seguito di spettatori e di conseguenza avere dei ritorni anche tramite il botteghino o le entrate per le produzioni fatte. Un’attività teatrale e culturale che ha seguito attrae anche sponsor che possano contribuire al sostentamento dell’associazione culturale Rebis. Nello specifico, l’associazione culturale Rebis è da dieci anni che occupa il teatro di Villa Potenza, in precedenza i locali erano utilizzati dalla comunità, attraverso le varie associazioni, ora quei locali potranno ritornare a disposizione della frazione e come detto dal presidente dell’associazione Helvia Recina Volley, vincitrice del bando di gara, potrà anche essere utilizzato dall’associazione culturale Rebis.
«Per quanto riguarda la negazione di aver ricevuto, in varie modalità, contributi pubblici – scrive ancora Pizzichini – l’associazione culturale Rebis dovrebbe interpretare in teatro “Pinocchio”. Perché indignarsi se, come prescrive la legge, è stato emanato un regolare bando e a vincerlo è stata un’associazione di Villa Potenza? L’aggiudicazione del bando scaturisce da una migliore offerta globale, 300 euro mensili di affitto e un programma in cui ci si impegna a mettere a disposizione della collettività i locali del teatro contro 1 euro dell’associazione Rebis e con un programma fine a se stesso o per pochi intimi. Stesso ragionamento di principio può essere fatto per il cinema Italia, occorre trovare altre strade per il sostentamento, non ci si può cullare sull’intervento pubblico. Dopo la critica la proposta. Occorre che l’amministrazione comunale sia la coordinatrice delle varie associazioni culturali e non la elargitrice di fondi, individuare un luogo dove possano incontrarsi, fare sinergia, portare il proprio bagaglio culturale e delle iniziative per l’auto sostentamento».
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il dibattito si animerebbe se i partecipanti apportassero motivazioni sensate alla discussione. purtroppo il consigliere pizzichini dice delle cose quanto meno inesatte… se prima di parlare ci si informasse nn sarebbe male…
dalle informazioni che sono circolate, relativamente alla raccolta firme proposta dall’associazione stessa, emerge infatti che in questi dieci anni l’associazione rebis ha ricevuto, dal comune di mc, un unico finanziamento di 2500 euro complessivi!
l’associazione ha pagato il suo affitto alla proprietà e le spese relative alle utenze, anche per gli utlizzi che nn le competevano.
sembrerebbe quindi, che l’associazione sia riuscita tranquillamente a vivere proprio grazie alla sua attività e dei suoi soci.
poi, un bel giorno, il comune, per agevolare l’attività culturale a villa potenza, si prende in carico quella struttura, e, con un bando farlocco, la da in gestione ad una società sportiva…
da quello che emerge dalle cronahce, fazzini di rebis nn chiede nessun contributo (ha capito sig. consigliere?) ma la stesura di un bando TRASPARENTE, che con criteri chiari e trasparenti faccia una graduatoria trasparente delle proposte che potranno pervenire. e che vinca la migliore (nn necessariamente rebis).
il fatto, purtroppo, è che fazzini chiede l’impossibile: i bandi per la scuola civica di musica, i 2 per la gestione dei locali comunali a villa ficana, etc, stanno li a dimostrarlo… tutti usciti o a natale o a ferragosto!
quindi, sig. consigliere, cerchi di cogliere il nocciolo reale del problema e nn faccia il gioco di coloro a cui dovrebbe opporsi (almeno teoricamente) alimentando il gioco delle chiacchiere da bar (con tutto il rispetto per le chiacchiere da bar).
Comprendo il disappunto di chi non puo’ piu’ usufruire di un locale comunale a condizioni, credo, privilegiate. Pero’ sento di condividere pienamente le affermazioni di Pizzichini per piu’ di un motivo.
In primis , e credo sia la ragione piu’ importante, ritengo giusto che quella struttura sia a disposizione della frazione e della sua gente (non sono di villapotenza e non ho interessi in loco).
Non conosco la Rebis , non ne avevo mai sentito parlare e questo senza dubbio è un mio limite, ma, da quello dicono i sostenitori , non avrà certamente difficoltà a vivere con i mezzi propri.
Dopo tanti anni di interventi democristiani che non ho apprezzato, per una volta condivido pienamente quanto detto da Pizzichini. A certi livelli la cultura va spesso a braccetto con il passatempo di qualcuno.
che ce farà una squadra di volley con un teatro lo voglio proprio sapè…
forse il caro PIzzichini dimentica di essere di Villa Potenza….e ci spieghi allora dall’alto della sua intelligenza socio culturale cosa possa farci una societa’ di volley di un teatro…..forse perche’ a Villla Potenza…i villici non sanno neanche che cos’e’ la cultura?????? Il bando doveva essere chiaro e trasparente e non il classico esempio di furbata all’italiana…..ed i finanziamenti per la cultura esistono ancora ricordiamocelo….abbiamo finanziato un carrozzone assolutamente autosufficiente per piu’ di venti anni e nessuno se ne mai lamentato…(LUBE) e veniamo a puntare il dito contro chi non ha ricevuto e non chiede contributi ma solo trasparenza.Massimo con stima….evita di dire castronerie….
Certo, affidarsi agli sponsor.
Ormai, ogni volta che si va a un concerto bisogna sorbirsi la lista delle aziende e delle ditte da ringraziare per aver permesso l’attività, come all’opera allo Sferisterio.
Proprio l’ideale, non c’è che dire.
E se un’attività non attira gli interessi delle aziende che vogliono farsi pubblicità questo significa che non sia meritevole di essere promossa e aiutata dagli enti pubblici?