(Messa in cattedrale e processione, in alto la galleria fotografica di Lucrezia Benfatto)
di Claudio Ricci
«Che Dio ci liberi dai politici e dai vescovi che fanno promesse. Nella mia missione episcopale a Macerata voglio essere come San Giuliano, un uomo con i propri limiti e fragilità ma desideroso di camminare sulla via del bene, con i fatti, facendomi prima di tutto trasportatore di fratelli».
Così, oggi pomeriggio, il vescovo di Macerata, Nazzareno Marconi nella sua prima omelia di San Giuliano, in un duomo gremito per la festività patronale. Quello di Monsignor Marconi appare come un monito per la città, già in pieno clima elettorale in vista delle amministrative della prossima primavera. «Dobbiamo riscoprire i fondamenti della nostra chiesa diocesana: primo fra tutti la memoria – ha aggiunto – Viviamo in un mondo senza memoria, dove le masse di consumatori ed elettori sono più manipolabili. Ma quello che puoi comprare o votare, non ti salva. Solo Cristo può salvarci. Dobbiamo coltivare una memoria credente, solo così saremo un popolo e non più una massa malleabile».
E’ un messaggio di coraggio e impegno morale e intellettuale quello del vescovo Marconi, che stamattina ha fatto visita ai ricoverati dell’ospedale di Macerata. «Ho incontrato un signore in isolamento – ha raccontato il vescovo durante l’omelia – che mi ha chiesto di pregare insieme; una giovane di 16 anni, che con estremo coraggio ha deciso di mettere al mondo la sua creatura; infine una famiglia, che con orgoglio aveva scelto di donare gli organi di un caro appena scomparso. Questi sono i maceratesi. Complimenti è una grande chiesa. Pensavo di dover fare una predica a voi ma stamattina la predica i malati l’hanno fatta a me». Fedeli commossi per le parole d’esordio di Marconi, che al termine della funzione ha condotto la processione con la reliquia del santo nelle vie cittadine.
(I festeggiamenti di San Giuliano, in alto la galleria fotografica di Carlo Torresi)
LA FESTA – Un patrono che è sempre garanzia di successo per Macerata. Già da stamattina gli ambulanti hanno registrato un buon numero di visitatori giunti da tutta la provincia. La stessa piazza della Libertà si è animata e intorno alle 12, sui tavoli allestiti al centro degli stand, si presentavano, già fumanti e invitanti, le prelibatezze alla papera preparate dalla Pro Loco di Macerata (leggi l’articolo).
Annata particolare poi per la leva civile del sangue dell’Avis provinciale .Il presidio allestito da circa sessant’anni a questa parte, nel cuore della città, per consentire ai volontari di raccogliere donazioni è infatti giunto alla sua edizione finale. «La Comunità Europea – spiega Francesco Marcolini, volontario Avis – impone, a partire dal 2015, che i prelievi vengano effettuati solo in luoghi a norma. Comunque quest’ ultima edizione è andata bene. Siamo qui da stamattina alle 8:30 e nel giro di 4 ore abbiamo raccolto 20 sacche di plasma. Non male ma si può fare sempre di più. Soprattutto data la crescente richiesta anche dal centro trapianti dell’ospedale regionale di Torrette».
I rovesci che si sono succeduti nel corso della giornata non hanno scoraggiato i visitatori, che sono accorsi numerosi per la consueta passeggiata finale tra le bancarelle. In strada giovani e meno giovani, maceratesi ma anche qualche turista. Intrattenimenti poi, ad ogni angolo in città. Milonghe per gli appassionati tangheri in galleria del Commercio, la mostra fotografica di Guido Picchio all’ex Upim (leggi l’articolo), artisti di strada e ancora dimostrazioni di ballo e arti marziali dalle scuole e palestre del territorio. A concludere il tutto la serata danzante, in piazza della Libertà con il “Carosello Show” seguito dagli spettacolari fuochi d’artificio della ditta Allevi Brothers a partire dalle 23:30.
La giornata di sabato è stata invece quella delle cifre record per la quattro giorni di festeggiamenti iniziata mercoledì. Decine di migliaia di visitatori hanno raggiunto il capoluogo di provincia. Nonostante la grande affluenza di venditori e avventori non si sono registrati comunque particolari problemi di circolazione. In serata, piazza gremita per lo spettacolo musicale di Mirko Casadei (figlio del “re del liscio” Raul) e della sua Orchestra. Per l’occasione, pista da ballo frequentata anche da qualche personalità. Tra i ballerini ” noti” il sindaco Romano Carancini e l’assessore Stefania Monteverde.
A sinistra il presidente della Pro Loco Aldo Tiburzi in compagnia di Guido Picchio e Graziano Magnarelli
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Anche la chiesa prende le distanze figuriamoci come siamo messi.. promesse promesse o parole parole… a se stesse… guarda caso ai primi posti sempre gli stessi…..( forse è una poesia perché ci fa rima? )
Che Dio ci liberi dai politici che fanno promesse, cosi’ ha esordito il Vescovo nella sua omelia. Eppure tutti i cattocomunisti che hanno affossato Macerata erano in prima fila,imperterriti, magari nella consapevolezza di raccogliere qualche voto in vista delle prossime elezioni. Ma che figura Meschina!
Sinceramente spero che queste parole del Vescovo siano state recepite anche da qualche Sacerdote che, invece di compiere il suo mestiere di pastore di anime, si sente intoccabile e fino ad ora ha fatto politica come burattinaio, ha portato avanti campagne elettorali subdole rovinando rapporti in intere comunità e facendo allontanare intere generazioni dal frequentare la Chiesa. Nella diocesi ci sono alcuni casi dove le chiese si sono svuotate per questi comportamenti di qualche prete, che fino ad ora ha vissuto protetto ed intangibile. Speriamo che con Don Nazzareno le cose cambino.
si si bravo bravo intanto iniziate a pagare l’IMU arretrata come tutti poi magari incominciate ad interessarvi a qualche vostro adepto esperto di minori ……….come inizio non sarebbe male no ….. buon lavoro
Promesse? la chiesa vive solo di promesse.
Cari concittadini vi posso dare due notizie? La prima è che Dio non esiste;la seconda è che se ne può fare tranquillamente a meno.Gli elettori e i consumatori sono manipolabili invece i fedeli no,mah.Su una cosa però il Vescovo ha ragione: liberiamoci di politici e religiosi perchè non potranno mai mantenere le loro promesse.
E ci liberi dai vescovi e dai preti pedofili. Amen.